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«Tav e Pfas avveleneranno Vicenza»

I coordinamento ecologista Cast diffida Comune, Provincia e Regione Veneto affinché vigilino sui cantieri: «in materia di rischi da contaminazione da derivati del fluoro». Chi sta realizzando l'opera, accusano, «non ha tenuto conto delle prescrizioni del Ministero dell'ambiente»

Pfas nell'ambiente a causa dei lavori dell'Alta velocità? Comune e Provincia di Vicenza, assieme alla Regione Veneto, sono stati diffidati dalla rete dei comitati che contesta il progetto per l'attraversamento della città del Palladio da parte del Treno ad alta capacità meglio noto come Tav: nel documento si chiede che gli enti preposti vigilino sulle prescrizioni in materia di valutazione di impatto ecologico dell'opera fatte proprie dal Ministro dell'ambiente. Lo hanno reso noto gli stessi attivisti, riuniti sotto la sigla di Cast ovvero «Coordinamento, salute ambiente e territorio», durante un breve presidio organizzato oggi a mezzodì in via Ca' alta ai Ferrovieri nel parcheggio di uno dei còndomini che sarà interessato dai lavori.

Nella diffida, della quale in queste ore è stato diramato un fac-simile, i comitati chiedono alle autorità preposte di tenere nel dovuto conto l'impatto che la realizzazione della grande opera avrà sull'habitat e sui territori attraversati. Proprio i comitati peraltro da tempo si dicono contrarissimi all'opera: e per ragioni economiche e per ragioni di conseguenze sul piano ambientale.

GLI ATTIVISTI PARLANO AI MICROFONI DI VICENZATODAY.IT
Ma in concreto quali sono le preoccupazioni di cui parla la rete ambientalista? Le opere di consolidamento della tratta, già in corso peraltro tra Veronese e Vicentino, a causa degli scavi profondi potrebbero contribuire ad allargare la contaminazione da derivati del fluoro (i temibili Pfas appunto) che storicamente interessa l'Ovest vicentino, proprio nelle aree interessate ai cantieri. Ancora, poiché per legge i mezzi nei cantieri debbono essere lavati e poiché con ogni probabilità l'acqua usata sarà quella contaminata, quali effetti su salute e ambiente avrà tutto ciò?

I TIMORI
Il tema peraltro è dibattuto da molto tempo e riguarda non solo il Vicentino ma pure il Veronese. «Ormai la tossicità dei Pfas è un dato scientificamente acclarato in ogni sede» ha spiegato Franesco Bertòla nella sua veste di presidente di Isde Medici per l'ambiente di Vicenza. Preoccupazioni che assieme a quelle di molti altri attivisti sono state ripetute ai microfoni di Vicenzatoday.it.

E c'è di più. I comitati si chiedono in quali rischi possa incorrere la popolazione in considerazione del fatto che nei cantieri, per facilitare la presa di cementi e calcestruzzi, si usino acceleranti che contengono proprio «i temibili Pfas». Il problema infatti è emerso in maniera drammatica con i cantieri della Superstrada pedemontana veneta meglio nota come Spv. Vicenzatoday.it nonché Today.it hanno dedicato all'argomento una lunga inchiesta. Il tema della Spv è così sentito che gli attivisti al riguardo hanno fatto circolare un carteggio noto da tempo agli addetti ai lavori.

Marco Zilio (il primo da destra nel riquadro), che come moltissimi altri presenti oggi aderisce al Cast, ha anche allargato lo spettro della discussione. E riferendosi alle recentissime esondazioni che a Vicenza hanno colpito l'asta del fiume Retrone si è domandato «che cosa comporterà l'ennesima colossale colata di cemento dovuta ai cantieri del Tav? Troppo facile - rimarca Zilio - indignarsi per un paio di giorni a causa della urbanizzazione selvaggia che da decenni ammorba il Veneto per poi piangere lacrime di coccodrillo dando contemporaneamente il via alle betoniere».

LO SCENARIO
Ad ogni modo gli attivisti della rete ambientalista vicentina si lamentano anche di come sia stata condotta l'ultima commissione territorio che in tema di Pfas si è tenuta al Comune di Vicenza. «I consiglieri, a partire da quelli della maggioranza di centrosinistra, parevano sdraiati sulle posizioni di Rfi ossia sulla società del Gruppo Ferrovie dello Stato che ha incaricato il consorzio privato Iricav2 di realizzare il Tav lungo la tratta Verona, Vicenza, Padova. Frattanto la mobilitazione non si ferma. Il 15 marzo alle 20,30 presso il centro culturale «la Locomotiva» in via Rismondo 2 a Vicenza sarà proiettato il documentario «The devil we know», un approfondimento dedicato «al dramma della contaminazione da Pfas». «Tav e Pfas - così hanno concluso gli attivisti - avveleneranno Vicenza» anche perché «in materia di rischi da contaminazione da derivati del fluoro chi sta realizzando l'opera non ha tenuto conto delle prescrizioni del Ministero dell'ambiente».

ASCOLTA LE DICHIARAZIONI DEGLI ATTIVISTI DEL COORDINAMENTO CAST

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