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Attualità Fara Vicentino

«Distinguere le mansioni tra polizia locale e forze dell'ordine»

Dopo la sparatoria avvenuta nell'Alto vicentino la triplice chiede un tavolo in prefettura: frattanto parlano i familiari del giovane assalitore ucciso nel conflitto a fuoco: «Soufiane era una persona molto tranquilla ed un grande lavoratore»

Dopo il fatto di sangue di Fara Vicentino e dopo il ferimento di un agente della polizia locale del consorzio Nevi i sindacati confederali passano all'attacco e chiedono di discutere con la prefettura e con la questura il perimetro delle mansioni assegnate ai vigili urbani che dovrebbero essere distinte da quelle tipiche delle forze dell'ordine tradizionali come Polizia di Stato, carabinieri e Guardia di Finanza. Questa presa di posizione è contenuta in una nota diramata ieri 28 aprile dai segretari della funzione pubblica di Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Fpl per il Vicentino ossia rispettivamente Giulia Miglioranza, Elena Tonelli e Carola Paggin.

LA NOTA
«Da tempo - si legge nel dispaccio - poniamo il tema della sicurezza di questi lavoratori, che per noi non può prescindere da una discussione vera rispetto al perimetro delle loro mansioni e ad un corretto inquadramento delle funzioni loro assegnate, in relazione alle attività che invece sono di competenza delle forze dell'ordine. Siamo convinti - scrivono ancora le tre segretarie nella nota congiunta - che questo tema non possa più essere eluso o rinviato, ma che anzi esiga l'avvio di un confronto serio e approfondito con le organizzazioni sindacali che rappresentano un così delicato settore della pubblica amministrazione. Per questa ragione, Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl hanno chiesto al prefetto Salvatore Caccamo ed al questore Paolo Sartori l'avvio di un tavolo di confronto per discutere la rilevante questione del rapporto tra competenze delle forze dell'ordine e polizia locale». In altre parole i sindacati ribadiscono una richiesta fatta propria più e più volte: «distinguere le mansioni tra polizia locale e forze dell'ordine»

LO SCENARIO
La questione posta dalle tre sigle è di stretta attualità dopo i fatti di Fara (l'assalitore è stato ucciso dopo che due pattuglie intervenute in loco avevano risposto al fuoco di quest'ultimo che era stato fermato in stato di alterazione: questo stando ad una prima ricostruzione). E proprio la discussione sulle mansioni da affidare alla polizia locale sta tenendo banco da giorni.

PARLA L'AVVOCATO PASTRE
Ad ogni buon conto sulla dinamica degli eventi che comunque sono costati la vita all'aggressore (si tratta del 27enne salernitano di Scafati e di origini marocchine Soufiane Boubagura) anche la famiglia di quest'ultimo, che è parte offesa nella indagine per eccesso colposo nella legittima difesa aperta d'ufficio dalla procura berica, ha deciso di far sentire la sua voce. E lo fa per bocca del proprio legale, l'avvocato Paolo Pastre del foro trevigiano che ai taccuini di Vicenzatoday.it riferisce le parole dei familiari del giovane. «Oltre al fatto di essere distrutti dal dolore, non comprendono come possa essere accaduto tutto questo anche se chiaramente le informazioni che finora gli sono pervenute sono quelle riportate sui giornali. I familiari - precisa ancora Pastre ai taccuini di Vicenzatoday.it dicono che Soufiane non era un estremista religioso; anzi, non era nemmeno praticante. È quindi inspiegabile l'asserita frase Allahu akbar riferita da alcuni testimoni e riportata su alcuni quotidiani in questi giorni. Soufiane era una persona molto tranquilla, un grande lavoratore, e non aveva mai dato segnali di qualche problema. Per questo i familiari che hanno grande fiducia nella giustizia - rimarca il loro legale - attendono di sapere dalla magistratura che cosa sia successo».
 

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