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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Neoassunti in Svt «a meno di mille euro al mese»

Il sindacato Usb boccia senza attenuanti la politica, in primis in ambito salariale, della vecchia gestione della società del trasporto pubblico vicentino e si dice pronta al dialogo col nuovo vertice. Tra le priorità c'è il rinnovo del parco mezzi a fronte delle «scelte sciagurate operate dall'ex direttore generale Rovini»

Il sindacato di base Usb si augura che il nuovo management di Svt, la società del trasporto pubblico nel Vicentino, faccia un salto di qualità sia nella gestione aziendale sia nei rapporti con i dipendenti giacché la vecchia gestione aveva portato questi ultimi sulla soglia della esasperazione. È questo il succo del pensiero contenuto in una nota diffusa ieri 16 novembre da Massimo D'Angelo e Fausto Panizzon, rispettivamente segretario veneto Usb trasporti e delegato aziendale, in gergo Rsu, di Svt.

Acquisto di mezzi usati spesso in panne, risposte alla emergenza Covid-19 inadeguata e umiliante per le maestranze: basti pensare il caso «delle macchinette del caffè, dei tavolini rimossi e degli autisti costretti a mangiare il panino portato da casa «in piedi e al freddo». Questi sono i primi addebiti messi nero su bianco dai due dirigenti sindacali. Per i mezzi usati acquistati in Scandinavia dall'ex direttore generale Umberto Rovini: un flop da «5,7 milioni di euro» dicono i due con i mezzi che spesso rimanevano in autofficina perché troppo vecchi e non adatti a molti percorsi a partire da quelli sulle tratte montane». Tutto ciò secondo D'Angelo sarebbe il frutto delle «scelte sciagurate operate in passato dall'ex direttore generale Rovini».

Poi ci sono le rogne relative a buste paga e salari in entrata. Un nuovo assunto, come paga base «percepisce una cifra netta inferiore ai 990 euro mensili». Il che deriva dal combinato disposto del contratto nazinale trasporti, che Usb non vede di buon occhio, in una con la mancanza di una integrazione che di solito le aziende del trasporto pubblico locale accordano. Di più, i dipendenti che un tempo stavano sotto le insegne di Aim Trasporti (società un tempo riferibile al Comune di Vicenza), che alcuni anni fa si è unita con Ftv (società un tempo di proprietà della provincia berica) percepiscono tutt'oggi uno stipendio maggiore di coloro «che provengono da Ftv tanto che fino ad oggi - denuncia Panizzon - non c'è mai stato modo di sapere ufficialmente a parità di mansione quanto percepisca un autista che proviene da Aim e quanto uno che proviene da Ftv». Si parla, ma le voci non sono confermate, di differenze che arrivano sino a trecento a volte quattrocento euro.

Per anni i sindacati Usb e Ugl hanno duramente contestato le scelte di Rovini nonché dell'ex presidente Franco Eberle. Dissidi che erano sfociati in proteste durissime contro i vertici aziendali. Proteste tra le quali spiccano quella «dell'autunno caldo del 2020» e quella culminata con lo sciopero del luglio di quest'anno.

Svt, su input della proprietà (la Provincia di Vicenza detiene il 65% delle quote, il Comune di Vicenza ne detiene il 35% mentre Francesco Rucco è al contempo sindaco del capoluogo e presidente a palazzo Nievo) ha cambiato il corso aziendale. Il sindaco ha quindi cambiato passo dopo essersi sbarazzato di Rovini ed Eberle, coi quali non aveva mai legato anche perché il primo soprattutto era stato chiamato quando numero uno di palazzo Nievo era il democratico Achille Variati. Rucco peraltro appartiene a una coalizione di centrodestra.

D'Angelo e Panizzon spiegano che al momento la nuova gestione si è detta pronta ad un confronto «ampio e aperto» con le organizzazioni sindacali. E in queste ore ricambiano la disponibilità al dialogo. Questi sono gli intendimenti che sarebbero stati fatti propri da Simone Vicentini e da Franco Viola. Il primo dall'aprile di quest'anno è il nuovo presidente d Svt. Il secondo dall'agosto di quest'anno è il nuovo direttore generale di Svt. Sullo sfondo rimane una questione di non poco conto. Nel 2026 il trasporto pubblico locale dovrebbe andare a gara. Gli operatori più piccoli, se non poggiano su basi aziendali ben costruite, potrebbero finire in bocca a player più grossi come BusItalia. La società legate al Gruppo Fs anni fa si è imposta come gestore del trasporto pubblico della città del Santo. E da diverso tempo ambirebbe a estendere la sua influenza nel Vicentino.

Per Usb i soggetti di diritto privato, anche se di proprietà pubblica, che puntano solo agli utili possono far scemare la qualità del servizio. E questo potrebbe rivelarsi una iattura, sostiene la sigla di base, sia per l'utenza sia per i lavoratori. Come riportò l'agenzia Ansa nel gennaio di quest'anno Vicenza è al quarto posto per morti da smog, ovvero da effetti derivanti dalla circolazioni delle micro-polveri pm 2,5. Un trasporto pubblico «efficiente, realmente eco-compatibile, rispettoso dell'utenza e delle maestranze - spiega l'Usb - è uno degli antidoti migliori al degrado ambientale e al peggioramento della salute della collettività».

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