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Calcio

Vecchi parla e il “Baffo” si inchina

Il punto di Alberto Belloni

Le scelte dell’allenatore sin qui si sono dimostrate vincenti. “Ci sarà spazio per tutti” sentenzia il mister, riferendosi ai giocatori meno utilizzati, che stanno scalpitando ai box. Primo tra tutti il blucerchiato Delle Monache, detto “il piccolo Insigne”.

Ohibò, anche la Dea Under 23 perde (sul campo del Fiorenzuola) e resta ferma (con la Triestina, che deve recuperare però un turno) a 50 punti, che significano quarto posto. Sulla terza piazza il Lane, che nonostante qualche difficoltà è riuscito ad allungare il magico filotto (sei vittorie e un pareggio, ma quest’ultimo sul campo della vicecapolista). Anche biancorossi tuttavia devono aggiungere la gara rinviata per l’alluvione e quindi i punti di distacco dalle galline di Torrente potrebbero essere virtualmente 9. Un abisso, da recuperare. Ma non così grande da far fare sogni tranquilli ai cugini biancoscudati, entrati ufficialmente in una clamorosa crisi, che sembra investire anche la panchina. Nel turno entrante il Padova sarà opposto all’Euganeo al sorprendente Albinoleffementre i berici di Vecchi giocheranno tra le mura amiche contro la Pro Patria (42 punti, in testa al gruppone che segue la vera outsider del campionato, il Legnago). Segnano pochino, i bustocchi, che hanno però una retroguardia niente male. E che cosa vi dice sul momento del Vicenza il vostro opinionista “Baffo” Belloni? Tutto il bene possibile, visto il cammino che i nostri portacolori stanno inanellando. Limitiamoci dunque al migliorabile, perché, come dice il Gran Timoniere, ci sono ancora molte cose da rivedere, sulle quali si sta lavorando. La prima indicazione che viene dalla partita di domenica contro la squadra di Bianchini riguarda il rendimento di Ronaldo. Che è in uno splendido periodo di forma ma che ha evidenziato di gradire maggiormente come spalla il giovane Tronchin rispetto all’esperto Cavion. Non vuole essere una critica diretta al forte centrocampista scledense, ma una constatazione tecnica che deriva dal diverso tipo di giocatore. Tronchin può assicurare al brasiliano una copertura alle spalle e una dinamicità di interdizione che non sono esattamente nelle corde di Michele, il quale ha un DNA da costruttore di gioco che qualche volta rischia di diventare un doppione del talentuoso Pompeu. Secondo aspetto: la fascia destra di centrocampo. Come braccetto De Col non sembra, almeno allo stato attuale, poter fare la concorrenza a Talarico. Senza l’ex Virtus la corsia resta orfana della capacità di spinta che il babyassicurava. De Col si rende utile in copertura ma non riesce ad innescare le scorribande che invece il giovane biancorosso ha mostrato di avere nelle corde. Io l’ho paragonato a un Pippo Filippi del Terzio Millennio. Forse ho esagerato, nel senso che il ragazzo deve ancora mangiare tanta polenta per poter reggere il confronto col mitico Furia della Nobile Provinciale, ma ammettete che le premesse sono buone. Concludo con la questione, molto discussa in questi giorni, riguardante il neoacquisto Marco Delle Monache. Stefano Vecchi, nella sua saggezza ed esperienza, ci ha spiegato che quando la squadra gira a mille come sta facendo il Lane in questo periodo, è difficile e anche rischioso fare troppi cambiamenti. L’ex sampdoriano, paradossalmente, arrivato per supportare un Vicenza sgangherato si ritrova adesso a pagare l’intangibilità di quella stessa squadra che era venuto a rinforzare. Il calcio è bello e strano proprio per questo. In campo ci stanno gli stessi uomini che erano stati protagonisti in negativo dell’impasse nella gestione Diana (solo Cuomo gioca stabilmente). Sono bastate poche mosse (mandare a casa qualche riottoso e dar fiducia alla linea verde) per far partire una rimonta esaltante. Detto questo, il non utilizzo stabile del giocatore che, ricordiamolo, è stato l’oggetto di mercato a gennaio, preferendogli magari Pellegrini, il quale non appare davvero in stato di grazia, può far venire qualche dubbio. Confesso di averlo avuto anche io. Ma in questi casi deve prevalere la fiducia verso l’allenatore, che si è guadagnato i suoi galloni di tecnico sul campo a suon di risultati e non di chiacchiere. Come diceva Catalano, nell’indimenticabile saga arboriana, “non capisco, ma mi adeguo”. Avanti così, dunque, con l’obiettivo di arrivare allo standard massimo di rendimento in corrispondenza degli spareggi. Il terzo posto è il risultato più alla portata di Golemic & C. Tenendo conto che se lo score del tabellino laureasse il Vicenza come migliore delle terze classificate nei vari gironi (e se il Padova dovesse vincere la Coppa Italia), tale combinazione proietterebbe il Lane ai quarti di play off, esattamente come le squadre arrivare seconde. E questa, diversamente dall’aggancio alla truppa del Santo, non sembra una “mission impossible”. Se le cose non cambiano, ovviamente. A partire dall’esito dei prossimi confronti: con la Pro Patria allo Speroni il 16 marzo e col Fiorenzuola al Menti il 19 marzo. Una vigilia di primavera da festeggiare a suol di gol…

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