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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Vertenza Ava: sospeso lo sciopero

Dopo la mediazione della prefettura la sigla Usb a palazzo Volpe è pronta a dialogare con le parti e con la Triplice. Senza risultati però la tregua cesserà e la protesta riprenderà «un minuto dopo»: frattanto per l'affaire privacy proseguono le bordate reciproche tra l'Ipab e il sindacato di base Cub

Durante la mattinata del 13 luglio alle 11,oo in prefettura ci sarà un nuovo tavolo per cercare di risolvere lo stato di tensione che da settimane si registra fra i lavoratori di Ava - Alto vicentino ambiente. La società intercomunale con sede a Schio che gestisce il servizio ecologico integrato in tutto il comprensorio del Leogra. La convocazione è stata diramata ieri 8 luglio e porta la firma del capo di gabinetto facente funzione ossia del dottor Emanuele Cassaro. In questi giorni il prefetto berico Pietro Signoriello sarebbe stato costantemente aggiornato sull'evolversi della situazione in Ava. Dove gli operatori, spalleggiati dal sindacato di base Usb, lamentano condizioni di lavoro al limite della sopportabilità e buste paga non adeguate. Tuttavia sul fronte sindacale ci sono altre novità. Dopo gli addebiti mossi dai vertici di Ipab Vicenza al sindacato Cub, circa la speciosità delle accuse che quest'ultimo avrebbe mosso alla casa di riposo in materia di tutela della privacy dei dipendenti durante il periodo pandemico, la Cub ieri ha risposto punto su punto, lanciando una vera e propria sfida all'ente di contrà San Pietro.

LA NOVITÀ
Ma perché la novità che arriva da Palazzo Volpe è degna di nota? La convocazione delle parti voluta dalla prefettura ha sortito un primo effetto, quello della sospensione di alcuni scioperi messi in calendario dalla Unione sindacale di base Usb. Quest'ultima di converso, proprio grazie alla moral suasion esercitata dai funzionari che a contrà Gazzolle sono coordinati da Signoriello, è riuscita ad ottenere un tavolo in cui saranno presenti anche i sindacati confederali: i quali per mesi, questo almeno l'addebito di Usb, hanno disconosciuto le richieste del sindacato indipendente. Di conseguenza durante il tavolo di mediazione in calendario per il 13 luglio non solo saranno in discussione gli aumenti salariali. Non solo sarà in discussione la richiesta «di un miglioramento delle condizioni di lavoro a partire da quelle degli operatori che effettuano in pedana sui camion la raccolta porta a porta». Ma sarà in discussione anche la indizione delle elezioni dei delegati aziendali, gli Rsu. «Indizione che per mesi e mesi - rimarca da tempo il segretario veneto dell'Usb Claudio Germano Raniero - era stata rinviata con scuse inaccettabili proprio in ragione della melina pensata dalla Triplice».  

IL CASO DEGLI RSU
Il «procastinarsi sine die» della convocazione per le nomine delle Rsu era stato visto da Usb come un favore all'azienda, «dove non mancano i quadri di alto livello che hanno un passato nella Triplice». Secondo Usb infatti ampi settori del sindacato confederale temono che le prossime elezioni interne siano una debacle per la stessa Triplice (Cgil-Fp, Cisl-Fit, Uil-Uil trasporti con l'appoggio esterno di Fiadel) che potrebbe capitolare proprio a favore di una Usb che sulle questioni delle condizioni di lavoro avrebbe condotto una battaglia più radicale.

L'ALA DEI FALCHI
Ora occorre attendere l'esito dell'incontro. Usb da tempo ritiene che l'azienda abbia i conti in ordine per aumentare gli stipendi e per garantire condizioni di lavoro «meno ossessive». Ma c'è di più, pare che la prefettura abbia spinto e non poco, affinché al tavolo non partecipi solo il direttore generale di Ava Riccardo Ferrasin. Il quale in molti circoli politici dell'Alto vicentino è considerato il capo dell'ala dei falchi in seno ad un vertice aziendale nel quale, quanto meno dai primi anni Duemila, de facto lo stesso Ferrasin si è ritagliato «una posizione di dominus absolutus conseguente ad una sorta di investitura metafisica», sostengono da anni i suoi detrattori. Peraltro l'ala più movimentista del sindacato di base da giorni sta battendo a tappeto l'Alto vicentino con centinaia e centinaia di volantini nei quali la figura di Ferrasin è stata messa in croce senza sosta. Volantini nei quali è stato chiesto conto anche della «incredibile» retribuzione appannaggio del top manager. La cosa sarebbe stata immediatamente notata da alcuni sindaci del comprensorio. Che cominciano ad essere preoccupati per il progressivo deterioramento delle relazioni sindacali all'interno di una spa che essendo pubblica, almeno astrattamente, dovrebbe essere «un modello di concordia».

