"Dal Melagon ai Pfas, l'acqua è un bene comune da difendere!" al "No Dal Molin"
Domenica 22 gennaio alle 16 è in calendario il dibattito "Dal Melagon ai Pfas, l'acqua è un bene comune da difendere!" presso il presidio permanente "No Dal Molin" a Vicenza in strada Ponte del Marchese (zona Laghetto) nell'ambito delle numerose iniziative previste dal 12 al 26 gennaio (vedi programma). Interverranno Titta Fazio, medico di medicina generale, ISDE Vicenza; Marina Lecis, consulente in diritto ambientale; Sonia Perenzoni, consigliera comunale di Montecchio Maggiore; gli attivisti del comitato del Melagon. I Pfas e i Pfos, sostanze perfluoro alchiliche frutto della lavorazione della plastica, sono presenti nelle acque del Veneto. Dai monitoraggi fatti sulle acque di rete o di pozzo risultano 53 comuni interessati all’inquinamento, di cui 31 con valori oltre alla soglia per un totale di 60 mila abitanti esposti. I comuni più esposti del vicentino (dove nelle acque della rete e dei pozzi privati sono stati trovati tutti i composti) sono Brendola, Lonigo, Montecchio Maggiore, Sarego, Trissino, Altavilla Vicentina, Creazzo, Noventa Vicentina, Poiana Maggiore, Sossano, Sovizzo oltre al capoluogo di provincia Vicenza. Da almeno 10 anni i Pfas (sostanze chimiche residuo della lavorazione della plastica) sono indubbiamente cancerogeni e potrebbero anche provocare mutazioni a livello genetico secondo alcuni studi realizzati da esperti. La Regione del Veneto è venuta a conoscenza del fenomeno solo nel 2013 a seguito dello studio prodotto da Irsa-Cnr nell’ambito di una specifica convenzione con il Ministero dell’Ambiente. Gli interventi sono stati immediati con l’uso dei carboni attivi, che ha abbassato la percentuale degli inquinanti nelle acque di rete. Ora bisognerà valutare i danni, che sono stati provocati sulla popolazione. I Pfas e i Pfos, si legano alle proteine e vengono smaltiti dal corpo umano nel giro di 5 anni. Le analisi sono state effettuate sia sulle acque potabili delle reti di distribuzione, sia sugli approvvigionamenti per uso potabile da pozzi privati come impatto diretto sulla salute umana. Il bacino comprende circa 240 mila persone e la regione ha sottoposto ad esami 480 persone che vivono nelle aree più critiche per verificare le concentrazioni di tutti i tipi di Pfas e di Pfos nel sangue e le eventuali ricadute genetiche. La giornata sarà costellata anche dal "Mercato dei Produttori e degli Artigiani" e dal "Pranzo Sociale" dei "No Dal Molin" nel tendone riscaldato insieme ai produttori con specialità beriche. Ingresso libero. In alcune serate con spettacoli ci sarà l'entrata simbolica con una sottoscrizione volontaria.