rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Pfas, trasmessi i dati della ricerca: gli allevatori i più colpiti

Sono arrivati alla direzione Regionale prevenzione del Veneto i risultati dello studio su operatori e residenti di aziende agricole e zootecniche

Andando a differenziare per aree (ex Aziende Ulss) si evidenziano, come rilevato durante il biomonitoraggio sulla popolazione generale, differenze legate alla disomogeneità territoriale dell’esposizione. In particolare si hanno le concentrazioni maggiori tra gli allevatori dell’ex-Azienda Ulss 5 e le minori nella ex-Azienda Ulss 6.

Lo studio è stato effettuato su 122 soggetti provenienti da vari Comuni situati nei territori di competenza di 3 differenti ULSS: 8 Berica, 6 Euganea e 9 Scaligera (ex Aziende 5, 6, 17, 20 e 21), 64 uomini e 58 donne. I risultati ottenuti sugli “allevatori” (operatori e residenti di aziende zootecniche) sono stati poi confrontati con quanto ottenuto nel biomonitoraggio condotto sulla popolazione generale.

La documentazione è stata già trasmessa alla Procura della Repubblica di Vicenza che indaga sull’evento inquinante specifico, al presidente del Consiglio Regionale affinché, una volta costituiti gli organi, la ponga a sua volta all’attenzione della commissione consigliare d’inchiesta istituita martedì scorso, e alle Ulss interessate (6 Euganea, 8 Berica e 9 Scaligera), che nei prossimi giorni provvederanno a convocare le persone sottoposta a monitoraggio per comunicare loro gli esiti.

Il rapporto dell’ISS conferma la classificazione dell’esposizione e del rischio definita con le aree ad oggi delineate, e sottolinea quanto già sostenuto sul fatto che il principale contributo all’assunzione di PFAS è rappresentato dall’acqua ad uso potabile (rete acquedottistica, ad oggi messa in sicurezza con l’applicazione di appositi filtri, e captazioni autonome-pozzi).

I risultati del rapporto saranno poi approfonditi ed integrati alla luce delle evidenze che emergeranno dal completamento del piano straordinario di sorveglianza PFAS sugli alimenti predisposto dalla Regione del Veneto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, attualmente in fase di esecuzione. In ogni caso, anche questo specifico sottogruppo, potenzialmente iper-esposto a sostanze perfluoroalchiliche, sarà incluso nel piano generale di sorveglianza sanitaria già messo in atto dalla Regione del Veneto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pfas, trasmessi i dati della ricerca: gli allevatori i più colpiti

VicenzaToday è in caricamento