LA PRESENZA DI CATTELAN
In questo contesto Signoriello (che a fine giugno aveva negato all'azienda di precettare i lavoratori pronti allo sciopero) si sarebbe speso non poco affinché al tavolo partecipi anche il presidente di Ava Giovanni Cattelan. Il quale viene considerato più vicino ai sindaci del territorio. I comuni del comprensorio infatti sono gli azionisti di Ava il cui consiglio di amministrazione giustappunto ai sindaci deve rispondere.

LO SCENARIO
Da mesi infatti, questa la voce che gira tra corridoi del Comune di Schio e fra quelli del Comune di Thiene, il fastidio per le tensioni ascrivibili alla condotta «del falco  Ferrasin» avrebbero fatto storcere il naso a più di qualche componente delle giunte comunali dell'Alto vicentino. E la cosa sarebbe arrivata alle orecchie dello stesso Ferrasin, a quelle di Cattelan, ma soprattutto a quelle di Signoriello. Ora non è facile capire quello che succederà mercoledì. Usb però, che ha preferito dare fiducia alla discussione sospendendo lo sciopero, ha comunque deciso di tenere i fucili puntati col colpo in canna. Se la trattativa si arenasse o se le richieste fossero ignorate la lotta nei confronti dell'azienda «riprenderebbe un minuto dopo». Questo intento tra l'altro è ben visibile in un volantino interno che in queste ore sta girando tra gli iscritti di Usb.

L'OPERA PIA E LE BORDATE RECIPROCHE
Di tenore completamente diversa è invece la querelle che dura da oltre dodici mesi tra Cub e l'opera pia pubblica Ipab. Quest'ultima ieri mattina aveva diramato una nota nella quale aveva pesantemente stigmatizzato l'azione sindacale messa in campo dalla sigla autonoma Cub, la quale a sua volta contestava alcune condotte di Ipab. Quest'ultima per di più a sostegno delle sue tesi ricorda come il reclamo presentato dalla Cub al Garante della privacy nel 2021 sia stato respinto. All'epoca la stessa Cub lamentò peraltro come durante una sede di vaccinazione collettiva fossero stati esposti pubblicamente i nomi di alcuni dipendenti dell'ente che non erano ancora stati sottoposti alla iniezione contro il Covid-19.

IL CONTRO-DISPACCIO
Ieri in serata, con un'altra nota, è giunta appunto la replica di Maria Teresa Turetta, segretaria regionale di Cub. La quale punta l'indice nei confronti dei vertici dell'opera pia: «L'Ipab non è stata sanzionata perché, dopo la nostra denuncia di piazza, ha fatto sparire quegli elenchi pubblici. Ergo, l'ente di contrà San Pietro non spacci una sua ritirata per una vittoria. Proprio grazie al nostro reclamo una situazione incresciosa è stata stroncata sul nascere. Noi non ci facciamo intimorire da questi giochini da terza elementare».

GUANTO DI SFIDA
Appresso un'altra legnata: «Non abbiamo paura e per questo abbiamo pubblicato integralmente il verdetto del Garante. Ora sfidiamo il presidente Ermanno Angonese, la direttrice generale Annalisa Bergozza e il direttore del personale Alessandro Vianello ad un incontro pubblico sulla vicenda. Così - rincara la dose la dirigente sindacale - ci illustreranno bene il loro pensiero perché il comunicato stampa che hanno diramato oltre ad essere fumoso contiene pure errori di lessico». Il dispaccio della Cub peraltro aveva avuto un incipit al curaro: «Il comunicato diramato da Ipab Vicenza arriva all'indomani della nostra segnalazione al sindaco di Vicenza e alla Regione Veneto sul divieto di cumulo di stipendio e pensione per gli incarichi dirigenziali e di governo affidati al dottor Ermanno Angonese attuale presidente del Cda di Ipab, ma soprattutto in qualità di ex dirigente delle Ulss del Veneto con riferimento all'ultimo decennio».

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