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Economia

Novità Imu sulla prima casa, scelta tra due o tre rate

La Commissione Finanze ha detto sì all'emendamento dell'Udc. Nel primo caso, l'appuntamento alla cassa rimane fissato al 18 giugno e al 16 dicembre, mentre la seconda opzione prevede una tappa anche al 16 settembre

Novità sull'Imu dopo il passaggio del decreto in Commissione Finanza: due o tre rate a scelta per le abitazioni principali, fra le quali rientrano anche, se non locate, le case degli anziani che hanno dimora abituale in istituti di ricovero e cura ed entrambe le case di coniugi che abbiano dimora abituale e residenza anagrafica in due Comuni diversi.

Nel caso della scelta di due rate, l'appuntamento alla cassa rimane fissato al 18 giugno e al 16 dicembre (termine che slitta a lunedì 17), mentre l'opzione in tre rate prevede una tappa anche al 16 settembre (in realtà sarà il 17, lunedì). Gli acconti di giugno e settembre vengono calcolati sull'imposta ad aliquota standard (33% a ogni rata per chi sceglie il doppio appuntamento, 50% per chi versa tutto l'acconto a giugno), mentre i conti con le scelte locali verranno fatti a dicembre (si vedano gli esempi in alto).

Dal 2013, comunque, il calendario tornerà a essere scandito nelle consuete due date di giugno e dicembre. In commissione è stata poi inserita la norma che consente di effettuare i versamenti anche con bollettino postale, oltre che con F24 come indicato nella disciplina originale dell'Imu. Questa seconda opzione, però, riguarderà solo il saldo.

Altra novità riguarda la  regolazione di casi di famiglie con situazioni diverse dalla classica coabitazione. In caso di dimora in due immobili diversi, la possibilità di considerare entrambi come abitazione principale scatta solo se queste non sono nello stesso Comune. Nel caso di coppie separate, invece, l'Imu è a carico di chi risiede nell'abitazione.

Per gli anziani ricoverati in strutture di lungodegenza, anche se non è data in affitto, la loro casa viene trattata come abitazione principale, mentre per gli immobili locati lo Stato "rinuncia" alla propria quota di Imu per consentire ai Comuni di introdurre un trattamento fiscale più leggero per queste fattispecie.

Sull'agricoltura, oltre al mini-acconto (30%), ad alleggerire il conto rispetto alle previsioni iniziali, sono stati reintrodotti dei meccanismi di abbattimento dell'imponibile per i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. La seconda mossa è invece rappresentata dall'esenzione dei fabbricati rurali strumentali nei terreni situati nei Comuni montani e parzialmente montani.

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