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Tra emigrazione dimenticata e «scrittura» come «legame» col Veneto abbandonato

Sono queste due delle pietre angolari sulle quali lo scrittore Paolo Malaguti ha fatto affidamento per dare corpo a «Piero fa la Merica» un libro, la cui presentazione in calendario al Giardino Busnelli nella cittadina a nord del capoluogo berico, ha dato vita ad un dibattito partecipato con i lettori

Paolo Malaguti è lo scrittore asolano di natali monselicensi che di recente ha pubblicato per Einaudi «Piero fa la Merica», un libro che narra una pagina pressoché «dimenticata» della emigrazione veneta «in America meridionale, specie in Brasile». Ieri 24 agosto l'autore era al Giardino Busnelli di Dueville (nella cornice dell'omonimo ciclo di eventi estivi) giustappunto per presentare il romanzo ai suoi lettori. Davanti ad un centinaio di persone ne è nata una discussione a tutto tondo, piena di rimandi tra le vicende narrate e quelle contemporanee: durante la quale è stato approfondito un tema non troppo battuto. Quello della più o meno asserita arrendevolezza dei veneti nei confronti di chi li governa o di chi li sfrutta: da un capo all'altro del mondo. Durante il suo intervento l'autore ha parlato «della miseria senza scampo» che caratterizza l'Italia e il Veneto in particolare verso la fine del Diciannovesimo secolo. E ha parlato della povertà che in quel periodo colpisce i ceti rurali del Nordest mercé il nuovo regime economico nella amministrazione delle terre fittate ai mezzadri «dai nuovi proprietari borghesi»: un regime molto più rigido di quello adottato dai vecchi latifondisti legati alla nobiltà veneziana. Il che ha dato vita de facto ad un parallelismo con l'epoca «delle enclosures». Le quali mutatis mutandis il secolo prima in Gran Bretagna avevano costituito il preambolo per la pirma rivoluzione industriale e per il primo capitalismo industriale. Non di meno l'autore ha parlato a lungo anche del ruolo della scrittura e del racconto: una digressione che in parte ha preso spunto da un lungo ed articolato intervento sulla sua pagina Facebook pubblicato un paio di giorni fa. Intervento nel quale lo scrittore si era interrogato attorno al rapporto tra la narrazione fatta dalla classe dirigente veneta sulle sorti della Superstrada pedemontana veneta (che ormai sconta quasi dieci anni di ritardo sul ruolino iniziale di marcia) e la sostanziale rassegnazione con cui i veneti hanno accettato una rappresentazione degli eventi che sull'argomento si discosta parecchio dalla realtà dei fatti. Ad ogni modo ai microfoni di Vicenzatoday.it Malaguti ha dato testimonianza delle ragioni che lo hanno spinto a cimentarsi con la sua ultima fatica: un lavoro «particolare» che in questi mesi peraltro è stato ben accolto dalla critica.

ASCOLTA L'INTERVISTA A PAOLO MALAGUTI

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