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Al Tombolato un Lane bello solo a metà

Dopo un buon primo tempo il Vicenza crolla miseramente nella ripresa

Capolavoro tattico di Di Carlo fino al riposo. Il suo Vicenza imbriglia il Cittadella grazie ad un centrocampo in gran spolvero che annulla la manovra dei granata e va anche più vicino al vantaggio. E qui finisce il Lane dottor Jekill e inizia quello mister Hide. Tornati in campo, i biancorossi iniziano subito a soffrire, vanno sotto per un gol tutto sommato casuale ma poi spariscono del tutto dal campo, rimediando la peggior figura del campionato, suggellata da due altre reti degli ospiti. E i padroni di casa vanno altre volte vicino al gol, rischiando di chiudere con un punteggio tennistico.

LE PAGELLINE

PERINA 5,5: para al 30’ su Benedetti. Al 91’ sventa una buona conclusione di Rosafio. Ci mette del suo sul gol del 2-0 ma non è certo il principale responsabile del tracollo. Ha però bisogno di una pausa.

BRUSCAGIN 5: quando il Citta prende in mano la partita servirebbero dinamismo e personalità. Lui non ha a disposizione né l’uno né l’altra e si trascina verso il fischio finale senza lasciare traccia nel taccuino.

BIZZOTTO 5/6: vedi sopra. Al 58’ è vicino all’autore del gol ma non cerca nemmeno di staccare sul traversone da destra. Non è certo il peggiore della retroguardia, facendosi apprezzare per qualche intervento efficace. Ma non può essere assolto dal disastro collettivo.

CAPPELLETTI 5+: ammonito al 57’ per un intervento su Ogunseye. Vedi sopra: con il compagno di reparto risulta assente sulla palla da fermo su cui svetta in solitaria Adorno per il 2-0. Salvataggio sulla linea in zona Cesarini su tiro di Proia.

BARLOCCO 6,5: una serie di belle iniziative, come al 1’, al 25’, al 70’, all’87’ e all’88’. Tutto sommato uno dei pochi che non si arrende. Quando le belle notizie latitano, ci si accontenta di poco.

GIACOMELLI 5+: nella prima parte di gara si sbatte come gli altri per far argine a centrocampo, riuscendo nell’impresa. Tornato in campo, anche lui diventa un fantasma ed esce anzitempo.

MEGGIORINI 6: entra al 63’, quando la squadra non ha più né arte né parte. Tenta una girata al 70 ma la palla si strozza. Cerca di innescare Marotta all’85’. Ci prova personalmente all’87’ ma senza fortuna.

DA RIVA 5/6: finchè il Lane combatte là in mezzo, il baby atalantino non si sottrae alla lotta, aggiungendo anche un po’ di fosforo. Ma quando gli argini cedono, diventa una barchetta trascinata dalla corrente.

SCOPPA n.g.: un ingresso che non lascia traccia. Ma, tapino, viene arruolato in un’Armata Brancaleone.

CINELLI 6,5: al 69’ ci prova con un tiro che va altissimo. Gli va reso merito di aver lottato come un leone fino all’ultimo secondo, cercando di salvare la nave nella tempesta. Non ci riesce, ma almeno ci prova…

ZONTA 5+: assist al 2’. Ottimo cross al 47’ che nessuno sfrutta. Al 79’ si fa sovrastare di mezzo metro da Gargiulo, propiziandogli il 3-0. Volontà e grinta non gli mancano, ma non trova mai misure e tempi giusti.

GUERRA 4/5: tiro centrale al 2’. Poi quasi più nulla fino al cambio, in una partita decisamente opaca, nella quale non si rende mai pericoloso per la porta ospite. Esce e nessuno se ne accorge.

JALLOW 5,5: fallo inutile al 15’ e giallo. Al 25’ si invola verso Kastrati, avendo a sinistra Giacomelli e a destra Guerra: preferisce optare per il tiro che gli va fuori. In generale si sbatte, ma non ripete certo la bella prestazione di sabato.

MAROTTA n.g.: dopo aver tentato una goffa rovesciata, al 93’ si fa ammonire. Kagemusha: l’ombra del guerriero-

Mister DI CARLO 5: nel primo tempo compie un capolavoro tattico, annichilendo Venturato con una linea mediana che corre, ringhia e disturba. Ma i granata rientrano in campo trasformati da pecorelle in leoni e il Vicenza non ci capisce più niente. Ok l’effetto Covid, ok gli infortuni, ok la stanchezza, ma la sua squadra si consegna alla sconfitta senza nemmeno lottare e il timoniere non può (o non sa) trovare una qualche contromossa per limitare lo strapotere dei padroni di casa. La resa è totale, come un pugile alle corde senza più difesa.

P.S. Mentre andava in onda la trasmissione “Diretta Biancorossa” nel sottopancia del video scorrevano i messaggi dei telespettatori. Qualcuno ci ha accusati di essere disfattisti e pessimisti, a causa dei giudizi severi che stavamo dando alla prestazione di squadra nella ripresa. Strano che nel primo tempo, quando lodavamo l’ottima performance del Lane, nessuno abbia lamentato che eravamo aziendalisti e cerchiobottisti. In realtà, nell’uno e nell’altro caso cercavamo solo di essere realisti. Dire che il secondo tempo del Vicenza è stato molto preoccupante, in fondo, non è che un contributo ad una riflessione critica sullo stato della squadra, sulla consistenza della panchina e sui possibili rimedi. La politica del “tutto va ben Madama La Marchesa”, invocata per non nuocere al Lane è sciagurata. Come l’inefficace medicina buona data al malato per non fargli sentire il gusto di quella cattiva. Se la squadra gioca bene, è giusto riconoscerne i meriti. Se gioca male è altrettanto sacrosanto sottolinearne i limiti. Ci penserà poi la società a fare una sintesi degli uni e degli altri. Forse non servirà nulla di nuovo, forse basterà solo recuperare gli assenti. Ma magari no. E il mercato serve proprio a questo… Sbaglio?

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