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Economia

Made in Vicenza, il nuovo nome dell'internazionalizzazione

L’Azienda Speciale della CCIAA di Vicenza cambia nome e si affaccia al 2012 con una nuova immagine, intensificando le opportunità di cooperazione con l’estero

Dal 1° gennaio, Made in Vicenza è il nuovo nome dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza. Vicenza Qualità lascia spazio a Made in Vicenza, scelto per rappresentare in modo più coerente e incisivo l’operatività dell’ Azienda nell’ambito delle attività di internazionalizzazione, oltre che rinforzare nella percezione degli imprenditori e degli interlocutori internazionali il suo ruolo di interfaccia tra il sistema produttivo berico e il mercato globale.

 “La scelta è motivata dalla volontà di evitare possibili associazioni con un ente di certificazione e di rendere più appetibile e immediata la nostra identità anche all’estero – afferma il Presidente Filippo De Marchi, alla guida dell’Azienda Speciale dal gennaio dello scorso anno – Con Made in Vicenza intendiamo dare maggiore slancio e incisività allo sforzo di valorizzazione delle eccellenze beriche e avvicinare un crescente numero di pmi alle numerose iniziative che aprono nuove porte di ingresso ai mercati esteri. Le imprese, anche le più piccole, si sono rese conto che l’internazionalizzazione non è più un optional ma una strada obbligata; Made in Vicenza mette a loro disposizione know-how, servizi e professionalità adeguate per percorrerla da protagoniste’.

 

Con il nome debutta anche un nuovo logotipo, dal segno grafico vivace e contemporaneo, caratterizzato dalle tessere di un puzzle tricolore che richiama concetti di ‘aggregazione’, ‘filiera’, ‘sinergia’ e dove compare il termine Italy, voluto per rimarcare in modo netto la provenienza del prodotto vicentino e il legame con quei concetti di qualità e innovazione insiti in un marchio già globalmente noto. E nei prossimi mesi toccherà anche al sito web: il portale in essere, già migrato sul dominio www.madeinvicenza.it, verrà sostituito con una multipiattaforma di nuova concezione che tra le altre cose si propone di aumentare le possibilità di interazione tra le imprese vicentine e la community degli operatori esteri registrati.

 

Se il brand e gli strumenti di comunicazione si presentano rinnovati, l’obiettivo rimane quello di sempre: consolidare e aumentare la forza propulsiva dell’economia berica fungendo da anello di congiunzione tra le principali filiere produttive del territorio (sistema casa, moda, meccatronica e beni strumentali, subfornitura, edilizia e costruzioni, oreficeria, agroalimentare) e i Paesi, o le nicchie di mercato, più interessanti e promettenti nel rinnovato scenario internazionale.

Molteplici, in tal senso, gli strumenti previsti dal Programma Promozionale messo a punto per il 2012: partecipazione ad eventi fieristici di rilevanza internazionale; partecipazione a missioni economico-commerciali realizzate anche con il sistema Paese e organizzazione di missioni commerciali ed esplorative in altre aree strategiche per la diffusione del prodotto vicentino; incontri d’affari e workshop b2b con delegazioni di buyer esteri; realizzazione e diffusione di strumenti informativi diretti sia al tessuto imprenditoriale locale che agli operatori dei mercati oggetto della promozione; incoming di giornalisti ed opinion leader e altre iniziative speciali con la stampa di settore. Fondamentale continua ad essere anche il ruolo svolto dal network di Desk esteri di Made in Vicenza  che fungono da braccio operativo in aree del mondo particolarmente strategiche; questi uffici - localizzati attualmente in Cina, Giappone, India, Marocco, Messico, Perù – monitorano e analizzano le opportunità di ciascun mercato ricollegandole alle potenzialità del mondo produttivo vicentino, e operano in stretto coordinamento con l’Azienda Speciale rendendo disponibili consulenze e servizi su misura per le imprese.

 

Va ricordato che per eventi fieristici e missioni all’estero le aziende possono godere per mezzo di Made in Vicenza del contributo camerale, riconfermato anche per il 2012 sino ad un importo massimo di mille euro e per un numero illimitato di iniziative. Uno strumento che ha permesso a tante piccole e medie realtà di consolidare legami con l’estero o di affacciarsi su una ribalta globale contenendo costi vivi altrimenti ingenti, e che sta dando risultati concreti. “Nell’ultimo anno – evidenzia il direttore Germaine Barreto –  abbiamo quasi raddoppiato il numero di aziende che han preso parte a importanti appuntamenti fieristici esteri, passate da 115 a 222;  sono praticamente raddoppiate anche le aziende che hanno partecipato a missioni commerciali, passate da 23 a 43”.

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