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Martedì, 30 Aprile 2024
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IL COMMENTO: I "soliti idioti"? Sì, perchè follemente innamorati

I tifosi del Vicenza che hanno sfondato il cancello della Curva Sud e sono entrati a ridosso del campo sono stati definiti "soliti idioti" in un servizio televisivo. La risposta di Vicenzatoday

"I soliti idioti", così un servizio del canale tv Sportitalia ha bollato il manipolo di tifosi biancorossi che, forzando il cancello di recinzione, è entrato per alcuni metri sul terreno del Menti (peraltro senza sconfinare in campo) invitando i giocatori in modo più plateale che violento ad "andare a casa".

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Fatta la stigmatizzazione di rito, c'è da dire che bisognerebbe anche spiegare che i "soliti idioti" sopportano una situazione a dir poco esasperante, che si protrae da dieci anni. "I soliti idioti" sono la punta di un iceberg di settemila e più persone che hanno risposto ancora una volta all'appello societario, e ancora una volta, in quello che ormai è diventato un refrain da incubo, hanno visto la squadra sbracare. Bisognerebbe spiegare che quella che ha portato all'ennesima stagione fallimentare, sfociata nella contestazione dei "soliti idioti" che in altre piazze - di questo siamo sicuri - avrebbe portato a reazioni ben più violente, non è semplicemente una programmazione sbagliata, ma una assenza di qualsiasi tipo di progettualità. La gestione della proprietà Sisa, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in un decennio di campionati ha portato a due retrocessioni sul campo (con una terza quasi definita) ma soprattutto, a differenza di quasi tutte le realtà di serie B, a non riuscire mai ad agganciare la zona playoff e nemmeno a mettere il naso più in là della media classifica. Per capire cosa significa avere un'idea di come si costruiscono i successi basta guardare all'Empoli affrontato ieri: i toscani da centrocampo in su hanno messo in campo la stessa squadra che affondò il Vicenza nei playout. I biancorossi, in un tourbillon di giocatori che vanno e vengono, manco il Vicenza fosse un centro commerciale, nell'undici iniziale presentavano invece il solo Martinelli, cui, nonostante la lunga militanza con questi colori, non viene più neanche affidata la fascia di capitano. Se vincere aiuta a vincere, c'è da dire che è altrettanto vero il contrario. Negli ultimi anni il Menti è diventato terra di conquista come mai lo era stato nella ultracentenaria storia del Vicenza.

Lo stadio che un tempo era il valore aggiunto per questa squadra è diventato il peggior nemico, quasi a consegnarsi simbolicamente ad un'eutanasia sportiva, davanti allo scempio che si sta facendo di questa squadra. In quello che è diventato un autentico circolo vizioso, il Vicenza calcio ha macinato allenatori e giocatori in quantità industriale che, salvo rare eccezioni, se ne sono andati via con la patente di mediocri e perdenti per il semplice fatto di essersi adattati, come si fa in qualsiasi altro luogo di lavoro, ai messaggi provenienti dall'alto, che in via Schio avevano il sapore del "tiriamo a campare e poi si vedrà". "I soliti idioti" alla fine hanno capito di aver di fronte l'ennesima squadra che sparisce e si squaglia davanti alle difficoltà, ma c'è da stare certi che fino alla fine e anche in futuro saranno al loro posto e, loro sì, risponderanno ancora presente nel momento del bisogno. D'altra parte, si sa, l'idiozia è una delle caratteristiche che da sempre si porta dietro chi è follemente innamorato.

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