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Economia Montebello Vicentino

«Privatizzazione strisciante» alla Ipab di Montebello, l'ira del sindacato

I posti degli operatori socio-sanitari della casa di riposo San Giovanni Battista nell'Ovest vicentino oggi sotto contratto pubblico «saranno affidati ad una coop privata». La Cub attacca i vertici mentre i lavoratori denunciano una vera e propria «scelta classista»: poi puntano l'indice sulla dirigenza quando parlano di qualità del servizio a rischio nonché di «due pesi e due misure» ossia di esternalizzazioni che non varranno invece per «impiegati» e funzionari

Da diversi giorni i telefoni dei consiglieri comunali di Montebello sono bollenti. Il motivo? La decisione da parte dei vertici della casa di riposo San Giovanni Battista di esternalizzare una ventina di dipendenti che «finiranno quindi nel privato ossia sotto una cooperativa di servizi» non piace al personale. Ma non piace nemmeno ad una parte delle famiglie e dei residenti del piccolo comune lessino, famiglie che temono un peggioramento del servizio. La cosa non è sfuggita al sindacato che che oggi con una nota al vetriolo diramata dalla Cub ha sparato a zero contro la scelta dell'Ipab.

LA BORDATA
«Apprendiamo - si legge - che con delibera numero 20 del consiglio di Amministrazione del 6 settembre scorso la Casa di riposo di San Giovanni Battista di Montebello Vicentino privatizza i servizi rivolti alla terza età addossando la colpa in modo vile all'alto tasso di assenteismo del personale colpevole di utilizzare i congedi parentali, maternità facoltativa, congedi Legge 104 del 1992, per  l'assistenza familiari con grave handicap certificato, e permessi contrattuali ossia 18 ore annue retribuite per motivi personali,e altre 18 ore annue per visite mediche».

Appresso un'altra bordata in cui il segretario regionale del sindacato di base Cub spiega quali siano, a giudizio della sigla autonoma, le vere ragioni alla base della scelta operata dal cda: «Motivo quindi dell'esternalizzazione dei servizi ai privati non sono i continui tagli alla sanità pubblica e ai servizi socio sanitari regionali nonché le mancate assunzioni, ma il fatto che i lavoratori esercitino i loro diritti contrattuali e di tutela della maternità. La realtà è che di infermieri nelle case di riposo non se ne trovano perché sono sottopagati e per questioni di reddito e diritti contrattuali sono assorbiti dalla sanità pubblica, il personale Oss pure scarseggia, è sottopagato ed è una delle tipologie di lavoro usurante che causano infortuni e invalidità tra gli operatori».

SACRIFICI E GRANDI OPERE
«Mentre Stato e Regione Veneto - rimarca turetta - spendono miliardi in infrastrutture inutili come il Mose, la Tav e la Superstrada pedemontana veneta, con casi di corruzione scandalosi, lo stato sociale sta crollando. Gli appuntamenti di medicina preventiva hanno scadenze lunghissime anche di un anno e questo porta lavoratori e cittadini a ricorrere ai servizi a pagamento nella sanità privata».

«SITUAZIONE AL COLLASSO»: ECCO LA PROTESTA DI PIAZZA
Secondo Turetta questi altro non sono che i risultati dei progressivi e continui tagli allo stato sociale, ai servizi pubblici. Il protrarsi dei blocchi delle assunzioni e l'aumento dell'età pensionabile, anche per i lavori usuranti, «ha completato l'operazione di smantellamento. È un'Italia - si legge ancora - che sta franando. Il governo Draghi unitamente a tutti i governatori regionali non investono in lavoro, politiche sociali e di prossimità. Si scontano poi i silenzi di Cgil, cisl e Uil: tutto ciò sta portando al baratro il nostro Paese». Per questi e altri motivi la Cub, assieme a tutte le sigle del sindacalismo di base e autonomo, ha proclamato l'11 ottobre una giornata di sciopero generale nazionale di tutte le categoria. Il malcontento, sempre secondo Turetta, «sta montando tra i cittadini e tra i lavoratori e spetta a noi organizzarlo nelle piazze».

