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Zaia «influencer» e Donazzan «classista»

Il governatore veneto e soprattutto l'assessore alla formazione finiscono nel mirino di un consigliere comunale scledense: e dopo il suo j'accuse seguito alle esternazioni della esponente di Fdi in tema di popolazione carceraria la polemica monta pure sui social network

Tra sanità e problemi della popolazione carceraria la polemica corre lungo l'asse Schio Venezia. Ieri 7 settembre Carlo Cunegato, uno dei portavoce della formazione «il Veneto che vogliamo» nonché consigliere comunale che milita nella opposizione di centrosinistra nel consiglio comunale della città laniera se l'è presa col governatore leghista veneto Luca Zaia. Cunegato in un intervento pubblicato appunto sulla sua bacheca Facebook ha accusato il presidente della giunta regionale di preferire eventi pubblici e vernissage vari alle sedute di palazzo Ferro Fini: il tutto condito col bollino di assenteista. L'intervento è stato parecchio seguito sui social network tanto che tra i commenti pubblicati c'è chi ha definito Zaia «un influencer» più che un amministratore o un politico. «Mentre tu aspetti una visita diagnostica da un anno e sei costretto ad andare nel privato. Mentre tu sei malato e ti tocca pagare di tasca tua. Mentre il sei per cento delle famiglie venete spende più del 20% del reddito in sanità, perché per colpa della destra veneta un diritto fondamentale è diventato una merce che si compra e si vende...» Zaia, rimarca Cunegato, trova il tempo per tessere le lodi dei bigoli e del «pollo alla brace» che «esaltano la cucina».

Peraltro il giorno prima lo stesso Cunegato aveva sommerso di critiche negative l'assessore Elena Donazzan. Quest'ultima fuori dal penitenziario di Padova alcuni giorni fa aveva defonito i carcerati «la peggiore umanità»del Paese. Un'uscita che era stata stigmatizzata da più parti, a partire dal M5S che col deputato bassanese Enrico Cappelletti e con la senatrice rosatese Barbara Guidolin aveva attaccato duramente l'assessore veneto alla formazione Elena Donazzan, uno dei membi di spicco di Fdi nel Nordest.

Tuttavia Cunegato ha alzato ulteriormente l'asticella delle critiche. Bollando, sempre sulla sua bachehca Facebook, la presa di posizione di Donazzan non solo come irricevibile ma pure come «classista». Secondo il consigliere scledense «le nostre carceri sono le colonie penali degli indigenti, mentre i briganti ricchi, i criminali con il colletto bianco la svangano sempre. Il 90% di chi sta in carcere è povero, viene da contesti di disagio economico e di deprivazione culturale. In un Paese in cui ogni anno l'evasione ci costa 100 miliardi di euro e la corruzione 140 - tuona Cunegato - La cartina di tornasole di questa giustizia classista che costoro hanno costruito è la composizione della popolazione carceraria» italiana giacché nei penitenziari «i colletti bianchi non sono statisticamente quotati».

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