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Cronaca Cornedo Vicentino

Spv e disagi a Cereda, le carte in Procura

Il cantiere della Superstrada pedemontana veneta in costruzione lungo la Priabonese finisce ancora nel mirino dei residenti: denunciato il sindaco cornedese, una dirigente regionale e due manager della Sis. L'Arpav avrebbe appurato significativi superamenti delle soglie del rumore

I residenti della contrada Palazzina a Cereda di Cornedo, esasperati dai disagi «dovuti al cantiere del tunnel della Superstrada pedemontana veneta in costruzione», meglio nota come Spv, denunciano alla procura la Regione Veneto, ossia l'ente concedente cui è assegnata l'alta vigilanza sui lavori realizzati dal concessionario privato, la italo-spagnola Sis. Due manager della quale sono stati pure denunciati con la stessa accusa: lesioni personali e rumori molesti. Il deposito degli atti è avvenuto oggi 14 luglio in mattinata alla procura di Vicenza ed è stato curato da Giorgio Destro, legale del comitato degli stessi residenti.

Quello di oggi alla fin fine non è che l'epilogo di un crescendo di lamentele che durava da mesi. Chi abita in quella porzione del Comune di Cornedo in fatti da molto tempo lamenta una serie di rumori «che hanno reso impossibile la vita soprattutto nelle ore notturne quelle dedicate al sonno». Nel mirino erano finite le operazioni di scavo della galleria della Spv che dovrebbe connettere la zona di Cornedo-Castelgomberto in valle dell'Agno al comprensorio di Malo-Schio nell'Alto vicentino. Tuttavia l'uso saltuario delle mine e soprattutto l'utilizzo «pressoché costante» dei martelli da galleria causano fastidi «da rumore e da vibrazioni» considerati «intollerabili».

Per questo motivo a più riprese era stato chiesto l'intervento della amministrazione comunale e quello della Regione. Erano partiti esposti, diffide. Queste ultime avevano interessato la Sis e nonché l'ingegnere Elisabetta Pellegrini, il dirigente della Regione Veneto responsabile della Unità di progetto per la sorveglianza sulla realizzazione dell'opera. Di più, l'8 giugno gli abitanti avevano minacciato di andare a protestare nottetempo sotto la casa del sindaco cornedese Francesco Lanaro. Un mese dopo, il 10 luglio, i proprietari delle abitazioni, imbufaliti, avevano staccato anche le spine ai sismografi collocati dalla Sis perché ritenevano non idonee a valutare l'entità dei rumori di fondo le modalità di rilevamento adottate. Se l'erano presa addirittura coi cavi dati «lasciati liberi lungo il sedile stradale». Tanto che avevano chiamato i vigili del fuoco.

E così oggi la tensione ha raggiunto il culmine. Destro per conto del comitato stamani ha depositato una denuncia in cui si ripercorre la vicenda dal suo prologo. Nel mirino del legale è finita così la Pellegrini nonché due figure chiave della Sis ossia il direttore tecnico Giovanni Salvatore D'Agostino ed il geometra Luigi Cordaro. Al sindaco cornedese Francesco Lanaro cui in passato era stato chiesto ugualmente di intervenire è stata contestata una condotta omissiva tanto che anche il primo cittadino è finito sulla graticola. Nel suo caso è stato chiesto alla magistratura di vagliare una eventuale violazione dell'articolo 328 del codice penale: vale a dire la omissione in atti d'ufficio.

I diretti interessati, interpellati da chi scrive, almeno per il momento, non hanno commentato l'iniziativa dell'avvocato Destro. Tuttavia ci sono alcune novità importanti all'orizzonte. La Regione Veneto avrebbe infatti approntato una sorta di aut aut nei confronti della Sis. Un monito in cui, appurati alcuni sostanziali e significativi superamenti di soglia del rumore, si chiede al concessionario di correre urgentemente ai ripari. Interpellato in serata per un chiarimento dell'ultim'ora Destro ha confermato di aver ricevuto per conoscenza una missiva via pec spedita proprio da Pellegrini all'indirizzo della Sis, di Arpav e del Comune di Cornedo. Nella lettera si precisa che l'impatto acustico del cantiere rilevato da Arpav va considerato eccessivo mentre si chiede al contempo di provvedere con ogni mitigazione possibile al fine di far cessare la perdurante situazione di disturbo a danno di chi abita in loco. Si tratta di una novità che confermerebbe l'impianto delle tante segnalazioni inviate dai residenti alle autorità nonché la bontà delle lagnanze di chi vive in quella contrada.

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