Il digitale spazzerà via i cinema parrocchiali

Il futuro del cinema non sarà nelle sale parrocchiali circa 800 in tutta Italia. E' quanto emerso oggi a Vicenza in occasione dell'assemblea regionale dei responsabili e dei volontari dei cinema parrocchiali del Veneto. Il problema è stato al centro di un convegno sul tema "Digitale e sale della Comunità: quale futuro?" promosso dall'Acec (Associazione cattolica esercenti cinema). Il digitale per i cinema sarà effettivo in Italia entro il 2014 e - secondo quanto emerso oggi - è destinato a far chiudere i battenti a molte di quelle sale che hanno rappresentato delle 'istituzioni' nei piccoli centri del Paese. IL WEB NELLE PARROCCHIE

In attesa dell'utilizzo dei nuovi proiettori e dell'accesso a diverse forme di finanziamento, è stato affrontato il caso del Veneto, dove la Regione, per tutelare le piccole sale, ha deciso di lanciare un bando (sarà presentato nelle prossime settimane) che prevede uno stanziamento di 900mila euro in tre anni. Soldi che dovrebbero aiutare le piccole sale cinematografiche, parrocchiali ma non solo, a superare lo scoglio economico della digitalizzazione. Un sostegno che non sarà sufficiente, perché la trasformazione digitale di ogni sala comporterà un investimento compreso tra i 60 e i 70 mila euro; il bando regionale prevede un finanziamento massimo di 30 mila euro per ogni singola struttura. Nel Veneto le sale parrocchiali, è stato ricordato, sono a tutt'oggi 71.

"Le sale della comunità non hanno ovviamente grande disponibilità economica - ha detto Francesco Giraldo, segretario generale dell'Acec - e per questo la Regione Veneto é stato uno dei primi soggetti che abbiamo coinvolto. La risposta è stata ampiamente positiva, visto che gli amministratori regionali sono consapevoli che queste sale sono un presidio culturale". "Se dovessimo morire le sale - ha concluso Giraldo - non muore solo il cinema ma tutto uno sviluppo culturale e sociale del territorio".