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Lane, dalle stelle alle stalle: le pagelle del "baffo"

Dopo 60 minuti di partita in mano, il Lane ricade nei vecchi errori. Prende un gol su palla da fermo, perde Greco per espulsione, si butta scriteriatamente in avanti e rimedia altri due confetti

E il pubblico, che era tornato a sostenere la squadra dal primo all’ultimo minuto, si imbufalisce e respinge il tentativo dei giocatori di andare sotto alla Curva. Mala tempora currunt…

Le pagelle del "Baffo"

CONFENTE 5/6: forse qualche cosa in più sul corner del pareggio la poteva fare ma certo non si può addebitargli soverchie responsabilità per l’harakiri odierno dei suoi compagni. Prende tre gol in una gara in cui il Sangiuliano tira in porta forse 4 volte. Sarebbe servito un portiere marziano, per disinnescare almeno in parte la tripletta, ma il Lane non ha ometti verdi con le antenne in campo.

IERARDI 5/6: prova la rasoiata al 21’ ma Grandi si oppone. Ci riprova sul corner ma traiettoria alta. In un paio di occasioni mostra di cosa è capace quando innesta il turbo, ma nemmeno lui è in grandissimo spolvero. Copre con una certa efficacia la sua corsia di competenza. Ma è quasi tutto qui…

PASINI 5+: allo scadere della prima frazione di gioco tutta la difesa dorme sul cross di Salzano: nessuno salta e nessuno fa la diagonale. E’ un miracolo che Floriano non ci metta il piedino fatale. Al 58’ la prima frittata. Sul calcio d’angolo dalla destra la retroguardia biancorossa gioca alle belle statuine e Serbuti, solo come un cervo che esce di foresta, insacca di testa comodo comodo. A ben guardare, nessun gol è proprio colpa sua. Ma lui è capitano e leader di una retroguardia che nel secondo tempo sembra la banda del buco del regista Mario Amendola…

BELLICH 4/5: quando Firenze si incunea per il secondo centro ospite, sembra lui il più comodo alla chiusura. Al 94’ con tutta l’Armata Brancaleone sbilanciata verso la Crociata in Terrasanta, gli uomini di Gautieri infilano il più classico dei contropiedi e portano a 3 il pallottoliere. Viene chiamato a portar palla, anzi, nella ripresa, persino a fare il centrocampista aggiunto. Ma pur essendo forte nelle palle aeree, i suoi piedi sono i classici “forati” da cantiere. E rimedia brutte figure. Come al 37’, quando rischia di fare danni serissimi.

BEGIC 6+: colpo di testa al 6’ ma la palla esce a lato. Altra opportunità all’11’ su un signor passaggio di Jimenez ma la mira è da dimenticare. Buona iniztaiva al 13’. Nel primo tempo si fa apprezzare per il dinamismo con cui solca la fascia sinistra, portando avanti palloni in quantità industriale. Si spompa molto, forse per questo il mister lo richiama al 78’. Quando se ne va, tuttavia, il Vicenza non migliora. Né in corsa, né in coraggio.

(VALIETTI) 4/5: se qualcuno allo stadio si è accorto del suo ingresso, alzi la mano. Sarebbe ingeneroso caricare di soverchie colpe l’ultimo entrato, ma è un fatto che dalla sua parte il Lane combina poco o nulla. Eppure avrebbe dovuto avere benzina da spendere.

RONALDO 6,5: buona conquista di palla ad inizio gara e tiro deviato in corner dal difensore. Si ripete al 6’. Ancora un assist di pregevole fattura al 25’ ma Della Morte svirgola. Al 36’ il suo piede magico pennella un cross per Stoppa che non sfrutta. Delizioso il suo traversone in occasione del vantaggio berico. Tiro stoppato al 41’. Al 44’ parte da solo e si presenta al limite dell’area con uno shoot parato dal portiere. Vado controcorrente, dicendo che in generale il brasiliano disputa la sua migliore partita da quando veste la maglia berica, soprattutto nella prima ora di gioco. Le (poche) illuminazioni biancorosse vengono quasi tutte da lui. E riesce anche (stranamente) a mantenere la calma nonostante le fasi convulse del gioco.

JIMENEZ 5+: l’allenatore gli fa fare quasi il marcatore ad uomo sul temutissimo Fusi. Dopo la bella azione dell’11’, lui fa il soldatino e presidia la zona, ma in questo modo latita sul fronte dell’impostazione. Corre moltissimo, fino allo sfinimento. Non ripete la bella partita della scorsa settimana, ma anche nel suo caso la sua mancanza dopo il cambio non giova alla squadra.

(ZONTA) 5: quando lo chiamano in campo il Vicenza sta ballando la tarantella. Lui prova a cambiare ritmo ma i risultati sono desolanti.

GRECO 4: poco dopo la mezzora prende il primo giallo per una trattenuta abbastanza veniale. Al 40’ arriva di prima intenzione sul cross dalla destra e indovina una botta al volo di rara fattura: gol da incorniciare. Nemmeno 9 minuti dall’1-1 e Freddy fa la più grande delle scemenze: già ammonito scalcia nettamente Serbuti e il signor Perri di Roma non può fare altro che mandarlo a fare la doccia. Doppia sciagura. Sia perché lascia i compagni in 10. Sia perché nel primo tempo era stato tra i migliori. Ma va messo in castigo con le orecchie d’asino e il votaccio è meritato.

