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Chiusura / Arzignano

Chiude dopo 62 anni lo storico "casolin": «con questa attività non ci si arricchisce più»

Fondato nel 1960, il negozio di alimentari di Luca Bicego ha chiuso i battenti ieri pomeriggio

Un pezzo della città che se ne va per sempre. Ieri pomeriggio, giovedì 30 giugno, ha chiuso le serrande per l’ultima volta lo storico negozio di alimentari di Luca Bicego, situato in via Fiume ad Arzignano. Il classico "casolin" di una volta, fondato dal padre Vasco, per 62 anni punto di riferimento per studenti e lavoratori della città, che passavano alla mattina presto per un panino, oltre che per intere famiglie arzignanesi, che potevano acquistare all’interno tutto ciò di cui avevano bisogno per il pranzo e la cena. Adesso, però, la musica è cambiata, e non esistono più i presupposti per andare avanti. «Ero stanco del logorio del lavoro – spiega Luca Bicego -, non ne vale più la pena. Visto che mia moglie Raffaella si è trovata un’altra occupazione, e io sono andato in pensione, tra una roba e l’altra riusciamo a vivere, e ora devo dire che sono molto più sereno. Ho sempre fatto questo lavoro, alzandomi alle cinque e tirando avanti fino alle sette e mezza di sera. Si arriva a una certa età che si fa fatica ad andare avanti».

Il tentativo di tenere aperto

La volontà di non privare cittadini del servizio era così tanta che Bicego ha provato in tutti i modi a tenere aperta l’attività. «Ho tentato di vendere il negozio – racconta -, e devo dire che ci sono stati tre-quattro acquirenti. Sono venuti a vedere il negozio, hanno fatto le loro considerazioni, ma quando gli ho spiegato la mole di lavoro che avrebbero dovuto affrontare, si sono dileguati. La realtà è che se si va a rapportare il lavoro con il guadagno, uno si chiede anche che senso ha. È una vita difficile, che inizia all’alba e finisce al tramonto. Mi sarebbe piaciuto che qualcuno prendesse in mano l’attività, ma non essendoci un cambio generazionale l’unica soluzione era chiudere. Purtroppo con questo tipo di attività non ci si arricchisce più, deve essere fatto solamente con lo spirito di sacrificio, perché piace il lavoro. Ci sono molte attività, secondo me, che al momento fanno pari a fine mese».

Un'avventura cominciata nel 1960

Chiude così una storia che ha accompagnato Arzignano per 62 anni. «Mio padre Vasco ha aperto l'attività nel 1960 – racconta Bicego -, assieme a mia mamma. Io sono entrato in negozio nell’80, e l’ho rilevato nel 2006. Siamo andati avanti, da soli, io e mia moglie. Non avevamo la possibilità di assumere un dipendente, e quindi ci siamo sobbarcati tutto il lavoro». Tantissimi i messaggi di vicinanza da parte dei clienti, una volta appresa la notizia della chiusura. «Non me l’aspettavo – le parole di Bicego – ho visto che un post, pubblicato sul gruppo facebook “Sei di Arzignano se…”, è stato visitato da moltissime persone. Ai clienti è dispiaciuto molto, ma ho preferito non fare passi indietro. Forse avrei potuto lavorare ancora, ma a che prezzo? Ho tribolato per anni, ora ho la possibilità di vivere serenamente. Non so cosa siano i weekend, non so che sapore abbiano: ora mi godo la pensione».

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