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Per il delitto di Pove 24 anni sono una pena «commisurata»

Ai microfoni di Vicenzatoday.it l'avvocato che ha difeso l'assassino di Dorina Alla, uccisa dal marito «reo confesso» nell'aprile del 2021, fa il punto sul processo e sulle critiche che lo hanno seguito dopo un pronunciamento della Corte d'appello di Venezia che aveva in parte riformato quanto stabilito dal tribunale berico

A metá giugno le cronache giudiziarie avevano dato molto risalto alla vicenda processuale del 53enne Gezim Alla. «Reo confesso», condannato in primo grado all'ergastolo dal tribunale di Vicenza per l'omicidio della moglie Dorina, in secondo grado la sentenza (la morte della donna risale al giugno del 2021), aveva stabilito una pena di 24 anni. Questa almeno è la decisione della corte d'appello di Venezia. Quel pronunciamento peró era stato accolto in modo estremamente critico da alcune associazioni che tutelano le madri bersagliate dalla violenza in famiglia. Il tenore di quelle critiche, non manca infatti chi ha addirittura chisesto un intervento del Guardasigilli Carlo Nordio, è però stato messo radicalmente in discussione da Chiara Bellini, legale dell'omicida. La quale intervistata oggi 4 luglio, ai microfoni di Vicenzatoday.it, parla di scelta «corretta, e coraggiosa» da parte del tribunale veneziano. «Nessuno - fa sapere Bellini - nega la estrema gravità di quel gesto, ma quando si vuole ragionare attorno alle decisioni prese da un giudice occorrerebbe bene conoscere gli atti. Quanto stabilito dalla corte d'appello è coerente con la ricostruzione emersa durante il dibattimento rispetto alle cui risultanze la sentenza appare peraltro ben commisurata» ha precisato il legale ai taccuini di Vicenzatoday.it.

ASCOLTA L'INTERVISTA A CHIARA BELLINI

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