DELLA MORTE 5: al 51’ primo squillo di tromba ma l’estremo difensore milanese si oppone. Secondo squillo al 78’ ma anche in questo caso la nota è stonata. Nella gara odierna è come la montagna che partorisce sempre il topolino. Par sempre lì lì per cambiare il corso degli eventi ma purtroppo risulta ua specie di trottolino amoroso, che non fa male ai neri del City.

(ROLFINI) 5/6: all’86’ mette la palla nel sacco (complice una paperona di Grandi) ma si aiuta con la mano: il fallo non è macroscopico ma le immagini fanno propendere per il si. Stavolta inutile chiedergli il conto della debacle, ma è un fatto che l’1-2 del Sangiuliano avviene quando anche lui è complice del suicidio collettivo.

STOPPA 5: al 17’ conclude su imbeccata di Ronaldo ma la sfera esce di un niente. Colpo di testa innocuo al 35’. Per il resto attraversa la partita senza personalità né mordente. Ecco un altro che fa non uno ma due passi indietro rispetto alla prova col Mantova. Col tiro che ha, qualche volta potrebbe rinunciare al preziosismo e tentare la bomba dalla grande distanza.

(DALMONTE) 5+: ci prova dalla distanza al 70’ ma non impensierisce il Sangiuliano. Cerca di infilare qualcuna delle sue giocate personali ma la magia non gli riesce. Buon assist al 78’. Ma pure lui finisce per sbattere sulla diga avversaria, che non sarà granchè tuttavia non manca di ordine e calma.

FERRARI 5-: alla mezzora cerca un tiro al volo ma non inquadra la porta. Tiro al volo alle stelle al 31’. Rovesciata alta al 42’. Conclusione altissima al 77’ e tiro fuori misura al 78’.  L’allenatore avversario, a fine gara, lo etichetta come attaccante che potrebbe fare la serie A. Non so se ha ragione, ma oggi pomeriggio io non ho visto il miglior Loco. Mira abbastanza sbilenca e tanti palloni persi in mezzo alle maglie avversarie. Eppure nel primo tempo il Lane i suoi spazi offensivi li aveva, eccome.

All. MODESTO 4/5: il mestiere dell’allenatore è così. Quando vai sei volte in gol sei un genio. Ma quando i tuoi giocano una partita autolesionista come quella di oggi, prendi da asino. Il Vicenza ha avuto circa un’ora per chiudere i conti e non l’ha fatto. Poi è rimasto in inferiorità numerica e ha perso letteralmente  la trebisonda, facendo imbufalire il patron Rosso e i 7.200 spettatori che hanno dovuto assistere alla Via Crucis. Il Lane è una squadra senza equibrio. E in B ci andranno le formazioni capaci di essere regolari nelle loro performances. La rabbia è particolarmente forte perché tutti pensavano che la squadra avesse inserito la quarta, superando la crisi. Io capisco poco di calcio, lo ammetto. Ma dopo la goleada di Mantova avevo raccomandato ai tifosi di non illudersi troppo. Nonostante la larga vittoria coi virgiliani, sapevo che gli antichi problemi non erano scomparsi, ma covavano sotto la cenere. Ora sarà molto più difficile riannodare i fili della rincorsa alle prime. Speriamo che il mister ce la faccia. Ma questo vizio di farci del male da soli è una specie di maledizione biblica.

DOPOPARTITA

Mister Gautieri: “Siamo felici della vittoria, che abbiamo meritato con un secondo tempo perfetto. Il Vicenza, secondo me, è la più attrezzata tra le squadre di vertice che abbiamo incontrato. Ma Feralpi, Pro Sesto e Pordenone hanno dalla loro una maggiore quadratura".

Mister Modesto: “Ci complichiamo la vita da soli. Avevamo il pieno controllo della partita, senza subire tiri in porta e avete visto com’è finita. Prendiamo gol su calcio d’angolo, poi l’ingenuità dell’espulsione. Con l’uomo in meno abbiamo provato a vincerla lo stesso e ci siamo fatti colpire due volte, una in contropiede. Mi ritrovo a ripetere sempre le stesse cose, ma evidentemente è anche colpa mia. Noi cerchiamo di fare gioco, di essere belli, ma qualche volta è meglio essere brutti e concreti. Sono arrabbiatissimo per quello che è successo e anche in spogliatoio non volava una mosca. Ma non abbiamo alternative se non quella di giocarcela fino in fondo. Io credo ancora fermamente alla promozione. Nella mia carriera ne ho viste di tutti i colori e so che tutto può cambiare improvvisamente. Abbattersi e entrare in crisi non serve a niente: la delusione va trasformata in voglia. Mi dispiace solo che oggi c’era una persona in tribuna che ha continuato ad offendere me e la mia famiglia con parole pesanti. Mi dispiace non solo personalmente, ma per i miei figli che sentono quelle cose. So che è un caso isolato, ma fa male…”

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