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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Il Mantova a Vicenza dà lezione di calcio

Il Lane sconfitto al Menti ben oltre il risultato numerico. Gli ospiti in gran spolvero non hanno rischiato nulla, prendendo quasi in giro gli avversari, incapaci di organizzare una qualunque reazione. Diana & C. subissati dai fischi del pubblico (9.097 presenze, delle quali 986 di fede mantovana)

A fine gara l’allenatore diserta la conferenza stampa, sostituito dal DS Matteassi per una brevissima comunicazione, che ha annunciato il silenzio stampa fino a data da destinarsi. Applausi a fine gara a Jack Giacomelli.

Le pagelle del "Baffo"

Dopo una figura del genere c’è poco da disquisire, ma per chi fosse comunque interessato al dettaglio, ecco i voti, praticamente distribuiti tra chi si ferma al 5, chi scivola al 4 e chi invece porta a casa il 3. Unico promosso, il portiere biancorosso, il quale salva per due volte dal rischio di un punteggio ancora più umiliante.

MASSOLO 6,5: Niente da fare sui due centri del Mantova, arrivati da tagli sanguinosi sulle fasce, Nella ripresa due parate salva risultato e un ex voto da appendere alla statua di San Mensah.

IERARDI 4/5: lento e impacciato. Irriconoscibile rispetto al bel giocatore che avevamo imparato ad apprezzare prima dell’incidente. Male. Anche per il giallo rimediato. Un tiro infame al 50’.

GOLEMIC 4: quando ti dice male, a poco serve anche la grande esperienza ad alto livello. Soffre persino sui palloni aerei sui quali dovrebbe essere insuperabile. Cartellino giallo in apertura di gara.

LAEZZA 4: nervoso, rissoso e spesso fuori posizione. Il moro di Mantova gli risulta quasi sempre imprendibile. Oggi le maglie rosse devono essergli sembrate un incubo.

COSTA 3: la peggior prestazione da quando è a Vicenza. Non spinge sulla sua corsia, sciupa alcuni palloni di troppo e sul secondo gol non copre a dovere. Un tentativo velleitario al 47’.

(ROSSI) n.g.: entra in campo a venti minuti dalla fine e non trova mai il bandolo del gioco.

RONALDO 4: lui è così. Percepisce subito che non è serata e progressivamente si innervosisce e perde lucidità. Risultato: a parte una punizione insidiosa che centra la traversa, non produce nulla di importante e finisce anzi nel tabellino degli ammoniti.

(TRONCHIN) n.g.: per lui uno scampolo di gara nel quale non impensierisce nessuno. Si mette in mostra per un giallo, ma se ne faceva volentieri a meno.

JIMENEZ 4,5: è uno di quelli che smette per ultimo di combattere. Ma combattere non è sinonimo di qualità. Infatti corre molto per ricavare poco.

PROIA 3: anche per lui la peggiore gara con la maglia del Vicenza. Completamente avulso dal gioco, non mette a profitto nemmeno una giocata delle sue. Se era in campo, nessuno se n’è accorto.

(GRECO) n.g.: si sbatte un po’ sulla fascia sinistra, ma non cava un ragno dal buco e alla fine si adatta al grigiore generale. In compenso finisce nella lista dei cattivi.

TALARICO 4: incappa anche lui in un pomeriggio grigio e velleitario. Non trova mai l’estro di saltare l’uomo e anche dal punto di vista quantitativo fa un bel passo indietro rispetto al recente passato.

(PELLEGRINI) n.g.: la Sciarelli si occuperà di lui nella prossima puntata del programma televisivo

DELLA MORTE 4/5: nemmeno uno dei suoi pezzi forti. Niente superiorità numerica, niente assist, niente traversoni per le punte. Niente di niente, insomma… Prova due volte di far male agli ospiti (al 54’ e 93’) con esiti penosi.

FERRARI 3: speravamo tutti che le recenti discrete prestazioni preludessero ad un ritorno alla grande del Loco. Nel giorno della Madonna, invece, non ne becca mezza nemmeno ricorrendo alla Signora di Fatima. Loco santo…

(ROLFINI) n.g.: un quarto d’ora di totale anonimato, con la squadra vittima del torello

All. DIANA 3: il confronto con Possanzini è ingrato. La sua squadra viene presa a sberloni per 95 minuti, incapace di una qualsiasi reazione (Festa disoccupato di lusso e premiato per la sopportazione del clima freddo). Se in passato il Vicenza ha mostrato barlumi di gioco (pochi in verità) oggi la Dea Eupalla è stata ignorata, in una prestazione imbarazzante, ai limiti della nausea. Ci siamo chiesti cosa sarebbe venuto a dirci in conferenza stampa. Ma la società ha preferito tenerlo in spogliatoio. D’altra parte, verso fine gara, si era quasi rifugiato sotto la pensilina. Probabilmente nemmeno Aimo aveva parole da spendere. E adesso, pover’uomo? Come direbbe Hans Fallada… Per condensare il tutto basterebbero le parole del Presidente Stefano Rosso: “Siamo stati messi sotto. In questo momento non faccio dichiarazioni a caldo sull’allenatore. Il pubblico è stanco ma lo siamo anche tutti noi.”

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