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Ad Alessandria il sogno si avvicina

Vicenza, alzati e cammina verso la salvezza!

Perché questa resurrezione? Perché il Lane sciagurato avviato alla serie C ha trovato la forza di infilare tre vittorie consecutive, guadagnandosi il diritto di disputare gli spareggi salvezza? Perché da squadra materasso si avvia adesso ad affrontare il doppio play out col Cosenza senza partire battuto? A queste domande non c’è una sola risposta. Conta molto aver messo in panchina Baldini, certo. Conta molto aver trovato, anche se tardissimo, un minimo di garra in campo. Conta molto essere riusciti a mantenere il supporto del pubblico nonostante i clamorosi scivoloni comunicativi di RR. Ma conta soprattutto che Madama Fortuna, così avara di sguardi benevoli da agosto ad aprile, abbia deciso sulla linea del traguardo di riservare un po’ di attenzione anche al disastrato Vicenza. Perché, diciamocelo pure, una partita come quella interna con il Lecce in altre condizioni non l’avremmo mai vinta. Giusto così, perché il fattore C dovrebbe distribuirsi equamente tra i vari contendenti.

La vittoria ad Alessandria sancisce questo cambio epocale e carica l’ambiente di un’energia mai vista, particolare di cui il Bisolone dovrà tenere debito conto. Peccato giocare la seconda gara nel catino ribollente di Cosenza ma questo carica ancora più di importanza l’appuntamento di giovedì al Menti, nel quale dovremo mettere in soffitta un risultato tranquillizzante. Che cosa ci ha detto in più il Moccagatta? I biancorossi hanno giocato una partita giudiziosa (e questa è già di per sé una novità targata Baldini), evitando di fare i fenomeni e cercando con attenzione di evitare quegli errori individuali pagati tanto spesso in modo sanguinoso. Pur avendo tenuto palla meno degli avversari ((34% contro 66%) (e tirato meno verso la porta (6 tiri contro 14) sono andati più vicini al gol e hanno vinto il confronto a centrocampo. Successo meritato, anche grazie all’apporto dei quasi 700 supporters berici che si sono sciroppati le 4+4 ore di viaggio verso e dal Piemonte. Le note individuali rispecchiano tutto quanto detto: match non stellare ma molto giudizioso e intelligente.

Eccovi le valutazioni, redatte con l’aiuto del collega Marco Rabito (visto che il vostro Belloni l’ha seguita col telefonino in mano, mescolato ai fratelli con la penna nera in quel di Rimini.

LE PAGELLINE: CONTINI: 7+; BROSCO 6,5; DE MAIO 7,5; BRUSCAGIN 6; MAGGIO 6,5; LUKAKU 5,5; BIKEL 7; CAVION 6,5; RANOCCHIA 6; DA CRUZ 5,5; DIAW 6; MEGGIORINI 6; PADELLA 6+; GRECO 6+; DALMONTE 6+; Mister BALDINI 6/7.

E ora tutti concentrati sul primo turno di play out, con la consapevolezza che l’atteggiamento giusto è resettare subito l’entusiasmo per il risultato appena ottenuto. Quel che si è fatto finora deve valere nulla. Ciò che conta è quel che sapremo fare di qui in poi. Salvare la permanenza in Cadetteria sarebbe un risultato fantastico, capace di mettere in secondo piano una stagione vergognosa (una delle peggiori della storia della Nobile) e costituire la base per una vera resurrezione. In pochissimi credevano nella possibilità che ci viene invece offerta giovedì. E siccome non faccio parte della schiera dei saltatori sul carro del trionfo, preciso di non essere stato tra quelli. Se me l’aveste chiesto prima del trittico vi avrei risposto che il Lane era morto e sepolto. Il che certifica due cose: prima, che ne capisco poco di calcio (ma questo si sapeva), seconda che questo sport è davvero imprevedibile. Altro che Lazzaro di Betania… Vicenza, alzati e cammina verso il sogno!

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