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Il Novara c’è il Vicenza no e le prende

Le pagelle di Alberto Belloni

Tre gol sul groppone al Piola e l’impressione condivisa che la squadra necessiti di un profondo ripensamento. Non è troppo tardi per trovare le mosse giuste, ma è fondamentale non far finta che il problema non esista. In campo si salvano in pochissimi: Confente, Dalmonte e in parte Cavion.

CONFENTE 7: al 10’ grande reattività sul primo tiro di Gonzales ma poi nulla può sulla ribattuta che porta in vantaggio i padroni di casa. Al 34’ mette due pezze colossali sulla doppia conclusione novarese. Altro miracolo verso la fine. Migliore in campo dei suoi. E in una gara persa con 3 gol di scarto la dice lunga…

IERARDI 5: si infortuna alla fine del primo tempo, dopo una prestazione assolutamente incolore, nella quale condivide alla grande con i compagni della retroguardia berica gli errori che hanno lasciato via libera agli uomini di Cevoli.

(SANDON) 4,5: entra in corsa e lascia subito a Masini un pallone fin troppo comodo in area per il 2-0. Roba da campi dilettantistici.Tutto il resto della sua gara è poca roba. E’ giovane e ha tempo di rifarsi, ma spesso la prima impressione…

PADELLA 5/6: della difesa è quello che sbanda meno. Si ritrova però troppo spesso a portar palla nel riavvio dell’azione, fase che non spetterebbe a un difensore puro come lui. Incolpevole sui primi due centri dei padroni di casa, è corresponsabile dell’imbucata centrale di Buric che porta alla tripletta e a quella successiva del rumeno Marginean che grazia i biancorossi dal poker.

BELLICH 4: coglie un palo clamoroso all’8’ su traversone di Scoppa, ma il resto della sua partita è da incubo, sia sulla corsia sinistra, che lascia troppo spesso sguarnita per tenere una posizione spesso avventurosa, sia sulla destra dove viene spostato per l’uscita di Ierardi. Al 55’ si fa fumare da Gonzales che non inquadra la porta. Dietro alla lavagna…

DALMONTE 6+: dalla sua parte il Lane fa le cose migliori. Nella ripresa cala con tutta la squadra ma è suo l’unico tentativo serio di far male a Pissardo. Peccato che la sfera vada alta. Partita da combattente vero: non sempre lucido e incisivo ma comunque di grande carattere. Fossero tutti così…

CAVION 6-: porta su tanti palloni, giocati per lo più con raziocinio. Al 28’ becca il giallo per gioco falloso. Nel primotempo tenta un paio di volte la conclusione personale e va anche il gol, in un’azione viziata da fallo. Nella ripresa tenta inutilmente di prendere per mano una squadra svuotata e si fa pure male al muscolo della coscia.

ZONTA 4/5: si vede pochissimo e nel taccuino resta solo una botta stoppata da un avversario al 22’. Corre di qua e di là dando l’impressione di non sapere bene cosa fare. Quando esce però, non è che il Lane faccia un gran salto di qualità. Un po’ perché resta in 10 e molto perché là in mezzo regna la confusione più totale.

(FERRARI) 5: quando entra la frittata è fatta, almeno per tre quarti. Gli servirebbero palloni dalle linee laterali, che il Vicenza però diserta clamorosamente. Così gli arrivano pochi palloni e quei pochi se li gioca con poca convinzione e senza la fisicità cui ci aveva abituati. In compenso quando c’è aria di rissa lui arriva puntuale.

RONALDO 5: al 7’ esegue quasi alla perfezione un calcio da fermo che si stampa sulla traversa. Il piede è di quelli fatati e si vede quando prova ad impostare. La 34’ perde un pallone sanguinoso. Prova un altro tiro da fermo al 71’ ma la traiettoria va sulla barriera. I suoi limiti si riconfermano: buono coi piedi, ma non contrasta, non rincorre e non ha la personalità del leader.

GRECO 4: prima fase di gara decisamente no. L’aria si fiuta fin dal 1’ con un erroraccio che poteva costare caro. Contribuisce col suo attivismo velleitario a lasciare campo libero al Novara sul fronte alla sinistra di Confente. E anche in fase offensiva non fornisce il consueto contributo. La sua sostituzione non stupisce nessuno. Molto male.

(BEGIC) 5: chiamato a dare un po’ di concretezza alla manovra, si limita in realtà al compitino. Ci sarebbe bisogno di spunti sulla fascia ma la squadra non lo stimola e lui appare timido timido.

SCOPPA 5: prova un tiro al 15’. Stavolta non trova i meccanismi giusti dietro alla punta. E anche quando il mister prova a cambiare le carte in tavola con la doppia punta, la minestra ha sempre lo stesso sapore: scipito. Mai al tiro, che è il suo pezzo forte. Anche lui deludente.

ROLFINI 4: al 32’ segna un gol aiutandosi con una mano: rete annullata e cartellino (esagerato). Al 61’ piazza un gomito sul viso del diretto avversario e con il giallo prende anche la via anticipata per gli spogliatoi. Espulsione a parte una gara decisamente sottotono, nella quale non ne becca mezza. L’ombra del bel giocatorino di inizio stagione.

Mister Francesco BALDINI 4: io sono tra quelli (pochi) che hanno reclamato un po’ di pazienza con la panchina. L’allenatore ha fatto una scommessa sul volto della sua squadra vincente. Che vincente non è, almeno fuori dalle mura amiche. Cevoli si è aggiudicato il confronto tra tecnici senza bisogno di reinventare il calcio. Gli è bastato un pugno di uomini veloci, capaci di far scattare il contropiede ogni volta che il Lane perdeva palla. E così la trequarti campo berica si è trasformata nelle pianure asiatiche percorse dalle orde di Gengis Khan. Al cui cospetto centrocampo e difesa vicentine hanno fatto la figura delle damine del carillon. E non è tanto la seconda sconfitta esterna a pesare, quanto il modo in cui è maturata. Nel secondo tempo i biancorossi sono andati in inferiorità numerica, ma non hanno mai tirato nello specchio della porta piemontese, giocando il tempo a disposizione per tentare una (improbabile) con una imbarazzante rete di passaggi laterali e palloni alla viva il parroco. Come ho già avuto modo di scrivere in settimana, io non mi arrogo una competenza tale dall’insegnare al mister le ricette giuste per ritrovare il senno pallonaro. Mi limito a guardare le partite, come gran parte dei tifosi. E quel che ho visto al Silvio Piola è stato desolante. Colpa dei tre dietro? Colpa di un centrocampo lento e compassato? Colpa dei giocatori scelti per le fasce? Non lo so e non voglio fare il saccente. Tuttavia credo che Baldini, che sin qui ho difeso a oltranza, debba fare un grande mea culpa, fin che ne ha il tempo. Se questa è la strada, difficile che porti in B. Siamo solo all’inizio del campionato, è vero. Però urge, anche per rispetto ai tifosi, un confronto pubblico sulla situazione. Così non va, Francesco…

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