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«Un polo Amazon in Valle dell'Agno?» L'allarme di Ev

Il partito ecologista e Legambiente puntano l'indice contro un nuovo progetto viabilistico parallelo alla statale 246 che potrebbe essere il preambolo di un maxi hub a ridosso della Superstrada pedemontana veneta: le preoccupazioni riguardano anche una variante che potrebbe interessare Castelgomberto dove una roggia demaniale è interessata da una serie di lavori autorizzati dal Comune

La parallela alla Statale 246 che dovrebbe connettere il futuro casello Spv di Brogliano alla nuova rotatoria tra Trissino e Castelgomberto posta a nord della chiesetta di San Rocco non convince Europa verde - Ev e Legambiente che ieri 8 agosto congiuntamente hanno diramato una nota nella quale vengono esplicitate una serie di preoccupazioni rispetto all'impatto ambientale indotto che l'opera potrebbe generare.

Il progetto, finirebbe per essere a sostegno di una viabilità pesante, che viene stimata in trenta quaranta «bilici al giorno» in transito dalla zona industriale sud di Castelgomberto «in virtù di una ipotesi per nulla improbabile di un hub marchiato Amazon che vedrebbe un massiccio transito giornaliero da e verso il casello autostradale passando per i comuni di Trissino e Brogliano. «L'esatto contrario - si legge ancora - degli obiettivi di rilancio della valle anche dal punto di vista economico e ricettivo». I firmatari Fabio Cappelletto (portavoce Europa Verde Vicenza), Umberto Corà (portavoce Europa Verde Valle dell'Agno) e Claudio Cisotto (referente Legambiente per la Valle dell'Agno) in qualche modo fanno proprie alcune preoccupazioni che da mesi si moltiplicano nell'Ovest vicentino: ovvero quelle per cui in via del Progresso a Castelgomberto, dove addirittura sono in corso dei lavori per lo spostamento di una roggia che agitano i residenti e dove in municipio sarebbero state depositate perfino alcune pesantissime proposte di variante al piano regolatore, possa prima o poi sorgere un maxi polo logistico i cui destini sono strettamente interconnessi alla Superstrada pedemontana veneta Spv, quest'ultima in via di realizzazione.

Mutatis mutandis si tratterebbe di una maxi partita urbanistica, con annessi appetiti speculativi più o meno reconditi, per certi aspetti simile a quella in corso a Bassano del Grappa al quartiere San Lazzaro. Anche in quel caso Europa Verde si era mobilitata scendendo in piazza assieme ad altre forze.

Ed è per questo che i toni di Ev e Legambiente si fanno duri giacché de facto non viene messo sulla graticola solo il progetto viabilistico ma sul girarrosto finisce pure l'ipotesi di una ulteriore cementificazione del comprensorio che viene vista come fumo negli occhi: «Si evince pertanto che la strada sarebbe un inutile raddoppio della statale 246 per Recoaro tra il casello di Brogliano e Trissino». Una strada, scrivono i tre firmatari che «andrebbe a soddisfare l'esigenza di viabilità pesante, funzionale» alla ipotesi di un progetto alla Amazon o consimile che fa propria «una modalità spinta di accesso al consumo» che peraltro sacrifica «le realtà produttive anche locali». Per non parlare in ultimo «dell'impatto che tale strada avrà sulla salute e sul territorio a causa delle polveri sottili e delle emissioni di anidride carbonica». Pertanto, concludono i tre «c'è qualcosa che non va in quella che è stata la programmazione della viabilità» in quella parte del distretto Agno-Chiampo.

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