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Cronaca Schio

Schio, adesivi misteriosi: "Carabiniere affitta a falsi profughi"

Ce ne sono decine, affissi in tutti i quartieri di Schio. Gli adesivi con la sibillina scritta sono stati applicati da una mano ignota anche sulla segnaletica stradale. L'ipotesi del comitato Prima Noi

Decine di adesvi con la scritta "Carabiniere affitta casa a finti profughi" sono statti affissi nei giorni scorsi in tutta la città di Schio. E' ancora un mistero chi sia la mente che ha concepito il gesto e quale sia la mano che ha deturpato arredi urbani, segnali stradali inclusi, e proprietà private. Una volta rintracciato sarà possibile capire anche il senso del misterioso messaggio. Chi avesse informazioni più contattare la polizia locale, che si è già adoperata per tentare di staccarne alcuni. 

"Con tutta probabilità il messaggio riguarda i richiedenti asilo ospitati in una villetta sita in Via Pio X a Magré di Schio". Il comitato Prima Noi racconta di aver incontrato nei mesi scorsi la famiglia che abita nell'appartamento al piano superiore a dove attualmente vivono i giovani africani. "Siamo stati contattati dal capo famiglia appena dopo l'arrivo dei sedicenti profughi - spiega Alex Cioni - e sin da subito abbiamo compreso lo stato di preoccupazione dei componenti del nucleo famigliare sopratutto per la presenza di due bambine ancora in tenera età. E' un contesto residenziale particolare -prosegue Cioni- perchè gli spazi aperti sono comuni, quindi non particolarmente adeguati ad accogliere ragazzi giovanissimi di cui si sa poco o nulla ma la cui presenza pregiudica obiettivamente il senso di sicurezza e di tranquillità dell'intera famiglia". PrimaNoi denuncia altresì la direttiva prefettizia che aumenta del 20% il numero degli inquilini ospitabili nei locali adibiti ai profughi, contravvenendo alla normativa ministeriale che prevede un numero di inquilini proporzionato ai metri quadri dell'appartamento.

"Mentre noi tutti per non incorrere in sanzioni dobbiamo rispettare la normativa vigente -dicono dal comitato-, nell'appartamento di Via Pio X, così come nel resto della città, cooperative e privati cittadini fanno fatturato con la benedizione della Prefettura". Dopo il convegno di venerdì scorso, dal quale è emerso che a Schio sarebbero ospitati un centinaio di richiedenti asilo, dal comitato giungono avvertimenti tanto chiari quanto determinati: "I privati ci pensino bene prima di affittare gli appartamenti alle cooperative -sottolineano- perché basterà un caso di cronaca per far esplodere la rabbia che larghe fasce della popolazione sta covando su questa questione". "Quello che state facendo non viene interpretato come un atto di solidarietà spinto da buoni propositi umanitari -sostengono dal comitato- ma come uno stratagemma per entrare nel fiorente business dell'accoglienza finalizzato a raccogliere facili denari sulle spalle dei contribuenti italiani". Alex Cioni nel chiudere la nota, sostiene che i profughi "continuano ad arrivare troppo numerosi e troppo rapidamente per sperare di integrarli, anche in ragione del fatto che sanno bene che saranno mantenuti per lungo tempo".

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