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Lane, il campionato fa i conti col Supervicenza

Il punto di Alberto Belloni

Cari lettori lanemaniaci, cosa ci ha detto la partita di ieri all’Euganeo? Che il Lane poteva vincerla, certo. Ma gli uomini di Vecchi non ce l’hanno fatta a negare ai patavini l’ultimo quarto d’ora di pressing (e come non concedere agli uomini di Torrente il forcing disperato?), nel quale però ha recitato la sua parte il Fato beffardo con la deviazione suicida del pareggio. Ma ha detto anche che il Vicenza ha surclassato la seconda in classifica sia nel novero delle occasioni da gol, sia in termini di gestione della palla, per oltre un’ora. Al punto che le Galline hanno festeggiato il risultato come se avessero vinto la Coppa dei Campioni, dimenticando che hanno invece consentito al Mantova di allungare il passo. E che adesso all’ombra del Santo l’operazione aggancio si è fatta assai più difficile. Restando alle metafore zoologiche, il Gatto esce rafforzato dal match, dimostrando che il magico filotto di Vecchi non costituisce un caso, ma fotografa una maturità di squadra che fa ben sperare in prospettiva play off.

E lo fa dopo aver superato indenne un ostacolo come quello dei biancoscudati, che sin qui hanno perso una sola volta e si presentavano con la medaglia di difesa meno perforata del campionato. Hanno provato a vincerla sul piano del tifo, i padovani. Ma anche lì gli è andata male. Perché il numero di chi sosteneva la squadra di casa non poteva che esser loro favorevole, ma i 1.500 di fede berica hanno replicato con un chiasso infernale, confermando che su qualsiasi campo Vicenza c’è e si fa sentire. Sono tanti i motivi per guardare con soddisfazione al punto guadagnato ieri, nonostante l’amarezza di averne visti sfumare due all’ultimo istante. Il Loco Ferrari, pian piano, sta ritrovando la sua vena di gaucho spietato. Ronaldo ha superato all’Euganeo un esame di maturità improbo, visto il suo carattere fumantino. La difesa regge alla grande, grazie anche all’innesto di un nuovo acquisto come Cuomo che si sta dimostrando degno del Grande Serbo Golemic, nonchè del bocia Sandon, il quale cresce a vista d’occhio, tanto da far concorrenza al senatore Laezza. Per alimentare le speranze dei supporters della Nobile potete aggiungere anche la crescita degli altri baby biancorossi, da Tronchin a Fantoni e Lattanzio, passando per il nuovo Pippo Filippi, cioè Talarico. Se proprio vogliamo andare a cercare il pelo nell’uovo, il vostro Baffo Belloni non ha capito come mai, verso fine gara, il mister abbia scelto di inserire Pellegrini e non l’attesissimo Dalle Monache, gran colpo del mercato invernale.

Non è ancora pronto fisicamente? Strano, perché pareva fosse arrivato a Vicenza ben allenato. Parliamo di un giocatore letale nelle ripartenze, specie quando l’avversario si butta in avanti in cerca di riscossa. Ma tranquilli, c’è una cosa assolutamente sicura. L’allenatore berico Vecchi sa di calcio molto di più del vostro modesto opinionista. Se ha deciso così, la sua scelta è stata certamente motivata. E ora sono alle porte avversari decisamente meno attrezzati di un Padova vice capolista. Il Lane ha dimostrato di non correre il rischio di sottovalutare le squadre minori. Toccherà prima all’Arzignano (domenica 10 marzo), poi Pro Patria (domenica 17), Fiorenzuola (martedì 19), Legnago (sabato 23), Pro Sesto (domenica 30) e Novara (domenica 7 aprile) per arrivare al big match col Mantova al Martelli previsto (al momento) per domenica 14 aprile alle ore 18.30. A quel punto, signori miei, sarà bello fare i conti della serva, sapendo che per il Vicenza non risulterà importante mettere il timbro sul secondo o sul terzo posto, quanto piuttosto conservare questa magica condizione fino all’avvio degli spareggi di maggio. C’è nell’aria una certezza, sulla quale nessuno poteva sperare durante l’inspiegabile crisi targata Aimo Diana. Adesso questo Lane fa davvero paura. Fa paura a tutti. Se prima era un micetto bagnato, oggi è un gatto arrabbiato, con artigli aguzzi e istinto da felino cacciatore. Bello da vedere. Uno spettacolo come non capitava da tempo immemorabile.

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