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Economia

Trasparenza sulle spoglie di Veneto banca? C'è un esposto in procura

Una associazione vicentina che tutela i risparmiatori ha dato vita ad una ricognizione legale a tutto tondo nei confronti della società per la liquidazione coatta nata dalle ceneri dell'istituto di Montebelluna: informate magistratura e Guardia di finanza

L'associazione «Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza» chiede lumi alla procura trevigiana e alla Guardia di finanza della città palladiana sulla condotta della società in liquidazione coatta amministrativa, Lca in gergo, sorta sulle ceneri di Veneto banca. A dare conto dell'iniziativa è lo stesso presidente dell'associazione berica Luigi Ugone con una nota stringata diramata ieri 3 febbraio. Da settimane infatti gli specialisti coordinati da Ugone starebbero lavorando ad alcuni dossier di peso.

La Lca, quella che gestisce la defunta Veneto banca nel caso di specie, ha per legge l'obbligo di gestire gli attivi residui: anche con lo scopo di risarcire, per quanto possibile, i creditori colpiti dal collasso dell'ex istituto di Montebelluna nel Trevigiano. In queste ore tra i corridoi dell'associazione di via Zamenhof attivisti e consulenti tengono le bocche cucite. «Per ragioni di ordine legale - fa sapere Ugone - almeno al momento, ancora non possiamo entrare nello specifico della vicenda: tuttavia confermiamo che l'esposto da noi depositato costituisce un atto dovuto». E ancora: «Per questioni di competenza incrociata, sono diverse le posizioni da analizzare anche nella provincia berica» aggiunge il presidente. Tanto che «lo stesso esposto infatti è stato inviato pure al comando provinciale della Guardia di finanza di Vicenza».

Il presidente aggiunge poi che da parte di «Veneto banca società in liquidazione coatta amministrativa» non si è ottenuta «quella collaborazione in termini di trasparenza che ci attendevamo a fronte di alcune precise richieste indirizzate alla società in passato». La frase è sibillina. Altro Ugone non dice. Ma una volta «messe in ordine tutte le carte i nostri esposti potrebbero essere ulteriormente integrati» conclude il presidente. Che fa così capire che sull'operato della ex Veneto banca, quanto meno da parte degli avvocati dell'associazione che tutela i piccoli risparmiatori, sia in corso una ricognizione legale a 360 gradi: detto alla grossolana una sorta di screening ai raggi X.

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