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Pomari e Santa Bertilla sono due «bombe sociali»

La denuncia sul fronte sicurezza è del capogruppo di Fdi nel consiglio comunale della città palladiana: frattanto alcune iniziative ad hoc come i comitati di quartiere dedicati ai dossier più scottanti prenderanno il via tra pochi giorni. Sullo sfondo ci sono i fatti di cronaca nera registrati di recente

A Vicenza le zone di Santa Bertilla e dei Pomari, «sono due bombe sociali che rischiano di esplodere a breve. Dopo i recentissimi fatti di cronaca nera, che hanno visto due giovani donne essere aggredite per una rapina e una tentata rapina, in  zone abitate, l'allarme deve essere recepito in modo forte, «sia dalle istituzioni sia dall'amministrazione locale». È questo l'incipit di una nota diffusa ieri da Nicolò Naclerio, consigliere nella città palladiana nonché capogruppo di Fdi in sala Bernarda.

UNA QUESTIONE DI ILLUMINAZIONE
«I quartieri residenziali - scrive Naclerio - non possono e non devono essere territorio di caccia da parte di tossicodipendenti e criminali. La sicurezza dei cittadini non può essere relegata a forme di autodifesa dei cittadini stessi. Le parole, oggi valgono zero. Servono fatti concreti. Come abbiamo portato in consiglio comunale la richiesta, che è stata accettata all'unanimità, circa il potenziamento dell'illuminazione in via Legione Antonini, si deve provvedere nel più breve tempo possibile al potenziamento della videosorveglianza ai Pomari».

NO ALLE «ZONE CHIECHE» PER LE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA
Secondo il capogruppo infatti non debbono esserci zone cieche in primis per le telecamere di sorveglianza già attive, «dove sbandati di ogni genere possono aggredire e rapinare». Come non ci possono essere «zone così delicate che non abbiano una presenza» idonea «di forze dell'ordine e forze di polizia locale soprattutto quando cala l'oscurità». A detta dell'esponente di Fdi non si può pensare che l'unico deterrente «sia l'intervento stesso della cittadinanza, come nel caso di Santa Bertilla. Non può e non deve passare il messaggio che a Vicenza non si possa vivere i propri spazi oltre certi orari».

SPACCIO, CRIMINE ORGANIZZATO E NON: ALCUNE RICETTE PRONTO USO
Naclerio peraltro non si limita a dire la sua relativamente alle ricette sul piano della politica della sicurezza ma abbozza anche una lettura degli eventi sul piano sociale. «Quello a cui stiamo assistendo - scrive il consigliere - è un crescendo sempre più violento di reati predatori concatenati fra di loro e con urgenze sociali da combattere, come la tossicodipendenza. La gestione di strada dello spaccio di stupefacenti, è oltremodo provato, ha dei legami forti con persone straniere organizzate o meno, clandestine o meno. La tossicodipendenza, in costante aumento, è un problema che trascina questo genere di reati. Soprattutto nelle fasce di popolazione più debole. Non è un caso che molte aggressioni a scopo di rapina siano fatte da persone straniere, moltissime volte con problemi di droga».    

PREVEZIONE E CONTRASTO
Ad ogni modo Naclerio dà conto anche delle iniziative che il partito sta portando avanti per comprendere la portata esatta del problema al fine di trovare un percorso spendibile sul piano della elaborazione di politiche di prevenzione e contrasto ai fenomeni. «Visti i ripetuti allarmi lanciati, sin dal primo consiglio comunale, abbiamo deciso di creare comitati di quartiere ad hoc» focalizzati sul tema della sicurezza sia «a Monte Berico sia a Santa Bertilla».

IL VIA ALLA CIRCOSCRIZIONE 6
Il via è previsto per il 16 Gennaio con un tavolo aperto alle proposte comuni in via Thaon di Ravel presso la sede della circoscrizione 6. «Se le riunioni cui abbiamo dato vita - conclude Naclerio - qualche frutto in consiglio comunale lo hanno portato, si veda il dossier sulla illuminazione a Santa Bertilla e quello sulla video-sorveglianza a Monte Berico», i comitati «Aiutiamoci a difenderci» saranno un costante «strumento di pressione nei confronti delle istituzioni e dell'amministrazione». Una sorta di «martello» di stampo sociale pronto per essere foriero «di proposte concrete nei confronti di chi non riesce a dare risposte a esigenze primarie. Stiamo raschiando il fondo del barile. Noi, da quel fondo vogliamo risalire. A Vicenza non si deve sopravvivere, si deve vivere».

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