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Vietato disturbare i cacciatori: multe fino a 3.600 euro, Enpa:"Governo impugni la legge"

"La normativa sul disturbo venatorio, proposta dal sottoscritto - spiega il consigliere regionale Sergio Berlato - si prefigge quale scopo unicamente quello di consentire il libero e pacifico esercizio della caccia e della pesca"

Nel tardo pomeriggio di mercoledì è arrivato il "Sì" dal Consiglio regionale del Veneto: approvata la legge proposta consigliere Sergio Berlato (FdI) che commina pesanti sanzioni amministrative a chiunque, con lo scopo di impedire intenzionalmente l’esercizio dell’attività venatoria e della pesca, ponga in essere atti di ostruzionismo o di disturbo dai quali possa essere turbata o interrotta la regolare attività di caccia o di pesca o rechi molestie ai cacciatori o ai pescatori nel corso delle loro attività. Sanzioni che andranno dai 600 ai 3.600 euro.

La Legge è passata con ventisei voti favorevoli: Lega, Lista Zaia, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Siamo Veneto. Sei gli astenuti: Tosiani, Veneto Civico e un consigliere di AMP. Contrari PD, M5S e un consigliere di Amp.

"Finalmente la Regione del Veneto si è dotata di una norma - ha commentato il presentatore della legge Sergio Berlato - che punisce pesantemente quei criminali che sono soliti aggredite, non solo verbalmente, degli onesti cittadini mentre esercitano attività lecite dopo aver versato corpose tasse di concessione ed ingenti quote di accesso alle unità territoriali di gestione".

"Gli animal-ambientalisti che finora hanno goduto di una sostanziale impunità approfittando della lentezza esasperante della giustizia italiana e dell'indifferenza di alcuni giudici, - spiega Berlato - da oggi dovranno assumersi la responsabilità delle loro malefatte". Berlato sottolinea come: “altre Regioni italiane già prevedono l’erogazione di sanzioni amministrative contro chi con dolo ostacola illecitamente la caccia e la pesca, mentre la Francia prevede addirittura l’applicazione di sanzioni penali contro questi soggetti".

Di ben altro avviso il Partito democratico come spiega il consigliere Andrea Zanoni: “Non c’è stata la minima apertura da parte della maggioranza, che ha bocciato tutti i miei emendamenti a tutela di agricoltori, proprietari di terreni, sportivi, ciclisti, escursionisti e cercatori di funghi. Inspiegabilmente questa maggioranza continua ad essere ostaggio e prigioniera di un consigliere che rappresenta il mondo venatorio più estremista, e minoritario, del Veneto”.

“È Zaia che promulga le leggi ed è lui il primo responsabile di questo provvedimento che sancisce la depravazione e la deriva in materia venatoria. La Lega ha votato contro il diritto dei proprietari di decidere cosa fare nei loro terreni, bocciando un emendamento che avevo presentato a loro tutela. Con che faccia si presenterà poi agli elettori? Queste sono sanzioni spropositate, vessatorie e intimidatorie, creano cittadini di serie A e di serie B, punendo 10 volte tanto chi usa la voce per difendersi dagli abusi rispetto a chi abusa delle armi. I cittadini veneti che verranno sanzionati – chiude Zanoni – vadano a lamentarsi direttamente da Zaia”.

Dura anche la posizione dell'Enpa sull'approvazione della legge: "Questo è l'ennesimo regalo alle doppiette; un atto contrario ai cittadini, che costituisce una gravissima restrizione alla libera manifestazione del pensiero, sancita e tutelata dalla nostra carta costituzionale, e stabilisce altrettanto inaccettabili limitazioni alla libertà di movimento di tutti noi, perché chiunque possa in qualche modo trovarsi a disturbare l'attività della caccia potrà essere accusato di "disturbare" le doppiette".

Al riguardo, Enpa sottolinea poi come l'importo previsto per tale multa sia di gran lunga superiore a quello delle sanzioni stabilite a carico dei cacciatori per violazioni della legge 157/92; infrazioni quali gli spari nei centri abitati i in zone vietate, che, è evidente, sono molto più gravi del presunto "disturbo" venatorio. "Inoltre - prosegue l'Enpa - la legge approvata ieri dal Veneto non tiene conto delle numerose pronunce dei Tar che hanno più volte hanno ribadito come la libera e non violenta manifestazione del pensiero, anche contro l'attività venatoria, non sia in alcun modo sanzionabile poiché diritto espressione costituzionale. Anche per questo, chiederemo al Governo di impugnare la legge del Veneto".

Secondo l'Enpa la votazione di ieri rientra in un più ampio disegno filo-venatorio della Regione, la quale sta varando in continuazione provvedimenti che violano la legge 157/92 a tutela degli animali selvatici; il tutto nel tentativo di recuperare i consensi delle doppiette. "Ma i cittadini veneti, non solo animalisti, sono ormai stanchi di assistere a questa militarizzazione del territorio, di essere costretti a subire gli abusi dei cacciatori, e di essere esposti al pericolo delle delle fucilate, senza possibilità di difendersi e con pesanti ripercussioni sul turismo. Da oggi - conclude l'associazione - chi avrà più il coraggio di fare escursioni, o passeggiate nei boschi, sapendo di rischiare una multa di 3.600 euro?".

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