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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia Montebello Vicentino

Fillea sul caso Archeidos: "Lavoratori licenziati"

"Invitiamo Comune di Vicenza, Ente Fiera e Camera di Commercio, enti pubblici o di diritto pubblico, soci del CIS - scrive Fillea - ad attivarsi perché siano tutelati i lavoratori e garantite le loro spettanze. Per noi, lo confermiamo, innanzitutto diritti e salari dei lavoratori"

Comunicato della segreteria della FILLEA vicentina:

“Ripartono i lavori, si licenziano i lavoratori. Questa, in estrema sintesi, la conclusione della vicenda Consorzio CIS – Archeidos. La scorsa settimana, a seguito dell’accumulo di retribuzioni arretrate dei dipendenti Archeidos, abbiamo richiesto all’azienda il pagamento delle spettanze, e contestualmente al presidente del Consorzio CIS, Galdino Zanchetta, un incontro per sbloccare la situazione e dare finalmente la possibilità ai dipendenti di avere quanto loro spetta a fronte del lavoro prestato.Abbiamo avuto un incontro con Archeidos, mentre, in provincia, abbiamo fissato telefonicamente un appuntamento con il presidente del Consorzio CIS (e del CIS) .

Nel corso dell’incontro, il titolare di Archeidos ci ha comunicato che l’azienda, visti i debiti accumulati ed il mancato pagamento da parte del Consorzio CIS, non è più in grado di continuare la propria attività. Sono arrivate le lettere di licenziamento dei tre dipendenti. Nel frattempo, il presidente del CIS ha annunciato una ristrutturazione del debito e la ripresa degli scavi archeologici in primavera. Ne prendiamo atto e confermiamo l’appuntamento per chiedere al Consorzio di rispondere in solido (secondo le norme di legge), pagando direttamente ai dipendenti Archeidos le retribuzioni arretrate.

Invitiamo Comune di Vicenza, Ente Fiera e Camera di Commercio, enti pubblici o di diritto pubblico, soci del CIS, ad attivarsi perché siano tutelati i lavoratori e garantite le loro spettanze. Per noi, lo confermiamo, innanzitutto diritti e salari dei lavoratori. Resta in noi l’amarezza, e la rabbia, per la probabile cessazione di attività di un’impresa che occupa lavoratori e lavoratrici giovani, che amano il loro lavoro, in un settore che si occupa di ricerca e scavi archeologici, che con il recupero e il restauro rappresentano una parte del futuro del nostro settore, oggi profondamente in crisi. Sappiamo che la difesa del nostro patrimonio storico artistico e del paesaggio rappresentano un dovere verso le nuove generazioni e allo stesso tempo un investimento.

Va inoltre ricordato che altre piccole imprese vantano crediti nei confronti del Consorzio, e che ciò comporta, per le stesse, pesanti situazioni finanziarie. Anche in questa occasione, la cattiva politica ha pensato più al presente che all’investimento sul futuro. In nome del “federalismo” e della difesa del lavoro locale?”

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