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Bando da venti milioni: la partita entra nel vivo

L'assegnazione per il fondo speciale per i borghi in via di spopolamento di cui beneficerà un solo comune nel Veneto è in una fase delicatissima: il sindaco Cunegato spiega i punti di forza di un progetto che guarda anche alle terme della cittadina dell'Ovest vicentino

La partita per l'assegnazione del bando statale da venti milioni per il rilancio dei piccoli borghi a rischio spopolamento sta entrando nel vivo. I quattrini, attraverso il Pnnr giungeranno dall'Europa e da Roma con il Pnrr. Ma sarà la Regione Veneto a dire quale tra questi comuni, uno e uno solo, riuscirà a spuntarla. Nel Vicentino si è mossa l'amministrazione di Recoaro. Non più tardi del 25 gennaio con una nota molto accorata il sindaco Armando Cunegato e l'assessore al bilancio Luca Antoniazzi hanno spiegato per filo e per segno quali sono i motivi per cui la municipalità ritiene di avere le carte in regola per ottenere un finanziamento che se corroborato da investimenti privati potrebbe toccare quota 34 milioni. Si tratta di una cifra che per una comunità come quella di Recoaro, «se ben spesa», spiega Cunegato ai taccuini di Vicenzatoday.it, può fare la differenza anche dal punto di vista strategico. «Economia montana, lotta allo spopolamento rilancio delle attività rurali inserite però in un contesto contemporaneo in cui le reti digitali sono la nuova cifra di un turismo sostenibile il quale oltre che una necessità diventa una risorsa». È questo l'approccio che Cunegato, in una con chi gli è stato vicino «in questa sfida», dice di avere fatto proprio.

La cifra però è di tutto rispetto. E siccome l'arbitro sta a palazzo Balbi non bisogna dimenticare che ci sono territori che in tutta la Regione a partire dal Bellunese potrebbero trovare un feeling politico con l'entourage del governatore legista Luca Zaia, a partire dall'assessore all'ecologia Giampaolo Bottacin che è appunto originario della provincia di Belluno e che sembra durante gli ultimi giorni si sia mosso a tutto campo.

In questo quadro c'è però una peculiarità tutta vicentina. Il progetto recoarese spiega il primo cittadino, se fosse prescelto, prevederebbe un investimento che per metà ricade sulle le terme. Le quali, particolare non di poco conto, sono della Regione Veneto (il che poterbbe rendere allettante la cosa per palazzo Balbi che potrebbe così portare a casa la riqualificazione di un suo bene che da anni langue). Ad ogni modo si tratta di un unicum del quale il Nucleo interno di valutazione istituito ad hoc a palazzo Balbi (Nuv in gergo) dovrà comunque tenere conto quando a fine febbraio dovrà fornire il nome del comune prescelto (o più probabilmente la rosa dei comuni papabili) dai quali uscirà il nome del vincitore definitivo con un voto della giunta regionale.

ASCOLTA L'INTERVISTA AD ARMANDO CUNEGATO

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