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Piano San Lazzaro? «Costruiscono e ci tolgono il grano»

Nella città del ponte un progetto di trasformazione fondiaria «caldeggiato dal tribunale vicentino per uscire dall'impasse di un fallimento» viene osteggiato da attivisti, comitati e partiti ecologisti che chiedono alla giunta della città del Ponte di presidiare «il no ad una maxi lottizzazione» che avrebbe un impatto ambientale devastante su un territorio già martoriato dalla Pedemontana e da altre edificazioni»

«Dopo la manifestazione di sabato 25 giugno a Bassano contro la ventilata maxi lottizzazione da 300mila metri quadri complessivi che viene propugnata da un gruppo di privati nel quartiere di San Lazzaro ci saremmo aspettati una presa di posizione netta. Una presa di posizione netta da parte di quei parlamentari, specie vicentini, specie di area centrosinistra: ovvero quella parte che piú invoca, a parole, la transizione ecologica. Questo non è avvenuto... La cosa non ci stupisce visto il favore bypartisan che nella città eterna incontra la Superstrada pedemontana veneta o Spv che dir si voglia che poi è il vettore primario che permette e permetterà a talune cordate di interesse di pensare a interventi come quelli ipotizzati a San Lazzaro di Bassano del Grappa proprio lungo tutta l'asta del tracciato o a ridosso delle opere complementari: indipendentemente dai flussi di traffico di una Spv che già da ora si rivelano inesistenti». Ieri 27 giugno sulla sua pagina Facebook Massimo Follesa del coordinamento ambientalista Covepa ha usato queste parole per un commento a bocce ferme dopo il flash mob in forma di pedalata cui l'associazione Che Aria ha dato vita tre giorni fa. Si tratta di una iniziativa di protesta e sensibilizzazione cui hanno aderito comitati, associazioni e altri raggruppamenti tra cui la lista civica Bassano per tutti ed il partito Europa verde.

«CEMENTIFICAZIONE ALLA VENETA»
Follesa, che aveva aderito al flash mob (una pedalata in cui una cinquantina di attivisti ha sfilato dall'ossario bassanese sino al quartiere di San Lazzaro in cui è pianificato il contestato intervento immobiliare) come portavoce del Covepa, una associazione che da anni si batte contro la Superstrada pedemontana veneta meglio nota come Spv e contro il consumo di suolo ieri, proprio sui social network, aveva concluso così il suo intervento: «Siccità, inondazioni e mancanza di terre coltivabili sono il frutto avvelenato della cementificazione alla veneta. Quanto sensato è segare il ramo, sul quale siamo seduti? I nostri figli davvero meritano tutto ciò? Che cosa hanno fatto di male?».

L'AFFONDO
Ai taccuini di Vicenzatoday.it Follesa ha poi rincarato la dose: «Noi stiamo vivendo un periodo drammatico sul piano dell'approvvigionamento delle derrate e lorsignori che fanno? Pensano a lottizzare. Lottizzano costruiscono e così de facto ci tolgono il grano». Durante il presidio mobile di sabato, cui ha partecipato una cinquantina di persone tra coloro che hanno commentato l'iniziativa immobiliare dei privati con toni molto duri ci sono il portavoce politico di Bassano per tutti Paolo Retinò, i portavoce di Europa verde per il Vicentino Gaia Ballini e Fabio Cappelletto. Con loro c'era il consigliere regionale di Ev Cristina Guarda.

UNA QUERELLE IN CUI BALLANO 300MILA METRI QUADRI
Questi ultimi  quali alle telecamere di Vicenzatoday.it, che all'evento ha dedicato una video-sintesi, non hanno lesinato commenti salaci su un progetto il cui iter è appena incominciato in seno all'amministrazione comunale bassanese su input «del tribunale fallimentare di Vicenza». Si tratta di una operazione che sulla carta viene avversata anche dalla maggioranza di centrodestra. Per i due ambiti rispetto al quale «i promotori auspicano una trasformazione pensata per uscire dall'impasse di un fallimento» è ventilata una lottizzazione di due fondi «pressoché prossimi che constano di 160mila metri quadri il primo e 140mila metri quadri il secondo». Per una parte dell'opposizione però «il niet» proferito a più riprese dalla giunta bassanese sarebbe un no ambiguo e «poco presidiato». Detto in altre parole in manifestanti chiedono all'esecutivo cittadino di presidiare «il no ad una maxi lottizzazione o super trasformazione che dir si voglia che avrebbe un impatto ambientale devastante su un territorio già martoriato dalla Superstrada pedemontana veneta in via di ultimazione e da altre costruzioni realizzate nel tempo». Fra i comitati c'è il timore diffuso «che sul piano amministrativo gli uffici predispongano un diniego mal motivato sul piano giuridico che esporrebbe il Comune al pericolo di un ricorso al Tar da una posizione di inferiorità». Ad ogni modo parecchie di queste preoccupazioni sono le stesse esplicitate dalla consigliera comunale di Bassano per tutti Erica Fontana che con la Guarda ha dato conto del suo punto di vista sulla vicenda ai microfoni di Vicenzatoday.it.

GUARDA LA VIDEO-SINTESI DELLA MANIFESTAZIONE A BASSANO
ASCOLTA L'AUDIO-INTEVRISTA A GUARDA E FONTANA

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