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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

Le 100 voci del nuovo redditometro, incognite sulle località

La Cgia di Mestre ha diffuso le 100 voci del nuovo strumento che il governo sta predisponendo per valutare la spesa degli italiani. "Sarà interessante valutare quanto incida la collocazione territoriale"

Anticipazione da parte della Cgia di Mestre delle 100 voci che caratterizzeranno il nuovo redditometro: "una delle poche cose certe di questo strumento, per tutto il resto il condizionale è d’obbligo", spiega Giuseppe Bortolussi.

Queste voci dovranno rappresentare  tutti gli aspetti della vita quotidiana e porteranno alla stima del nostro reddito. Sono riconducibili a 7 macrocategorie comprendenti: abitazione, assicurazioni e contributi, mezzi di trasporto, istruzione, attività sportive e ricreative e cura della persona, investimenti in mobili e immobili e altre spese significative (come antiquariato, gioielli preziosi, donazioni, ecc.).

 

Attraverso modelli matematici e statistici il tutto verrà confrontato a gruppi di riferimento di famiglie  ”standard”, catalogate in 55 tipi per composizione e area geografica, e per ogni famiglia verranno individuate realtà ritenute normali. Da qui, con dei correttivi, ogni italiano contribuente sarà confrontato con la situazione di normalità.

Sarà interessante valutare quanto incida la collocazione territoriale, le aree geografiche determinate sono Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Sud e Isole. Per ora però non è dato sapere se un immobile ha lo stesso peso nella stessa area a prescindere dalla provincia e se non avviene differenziazione tra zone dello stesso comune.

La cosa non è di poco conto, se si tiene presente che possedere un immobile nel centro di Roma non è la stessa cosa che possederlo in periferia.

 

Il nuovo redditometro per un certo verso “somiglia”agli  studi di settore: al riguardo, le categorie professionali hanno di fatto osservato che l’utilizzo non deve tradursi in un mezzo per emettere accertamenti di massa fondati su presunzioni, ma uno strumento che vada a colpire con precisione dove serve.

 Il termometro del redditometro

 Possiamo immaginarlo come un termometro diviso in due parti. Una verde, nella quale sono presenti i beni (investimenti) considerati con un indice inferiore all’unità, come ad esempio prima casa e obbligazioni. Essi avranno un peso minore nella stima finale del reddito.

Nella zona rossa troveremo in salire spese per animali domestici, auto non di lusso, pay tv, circoli ricreativi, gioielli, per finire con auto di lusso e imbarcazioni (chiaramente più saliamo, e più i beni in questione assumono peso nella stima).

Queste spese verranno considerate a un valore superiore a quello unitario per arrivare alla stima del reddito.

 Dal 16 novembre si potrà sperimentare

E’ online il “ReddiTest” (Qui trovate il software dell’Agenzia Entrate) il software per sperimentare tramite le associazioni di categoria, gli ordini professionali e le organizzazioni sindacali, il funzionamento del nuovo redditometro fino alla conclusione della fase di test, prevista per la fine di febbraio. E’ stato messo online questo software proprio per testare il redditometro e,  anche se sarà in grado di fotografare in maniera reale e adeguata la spesa delle famiglie italiane, non risulta completamente chiaro poichè tale strumento misurerà sì il reddito potenzialmente ascrivibile alla famiglia, ma ciò non ha fondamento giuridico, poiché la famiglia non è un soggetto passivo fiscale.
L’Ae sottolinea che i dati inseriti rimarranno anonimi e verranno usati esclusivamente per testare la coerenza del nuovo redditometro.

Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, nel corso dell’audizione in commissione finanza di ieri 31 gennaio, aggiorna il calendario del nuovo strumento di accertamento sintetico.

Attualmente è in test presso sindacati, ordini professionali, e associazioni di categoria, il via ufficiale sarà da giugno 2012. Il test ha preso in oggetto oltre 22 milioni di famiglie, per circa 50 mln di persone, una base che, spiega Befera, è servita “per determinare  i cluster per poggiare i reali e nuovi dati dei contribuenti”.

 Lo scostamento del 20%

E’ la differenza sul reddito dichiarato che farà scattare il redditometro. In pratica scatterà l’accertamento quando il reddito complessivo accertabile (reddito presunto) risulta superiore di almeno il 20% rispetto a quello dichiarato (nel vecchio redditometro la percentuale era pari al 25%).

Da segnalare che il nuovo redditometro funzionerà anche come strumento preventivo. In futuro, infatti, sarà disponibile un software per  tutti i cittadini per verificare “fai da te” quale sia il reddito corretto da dichiarare ed evitare così l’accertamento.

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