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Federicus: ipse dixit

Viaggio nel calciomercato invernale attraverso le parole del ds Balzaretti

Con che strategia siete andati alle trattative?

“L’idea di fondo è stata di alzare il livello qualitativo della squadra, sia dal punto di vista tecnico che di personalità.”

 Avete portato a casa qualche elemento importante ma secondo Lei si poteva fare di più?

“Intanto chiariamo subito una cosa per evitare equivoci. Laddove non ci è riuscito qualche obiettivo non è stato perché ci mancavano le risorse. Ringrazio anzi la famiglia Rosso e i soci per averci assicurato un budget adeguato. Se qualche colpo non è arrivato è perché qualche elemento si è defilato, preferendo altre strade. D’altra parte è chiaro che dovevamo fare delle scelte. Prendere giocatori titolari nelle serie maggiori era difficile. Avremmo potuto puntare su qualche protagonista della serie C, ma non volevamo che passasse il messaggio sbagliato che stavamo attrezzando un organico ridimensionato per l’anno venturo. Noi alla Cadetteria ci crediamo sempre con tutte le nostre forze, al 300%. Per questo abbiamo puntato su gente di spessore ma che magari non aveva recentemente giocato con continuità. Si tratta di un rischio che abbiamo preso con lucidità, informandoci caso per caso da chi li aveva seguiti ultimamente sia delle condizioni fisiche di ciascuno, sia delle motivazioni interiori con cui si sarebbe avvicinato al Vicenza. Gli infortuni di Teodorovzy e di Lukaku secondo me non hanno nulla a che fare con l’inattività. Si tratta di guai che possono succedere…”

E sul caso Faggioli che ci dice?

“Dico che non c’è nessun caso. Confermo l’interesse per questo ragazzo, ma la trattativa che inizialmente pareva favorevole si è poi complicata sui numeri e alla fine non si è concretizzata. Preciso che sull’esito non ha influito minimamente un legame con le sorti di Mancini. Tommaso è un talento puro e noi crediamo totalmente in lui, tanto che è in corso la proposta di rinnovo. Saltato Faggioli, non abbiamo cercato nessun altro attaccante. Avremo tempo per valutare le cose ma ora siamo tutti concentrati a centrare la salvezza.”

Qualcuno osserva che, viste le non perfette condizioni fisiche di Lukaku e Cappelleti, siamo forse un po’ corti sui terzini, in entrambe le fasce.

“Neanche stavolta sono d’accordo. Per me siamo abbastanza coperti, specie a sinistra dove, oltre all’ex Lazio abbiamo la possibilità di abbassare un Crecco in grande crescita oppure utilizzare un altro dei nostri giovani gioielli come Sandon. Dall’altro lato, in alternativa a Cappelletti possiamo contare su un versatilissimo Bruscagin.”

Casomai vi rivolgerete agli svincolati?

“in questo momento non mi pare opportuno. La nostra forza dev’essere l’entusiasmo e lo spirito di gruppo. Come ha detto qualcuno un organico non si fa con le Figurine Panini. E poi senza sovraffollamento ognuno potrà sentire più facilmente le aspettative che la società e il pubblico ripongono su di lui. La parola d’ordine, di qui a maggio, è compattezza.”

Il discorso che ha appena fatto potrebbe riguardare anche Rigoni e Taugordeau?

“Certo. Ma i due casi sono differenti. Luca sente la maglia come una seconda pelle ma ultimamente gli pesa essere finito un po’ ai margini. Giocare poco, per uno come lui che ha fatto una carriera in serie A non è certo facile. Se deciderà che non gli interessa continuare a giocare non si tratterà di un addio al Vicenza. Noi gli vogliamo bene e mi piacerebbe che il rapporto continuasse in futuro. Quando ad Antony il discorso è diverso. Lui è arrivato qui carico di aspettative ma di fatto ha trovato poco spazio. Fisicamente sta bene ma psicologicamente forse no. Abbiamo cercato di trovargli una sistemazione ma non è stato possibile. Ora vedremo che fare, anche perché ha un contratto biennale in corso.”

E’ un po’ curioso tuttavia che si stia parlando quasi al passato di due centrocampisti di interdizione, in una zona di campo, quella dei mediani, dove non brilliamo certo per abbondanza. L’unico elemento di ruolo, in realtà, è solo Bikel…”

“Non sono d’accordo. In quella posizione abbiamo alcune mezze ali con le caratteristiche giuste per giocare più indietro. Mi riferisco, ad esempio, a Ranocchia o a Zonta. Penso che siamo abbastanza coperti.”

Veniamo al discorso portiere?

“Si tratta di un aspetto che avevamo un po’ trascurato e che abbiamo voluto affrontare. La scelta è stata di portare a casa un estremo difensore che potesse giocarsi il posto di titolare attraverso il rendimento sul campo. Contini è un elemento di prim’ordine sul quale il Napoli ha creduto molto e anche noi abbiamo grandi aspettative su di lui. Quanto a Pizzignacco, resta immutata la fiducia del club: abbiamo ritenuto che piuttosto di tenerlo sottoutilizzato qui fosse meglio fargli fare qualche mese da protagonista. A Renate potrà dimostrare tutto il suo valore e fare ulteriore esperienza. Stesso discorso per Ierardi, sul quale abbiamo notevoli aspettative.”

E quanto al giovane del Pordenone, prenotato per il 2022/23?

“Jean Freddy Greco è un 2001 dalle grandi prospettive. Io e Vallone lo conosciamo già dai tempi della Roma e anche a Pordenone è stato molto apprezzato. Per il momento resterà a Catania, dove continuerà a maturare. Il fatto che stia facendo bene in un ambiente non facile come quello siciliano, testimonia le sue qualità. Si tratta di un perno di centrocampo che può tuttavia operare anche sulla fascia sinistra, sia come esterno alto che basso. Quest’anno ha già fatto 18 presenze e due gol con la maglia rossoazzurra.”

Per finire ci dica cosa può fare la differenza nella mission impossible di risalire la china in classifica e quale sarà l’ostacolo più difficile da superare?

“E’ una sfida motivazionale. Se saremo riusciti a portare qui uomini con abbastanza voglia di riscatto per superare le prevedibili difficoltà, realizzeremo l’impresa.  L’ostacolo peggiore? La classifica. Se cominciamo a metterci rimedio, tutto diventa possibile.”

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