rotate-mobile
Cronaca Fara Vicentino

Sparatoria di Fara, disposta l'autopsia dell'assalitore

Le forze dell'ordine «rispondendo al fuoco» aperto da un 27enne salernitano avrebbero ucciso il giovane di origini marocchine che era stato fermato per un controllo in uno stato di «evidente concitazione». La procura berica, che sta valutando anche l'ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa in capo a due dei quattro agenti intervenuti, ha così disposto l'accertamento medico: frattanto attorno al caso non si placano le polemiche

Durante la giornata di ieri 27 aprile il pubblico ministero vicentino Cristina Carunchio ha disposto e firmato quello che in gergo si chiama avviso di accertamento tecnico non ripetibile. Si tratta del provvedimento col quale nell'ambito del procedimento penale «2902/23 Rg Mod 21» viene ordinata l'autopsia (in una col relativo avviso alle parti) per il corpo di Soufiane Boubagura. Si tratta del salernitano nato in Marocco il giorno 8 novembre 1994 e deceduto a Fara Vicentino quattro giorni fa dopo che alcuni uomini delle forze dell'ordine avrebbero risposto al fuoco del giovane che durante un controllo da parte di due pattuglie, una della polizia municipale, una dei carabinieri, non solo sarebbe andato in escandescenza: di più il 27enne (in uno stato di «evidente e sfrenata concitazione» questo quanto risulterebbe da alcune testimonianze raccolte in loco) avrebbe pure sottratto l'arma ad un militare con l'intento di ferire o di uccidere proprio gli uomini delle forze dell'ordine. Questa almeno è la prima ricostruzione degli inquirenti. Per quell'episodio il salernitano non è perseguibile per morte del reo: anche se comunque la magistratura sta cercando di fare luce su ogni aspetto del caso. Con l'ipotesi di omicidio colposo nella legittima difesa è invece indagato Alex Frusti, l'agente della municipale del Consorzio polizia locale Nordest vicentino (il consorzio Nevi). La stessa accusa è stata formulata per il vicebrigadiere Stefano Marzari della compagnia Carabinieri di Thiene, che dalle prime ricostruzioni per l'appunto, come Frusti, si sarebbe difeso dai colpi esplosi da Boubagura. Il fascicolo aperto da Carunchio è «un atto dovuto». E sono in molti peraltro i colleghi dei due operatori che da giorni sostengono che i due uomini in divisa, pur consci della morte di una persona e del lutto per la sua famiglia, usciranno a breve e a testa alta dall'inchiesta: proprio perché nonostante le circostanze difficili hanno agito per legittima difesa nel pieno rispetto della legge. Anche molti politici peraltro si sono schierati in difesa delle forze dell'ordine.

PARLA SQUARZON
Non è indagato l'altro vigile urbano che era di pattuglia con Frusti: come «non è indagato»  l'appuntato scelto cui è stata sottratta l'arma. «Quest'ultimo - fa sapere il suo legale, ossia Deborah Squarzon del foro vicentino - non è nemmeno sottoposto ad alcun procedimento disciplinare per la vicenda dell'arma» di cui nella colluttazione si è impossessato l'aggressore. «Faccio notare - puntualizza Squarzon - che lo stato di servizio del mio assistito, che ha una grandissima esperienza proprio nel suo lavoro su strada e sul territorio, è irreprensibile». L'avvocato ai taccuini di Vicenzatoday.it poi parla anche dell'aspetto mediatico della vicenda. «Se da una parte la stampa ha raccontato con molto equilibrio quanto accaduto ben diversi sono certi commenti che ho letto sui social network. In Italia è pieno di leoni da tastiera che di volta in volta si dicono esperti di ordine pubblico, di leggi, di calcio, di scienza. Ecco al di là di certe corbellerie che ho letto va da sé che i commenti lesivi della professionalità e della dignità del mio assistito verranno costantemente monitorati e se del caso portati davanti all'autorità giudiziaria. Ma come si può pensare - prosegue l'avvocato - di straparlare non avendo la minima idea della complessità del lavoro delle forze dell'ordine in casi come questo? Senza la minima idea di quanto è accaduto il 24 a Fara? Sono convintissima che chi gli indagati usciranno a brevissimo a testa alta dall'inchiesta, di contro però e bene mettersi nello stato d'animo di chi oltre a rischiare la vita deve comunque patire un procedimento penale per non parlare dei giudizi ingenerosi e astrusi di certa gente». Per il momento Nicola Guerra, avvocato del foro berico che assiste Frusti e Marzari per scelta dei suoi assistiti preferisce non commentare i cascami della vicenda.

ORDINAMENTI A CONFRONTO
Sulla quale però interviene ancora Squarzon. La quale distilla una riflessione in termini più generali. «Casi come quello di Fara ci debbono far pensare. Probabilmente servono leggi diverse e regole di ingaggio diverse perché si ha l'impressione che un certo garantismo possa limitare la possibilità di difendersi da parte delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine. Senza andare a scomodare - aggiunge Squarzon - il Far West americano nonché certe aberrazioni del sistema in vigore negli Stati uniti, ci sono ordinamenti come quello  inglese, come quello francese e come quello tedesco che mi sembrano più pragmatici e razionali».

IL J'ACCUSE DELL'AMICO DI FRUSTI ALLE TELECAMERE DI VICENZATODAY.IT
Ben più agguerrito invece è lo scontro in atto per quanto riguarda lo stato delle forze dell'ordine. Da giorni infatti in ambito sindacale si sono levate le grida di coloro che sostengono che i tagli a polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza abbiano costretto un po' in tutta Italia la polizia locale a sobbarcarsi di compiti che le spetterebbero solo in parte. In primis perché la formazione e l'addestramento della municipale è diverso da quello dei tre corpi nazionali. In secundis perché i contratti dei vigili urbani, sono peggiorativi rispetto a quelli degli altri corpi di polizia che peraltro vengono giudicati «già miserrimi» di loro. «Ve l'avevamo detto cari comandanti di tutti i servizi e corpi di polizia locale non solo del Vicentino ma anche di tutta Italia». Comincia così una nota al curaro pubblicata il 24 aprile da Giovanni Novello, agente della polizia locale del consorzio Nevi non più in servizio e «amico» di Frusti.

Novello che è un volto storico del sindacato nell'ambito delle forze di polizia locale non le manda a dire: «Ve l'avevamo detto cari comandanti di tutti i servizi e corpi di polizia locale non solo del Vicentino ma anche di tutta Italia». L'estensore della nota va giù di clava e se la prende con quella che definisce una «smania di apparire e di compiacere i sindaci di tutti gli schieramenti politici... Ebbene tutti voi comandanti, tutti voi sindaci siete responsabili di quello che è successo... a Fara Vicentino». Le parole di Novello, che ha spiegato le ragioni della sua presa di posizione alle telecamere di Vicenzatoday.it, hanno dato vita ad una discussione accesa alla quale da giorni si stanno appassionando non solo gli apparenti alle forze dell'ordine ma pure molti sindacalisti.

ASCOLTA L'INTERVISTA A GIOVANNI NOVELLO

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sparatoria di Fara, disposta l'autopsia dell'assalitore

VicenzaToday è in caricamento