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«Zaia e Fugatti lascino perdere la Valdastico nord»

Mentre il governatore veneto «ritira fuori dalla naftalina un progetto che è fuori dalla storia» che punta al completamento della Pirubi, i comitati bocciano per l'ennesima volta la proposta e a partire dal Csmt chiedono il potenziamento della ferrovia Valsugana fra Trento e Venezia

Durante l'inaugurazione a Malo del penultimo tratto della Superstrada pedemontana veneta il governatore veneto Luca Zaia era tornato alla carica sostenendo la necessità di completare il prolungamento a Nord verso il Trentino della A31, oggi ferma a Piovene Rocchette nel Vicentino. Dopo il leghista Zaia altri due esponenti del Carroccio (il ministro dei trasporti Matteo Salvini e il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti) avevano fatto proprio il convincimento del compagno di partito. A pensarla in modo diametralmente opposto però è il Comitato mobilità sostenibile per il Trentino che in una nota diramata ieri 30 dicembre dai due portavoce (Pina Lopardo ed Ezio Paolo Viglietti) ribadiscono seccamente il loro no alla prosecuzione dei lavori: prosecuzione che peraltro era già stata bocciata da una sentenza tombale della Corte di cassazione.

I PORTAVOCE
Lopardo e Viglietti, entrambi ingegneri, nella nota vergata poche ore fa spiegano che il comitato che rappresentano, il Csmt, «ha espresso più volte la contrarietà a quest'opera inutile, costosa, in contrasto con il Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi» progetto che «deturpa il paesaggio e compromette fortemente l'ambiente e le sorgenti Spino».

LA VARIANTE
Tale contrarietà, si legge ancora, «è stata argomentata ampiamente nelle osservazioni depositate dal Cmst» alla variante del Piano urbanistico provinciale recentemente discussa in più sedi. Una contrarietà che peraltro «è stata manifestata dalla quasi totalità dei comuni interessati all'opera e dalla Terza commissione consiliare provinciale».

IL RICORSO
Ma c'è di più, i due ingegneri aggiungono di avere appreso che i comuni di Trento e Rovereto hanno presentato ricorso contro la delibera della giunta provinciale del 20 ottobre 2023, che approvava, due giorni prima delle elezioni amministrative, proprio quella variante che aveva l'ambizione di rimettere in gioco il prolungamento della Valdastico nord, nota anche come Pirubi nord o A31 nord, verso settentrione. «Tale iniziativa - scrivono i portavoce - trova tutto il nostro appoggio» tanto che il Csmt  «invita tutti gli altri comuni ad aderire e a manifestare la netta opposizione delle sedi istituzionali».

L'ALTERNATIVA
Peraltro quello del Csmt non è un semplice no. Il comitato infatti da tempo (ne parla Vicenzatoday.it del 20 luglio) ha identificato nell'irrobustimento della linea ferroviaria Valsugana una alternativa fattibile e altamente meno impattante rispetto al prolungamento dell'autostrada. L'idea infatti è quella di «un vero potenziamento della linea ferroviaria della Valsugana, con il raddoppio dei binari, la completa elettrificazione e la possibilità di realizzare il servizio di trasporto combinato delle merci tra gli importanti interporti e porti veneti e del Friuli Venezia Giulia» nell'ambito del  cosiddetto corridoio trasportistico scandinavo-mediterraneo.

LA PROVINCIA BERICA
In realtà la prospettiva del Csmt non è molto diversa da quella dalla rete ecologista dell'Alto e dell'Ovest vicentino. «Zaia e Fugatti lascino perdere la Valdastico nord e punti all'ammodernamento della ferrovia Valsugana lungo l'asse Trento, Bassano, Castelfranco, Piombino Dese, Venezia. È una proposta molto più sensata e molto meno impattante. Ogni due per tre il governatore ritira fuori dalla naftalina un progetto che è fuori dalla storia». Questo almeno è l'adagio che da un paio di giorni circola tra gli attivisti della provincia berica».

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