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Sau passeggia sulle macerie di un Vicenza da retrocessione

Biancorossi travolti dal bomber della Juve Stabia che realizza una doppietta e propizia l'autogol di Augustyn. Ottava sconfitta in casa per il Vicenza apparso in grave difficoltà sotto tutti i punti di vista

I tifosi biancorossi speravano di cuore che la vittoria a Bergamo avesse rinvigorito la loro squadra... invece no. Il Vicenza che si è presentato al Menti nell'anticipo pomeridiano contro la Juve Stabia è stata una formazione pallida, tremebonda, intimorita e vistosamente in affanno contro un avversario che si è limitato a mettere in campo le sue armi andando in vantaggio di due reti già nel primo tempo e giocando il resto della gara in "souplesse". RESPINTE LE DIMISSIONI DI BEGHETTO

Non si possono non mettere sotto la lente le scelte di Beghetto che ha voluto confermare la difesa vista in campo con l'Albinoleffe, lasciando in panchina Martinelli e Zanchi, con Pisano al posto di Giani spostato nel ruolo di esterno alto: di fatto un 5-3-2 in piena regola, con una squadra che senza Paro e Pinardi (che doveva arrendersi all'infortunio patito in settimana poco prima dell'inizio della partita) e con Rigoni messo k.o da un infortunio dopo undici minuti di gioco, priva di un qualsiasi distributore di gioco in campo risultava lunga e incapace di produrre alcunchè di buono. In più ci si metteva un reparto difensivo in versione margarina con Augustyn che al 31' del primo tempo per anticipare Danilevicius su cross basso di Sau la metteva alle spalle di Frison, e otto minuti più tardi rifiniva la frittata facendosi superare da Sau, il quale da parte sua inventava un gol spettacolare con un destro a giro che terminava nell'angolino basso con un Frison vanamente proteso in tuffo.

Nel secondo tempo le cose non miglioravano per nulla, anzi. La reazione del Vicenza si esauriva praticamente in un tiro addosso al portiere di un Abbruscato ancora una volta versione "Chi l'ha visto?", anticpando di una decina di minuti il terzo gol della Juve Stabia che ancora con Sau, sfruttava un assurdo disimpegno di destro di Bianco: l'esterno invece che liberare l'area, spazzando lontano, serviva l'attaccante avversario sul lato opposto della stessa e il brevilineo bomber delle vespe prendeva la mira e infilava Frison con un destro mortifero sull'angolo alto. Il terzo gol di fatto chiudeva la partita con la Juve Stabia che rischiava più volte di realizzare il poker e Martinelli che entrato al 73', dopo appena 6 minuti si faceva espellere per un fallo da ultimo uomo su Mbakogu lanciato a rete in solitaria.

Finiva con i tifosi della curva che lasciavano lo Stadio con largo anticipo creando un vistoso buco vuoto al centro della stessa e con i cori di dileggio dei pochi rimasti nei confronti dei giocatori in campo e del presidente Cassingena. L'ottava sconfitta casalinga, subita con una resa incondizionata, rende particolarmente denso di nubi questo finale di campionato per un Vicenza che sembra rimpiombato nuovamente in una condizione fisica, psicologica e tecnica quasi catatonica. Serve una scossa forte e una soluzione tempestiva, che dovrà prendere una società troppo spesso latitante, altrimenti le speranze di una salvezza a fine stagione sono ridotte al lumicino.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

VICENZA (3-5-2): Frison, Tonucci (73' Martinelli), Augustyn, Pisano; Gavazzi, Rigoni (11' Bianco), Botta, Soligo, Giani (53' Bariti); Abbruscato, Paolucci.
A disposizione: Pinsoglio, Zanchi, Possebon, Baclet. All: Zanini

JUVE STABIA (4-4-2): Seculin, Baldanzeddu, Molinari, Maury, Di Cuonzo (77' Cappelletti); Erpen, Mezavilla, Scozzarella (64' Di Tacchio), Mbakogu; Sau, Danilevicius (59' Caserta).
A disposizione: Cascella, Raimondi, Falcinelli, Beretta. All Braglia

ARBITRO: Maurizio Mariani di Aprilia. Assistenti: Vicinanza e Di Francesco

RETE: 31' Augustyn (aut), 39', 67' Sau (J)

Note: Espulso: Martinelli (V)  Ammoniti: Tonucci , Augustyn(, Pisano V) Calci d'angolo: 3-5. Recuperi: 1' - 3'

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