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Domenica, 28 Aprile 2024
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Vittoria, ma povere le coronarie

Un Vicenza spesso in difficoltà ma mai domo, prima va sotto contro il Lecce, poi pareggia su rigore e alla fine trova il gol della speranza con un bolide di Ranocchia. Solita prestazione monstre di Contini, costretto poi al forfait per gli effetti di un mortaretto. E ora salvezza rimandata ad Alessandria

Le pagelle

CONTINI 8: prima parata al 16’ su una conclusione di Strefezza. Al 55’ piazza male la barriera sulla punizione di Coda: palla sul palo. Al 62’ para su Strefezza. Al 68’ ammaina bandiera sulla botta di ancora di Strefezza con deviazione decisiva di De Maio. Il gol giallorosso è accompagnato da un petardo che scoppia sotto la curva salentina, ad almeno 20 metri dal portiere berico. Contini si accascia, accusando uno shock da esplosione. L’incivile episodio è da rivedere ma l’impressione è che da parte biancorossa ci sia un pizzico di sceneggiata. Ancora una prestazione da incorniciare.

(GRANDI) 6,5: entra a seguito dell’uscita in barella del collega. Pochi minuti dopo si fa male anche lui, su un contrasto duro. E poi festeggia con tutti gli altri.

BRUSCAGIN 6: il meno brillante nella terna difensiva, disputa comunque un’onesta gara, contribuendo a limitare i danni contro il secondo miglior attacco del campionato.

(GIACOMELLI) 6+: ci prova al 99’ ma il portiere si oppone. Il suo ingresso in campo mette un po’ di pepe all’attacco e costringe i pugliesi a tenere un uomo in più in fascia bassa.

DE MAIO 7: un errore al 6’ su Coda. Colpo di testa innocuo verso Gabriel alla mezzora. Al 57’ blocca bene un’iniziativa di Di Mariano. I due centrali di casa fanno tanta fatica ma alla fine non concedono a Coda grandi opportunità per far male. Non a caso il più pericoloso è Strefezza.

BROSCO 7: anche per lui una gara sostanzialmente positiva. Se evita di mettersi la mano all’orecchio gli farei quasi un applauso.

LUKAKU 5,5: al 33’ beneficia di una ripartenza molto ghiotta ma la vanifica con un tiro orribile. Indecisione difensiva da Mai Dire Gol al 59’: per fortuna Strefezza grazia il Lane. Si vede che il giocatore ha numeri da categoria superiore, peccato che quest’anno siano rimasti largamente inespressi, specie perché accopiati ad una condizione fisica mai ottimale. Nemmeno ora…

(CRECCO) 6: pochi minuti per dare una mano alla vittoria.

ZONTA 6: gioca in condizioni atletiche decisamente precarie, ma stringe i denti e mette del suo nel fare argine davanti alla difesa. Non brilla particolarmente ma è un soldatino che non si arrende mai.

(MEGGIORINI) 5: dopo la consultazione con il VAR tocca a lui incaricarsi del penalty assegnato al 90’ al Vicenza: lo batte malissimo e se lo fa parare. Poteva costare un’intera stagione, se il signor Mariani di Aprilia non facesse ripetere l’esecuzione. Anche nell’entusiasmo dell’esito finale, il suo è un errore non da top player.

CAVION 6: fatica molto contro avversari tosti e ben messi in campo. Lui è uno che non si tira indietro, anche a costo di fare qualche brutta figura. E se alla fine la squadra porta a casa, seppur con fatica, l’obiettivo fissato, va ringraziata la sua dedizione alla maglia.

(DALMONTE) 6: pochi minuti che coincidono però con la svolta della partita. Quindi merita di finire nell’abbraccio collettivo.

MAGGIO 6+: per un quarantenne come lui 106 minuti filati sono già un successo da standing ovation. In alcuni momenti della gara fa una fatica infernale a contenere le sfuriate del Lecce sulla sua fascia. Lo salvano il mestiere, la grinta e una condizione atletica che francamente stupisce. Bene così, guerriero!

RANOCCHIA 7: un passaggio illuminante all’11’. Al 63’ va al tiro ma la conclusione è centrale. Al minuto 102 si proietta verso l’area degli ospiti. Nessuno va a contrastarlo e l’ex juventino lascia partire una traiettoria maligna che non lascia scampo a Gabriel. E’ 2-1 e il Menti esplode. Avevo previsto che avrebbe deciso lui la partita. La accendo?

DA CRUZ 6-: azione personale al 24’ conclusa male. Si barcamena in campo, meglio di altre volte ma non certo all’altezza delle aspettative di chi l’ha voluto al mercato. Vabbè, è andata così…

DIAW 6: solito giallo, stavolta per fermare Di Mariano. Colpo di testa all’87’ senza esito. Chiamato a battere il secondo tentativo di rigore, angola bene il tiro ed insacca nonostante il portiere si tuffi dalla parte giusta. Una gara al solito volonterosa e al solito non sempre lucida. Ma là davanti non abbiamo alternative alla sua velocità.

Mister BALDINI 7+: la differenza di qualità tra le due contendenti si vede subito e permane per tutta la gara. Il Vicenza se la gioca sul piano del cuore e delle gambe: soffre, rischia, va sotto ma riesce a non sbracare, cercando fino in fondo l’impresa. E’ anche fortunato ma si tratta di un credito di buona sorte che in altri momenti della stagione non ha sorriso al Lane. Il Vicenza di Baldini si aggrappa ad una mediana che copre con efficacia e a una difesa che non fa errori individuali. Sono le doti morali a tenere la squadra in partita anche quando i giallorossi fanno pesare il gap di qualità. La vittoria sta magari un po’ stretta ma bisogna dire che non arriva per caso ma è frutto di una grande volontà di non arrendersi. Il pubblico deve ringraziare l’allenatore, che in poche settimane ha dato ai suoi quel qualcosa in più mai visto con Brocchi (e men che meno con Di Carlo). Ma il mister deve fare un monumento a popolo del Menti, che è stato davvero il dodicesimo uomo in campo. E adesso, più “cattivi” che mai, tutti al Moccagatta, dove saremo padroni del nostro destino.

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