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Decessi ai tempi del Covid? «L'aumento è del 30%»

I dati riguardano il territorio della città del grifo. Lo studio elaborato dagli uffici municipali è stato reso noto dal sindaco e dal suo vice che lanciano un appello «alla responsabilità e alla prudenza». A marzo le morti per gli over 80 sono state il triplo, a novembre «il quintuplo». Deflagra ancora una volta il dossier coronavirus nell'Ovest vicentino

Cari concittadini, l'emergenza Covid-19 ha assunto contorni davvero preoccupanti e va trattata con la dovuta serietà. Il tasso di mortalità nel nostro comune se confrontato con l'anno precedente fa segnare un più 30%. Certo non si tratta di una indagine epidemiologica ma i dati statistici incontrovertibili in possesso dei nostri uffici descrivono una realtà che non si può ignorare. E per superare un momento del genere servono la collaborazione e il sangue freddo di tutti.

Suona così in parole povere l'appello lanciato oggi 11 dicembre in mattinata dal sindaco di Arzignano Alessia Bevilacqua e dal suo vice Enrico Marcigaglia sul bollettino dell'amministrazione. I toni sono pacati ma l'istantanea scattata dai funzionari della città del grifo, si tratta della prima iniziativa del genere nella provincia berica, non lascia spazio all'immaginazione e rimette ancora una volta sul tappeto la questione della diffusione del contagio da Sarsa-Cov-2 nell'Ovest vicentino.

«In queste ore abbiamo molto riflettuto prima di decidere se pubblicare questo studio voluto e condotto dalla nostra amministrazione comunale. Sappiamo benissimo - rimarcano Bevilacqua e Marcigaglia - che dietro ai freddi numeri statistici in realtà si celano i dolori e le sofferenze di tante persone e famiglie che hanno dovuto affrontare questo terribile virus. Alla fine però - aggiungono i due - abbiamo deciso che la verità e la trasparenza, possono, se usate con coscienza ed intelligenza, essere un'arma in più per sconfiggere questa terribile piaga che ha fortemente colpito anche la nostra Arzignano».

Appresso il primo cittadino e il suo vice parlano di coloro che hanno preso sottogamba la pandemia: «Troppe persone ancora sottovalutano il virus. Troppi nostri concittadini, negano pubblicamente la sua pericolosità. Purtroppo però, il virus esiste, e colpisce le persone più anziane». I dati illustrati sul bollettino municipale «raccontano che i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri amici ottantenni sono le persone più a rischio» e per questo «ci rivolgiamo a voi cittadini coscienziosi, affinchè possiate con questa consapevolezza, aiutarci a diffondere le giuste informazioni e soprattutto aiutarci a condividere la prudenza e l'attenzione alle regole che in queste settimane sono fondamentali per superare questa nuova crisi di contagi».

I dati raccolti e analizzati si legge nella nota, provengono direttamente dall'anagrafe comunale: «E purtroppo sono dati certi ed indiscutibili. Il nostro studio, che è importante ricordare non ha valore medico o epidemiologico, è una... analisi statistica sull'andamento della mortalità all'interno del nostro comune». Il comunque costituisce una «fotografia certa ed ufficiale di quello che è successo finora ad Arzignano».

Rispetto al normale andamento delle mortalità media degli ultimi cinque anni, questo dice il prospetto vergato dagli uffici, con la esclusione di dicembre il 2020 ha registrato ad Arzignano, un aumento del 31% dei decessi totali. I mesi più critici sono stati marzo e novembre. E ancora:  «La fascia di età tra gli 80 e gli 89 anni purtroppo», nei due mesi di specie «ha registrato un aumento dei decessi triplo a marzo e addirittura quintuplo a novembre».

Il messaggio si conclude con un accorato appello: «Se esiste qualsiasi cosa che possa porre un freno a tutto ciò, abbiamo tutti assieme il dovere di provare a farlo. Condividere con voi queste informazioni, con il vostro aiuto, riteniamo possa essere quel qualcosa che forse» potrà fare «la differenza». Per questo motivo Marcigaglia e Bevilacqua (quest'ultima peraltro è stata affetta dal Covid-19 in forma lieve ed è poi guarita) chiedono a tutti: «ulteriori attenzioni verso i nostri anziani, maggiore prudenza nei comportamenti, maggiore pazienza per spiegare loro quanto sia importante rimanere a casa». Anche se i due non lo dicono apertamente l'ultimo passaggio pare espressamente indirizzato alla Regione, all'Ulss, ai vertici delle case di riposo e alle associazioni datoriali affinché in termini di sicurezza e prevenzione si pensi a qualche accorgimento o a qualche disposizione che faccia segnare un cambio di passo nella lotta al contagio.

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