Tanto che proprio l'11 ottobre una manifestazione regionale della Cub, dove si parlerà anche del caso Montebello, è in programma a Padova alle ore 9,30 davanti al Bo' di via 8 Febbraio, nell'area pedonale Liston. Una manifestazione organizzata «per tutelare i servizi pubblici, la sanità, la scuola, i trasporti: per rivendicare il diritto al lavoro certo e tutelato, per dire no al Green pass quale strumento ipocrita per il controllo della pandemia nei posti di lavoro, per contrastare le politiche di privatizzazione dei servizi pubblici che saranno sempre più posti a carico dei cittadini e dei lavoratori, per il diritto allo studio, per contrastare lo smantellamento dello stato sociale e previdenziale nel nostro Paese».

IL RETROSCENA
Ma come sono andate le cose a Montebello? Come si è giunti alla situazione di tensione di queste ore? La esternalizzazione dei servizi oggi in carico alla casa madre, cosa che secondo gli operatori socio sanitari potrebbe costare loro «il posto di lavoro», era stata comunicata ai dipendenti a metà mese ossia il giorno 16 settembre durante una riunione presso la biblioteca civica di Montebello cui avevano presenziato il presidente della San Giovanni Fabio Nicoletti nonché il direttore segretario Stefano Garbin.

UNA ROGNA POLITICA
Più nel dettaglio era stato quest'ultimo a dare «la brutta notizia» ai diciannove dipendenti pubblici che ora temono se non la perdita del posto quantomeno condizioni lavorative ancor meno idonee allo svolgimento di mansioni tanto delicate «quanto malpagate in relazione a carichi di lavoro sempre crescenti». La cosa che più ha mandato i 19 fuori dai gangheri è che la esternalizzazione non riguarda tutti i dipendenti «ovvero gli impiegati ma solo gli operatori socio-sanitari, gli Oss»: insomma «due pesi e due misure» che hanno ancor più esacerbato gli animi. Ragioni di ordine economico e assenteismo sarebbero i motivi che avrebbero spinto i vertici della Ipab a «sbarazzarsi» per l'appunto degli operatori socio sanitari, gli Oss, alla volta «di un probabilissimo approdo in una o più cooperative».

RIESPLODE IL CASO ZAPPINI
La novità per vero è giunta all'orecchio del sindaco Dino Magnabosco che l'anno passato (come raccontato da Vicenzatoday.it nel 2020) si era dovuto impegnare a fondo sul versante politico, per arginare la grana degli screzi tra la coordinatrice Luisa Zappini (volto ben noto nel Trentino anche per una serie di grane giudiziarie di non poco conto) e i lavoratori che non gradivano il piglio particolarmente tranchant della trentina.

LA EX COORDINATRICE
Ed è proprio attorno alla figura della Zappini che gli screzi sarebbero tornati a moltiplicarsi anche in ragione dei cascami delle sue vicende giudiziarie. «Non si capisce perché alla Zappini siano dovuti i guanti di velluto mentre noi Oss veniamo sbattuti fuori alla volta di una cooperativa» attaccano i dipendenti che respingono al mittente l'accusa di assenteismo visto che le assenze dal lavoro «sono o per malattia o per assistenza a parenti disabili come previsto dalla legge 104 del 1992».

LE POLEMICHE
In altre parole gli Oss parlano «di scelta classista caricata sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici più deboli». Peraltro la casa di riposo «conta già alcune decine» di lavoratori «in esternalizzazione» ma l'accusa mossa «alla dirigenza nonché al Comune che ha compiti di alta vigilanza sull'ente» è precisa. «L'Ipab dovrebbe riassorbire il personale già esternalizzato invece defenestra quello ancora assunto dal pubblico».

Si tratta di una «china» che non fa altro che esasperare i dipendenti e che alle brevi accentuerà ancor più la fuga degli Oss verso la sanità pubblica o verso altri lavori perché al limite della tollerabilità sono le condizioni garantite dalle coop» che da tempo sono accusate dai sindacati di essere il braccio armato usato dagli enti pubblici per contenere i costi a scapito dei lavoratori. Enti pubblici che invece «non sono in grado di tenere a bada la spesa improduttiva o peggio clientelare». Ma quale è il punto di vista del vertice della casa di riposo nei confronti degli addebiti anche per il caso Zappini? Chi scrive ha contattato il vertice della struttura, senza ricevere però, almeno per il momento, alcuna risposta. Anche il sindaco Magnabosco è stato contattato da chi scrive, ma anche in questo frangente, almeno per il momento, non ci sono stati commenti di sorta.

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