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“Cento voci per Giopi”, oltre 600 persone per ricordare il giovane musicista vittima della strada

Amici e familiari di Giovanni de Marzi hanno cantato una sua canzone nel giorno in cui avrebbe compiuto 26 anni

«Giopi, questo canto è per te!». Note e cuore hanno avvolto in un unico grande abbraccio Arzignano nel vicentino, sabato pomeriggio, per «Cento voci per Giopi», un breve e intenso evento musicale nel giorno in cui avrebbe compiuto 26 anni Giovanni de Marzi, giovane musicista vittima della strada lo scorso aprile mentre tornava a casa dopo l'incontro in parrocchia per organizzare il campeggio estivo per i ragazzi. 

In una piazza della Libertà piena di oltre 600 persone arrivate da più zone del Veneto e oltre, a cui se ne sono unite idealmente altre da luoghi lontani, allo scoccare dei cinque rintocchi del campanile comunale il coro di 200 voci, maglietta bianca e spilletta dell'evento sul petto, ha cantato «La calma dopo il temporale», composto proprio da Giovanni, Giopi per gli amici. A guidarlo la voce solista di Luigi, suo fratello, con l'accompagnamento al pianoforte di Giulio Roverso, che con Giovanni ha condiviso l'esperienza musicale dei ToniToni. Un canto quasi a mezza voce che è esploso nel ritornello intonato da tutti i presenti, tra cui la sindaca Alessia Bevilacqua e Bepi De Marzi, il prozio musicista di Giopi, autore di «Signore delle cime». 

Un delicato sostare della durata di una canzone  a cui ha partecipato un'intera comunità, che in questi 5 mesi dalla morte di Giovanni non ha smesso di fare sentire ai genitori Giovanna e Luca e al fratello Luigi con la propria costante vicinanza sincera e affettuosa. E che, terminata l'esecuzione musicale, ringraziava familiari e amici anche per l'occasione «di stare insieme in modo diverso e all'insegna del bene».  «Si sente, quasi si tocca il bene per Giovanni. Si capisce che lui sapeva voler bene», il commento ricorrente tra la gente presente in piazza. «Avete organizzato qualcosa di veramente bello come era lui», sottolinea la sindaca agli organizzatori. Cento voci unite dal bene ricevuto. 

L'idea dell'evento è nata dal desiderio di amici e  familiari di Giovanni «di stare insieme a Giopi nel giorno in cui avrebbe compiuto 26 anni cantando questa sua canzone», ha spiegato Alessandro Parlato, un suo coetaneo, introducendo il canto mentre il coro si disponeva in semicerchio sulla piazza. «Abbiamo pensato di farlo in tanti, perché in tanti gli vogliamo bene e perché lui era amico di tutti. Perciò abbiamo promosso un coro spontaneo, così che il nostro sentimento possa essere espresso nel modo più schietto e vero». Cento voci, che in soli 2 giorni dal lancio dell'iniziativa sono raddoppiate a oltre 200, tanto da costringere a chiudere le adesioni, chiedendo comunque di essere presenti anche se non tra il coro «ufficiale».

Una piazza di voci e cuori, che hanno sfidato la minaccia di maltempo, che stava portando alla decisione di non installare l'impianto audio. Uno sprazzo di sole tra i nuvoli grigi, invece, ha illuminato Arzignano fino al termine di «Cento voci», quando sullo sfondo di un cielo azzurro, poi giallo e infine viola è spuntato l'arcobaleno sopra Castello. «Giopi è il nostro fuoco che brucia anche col temporale», spiegano i suoi compagni di animazione giovanile e di campeggio parrocchiale. «E' il morbido abbraccio di un vecchio maglione, Giopi è il sorriso dietro la malga e la chiacchiera che scalda più del falò, Giopi è la colonna sonora del campeggio, Giopi è musica e 100 voci in una sola». Interminabile il lungo e composto applauso che alla fine del canto ha sciolto l'emozione di tutti. Molti i volti rigati dalle lacrime. Tanti gli sguardi al cielo, quasi un saluto a loro Giopi. Ognuno con un ricordo personale, con un grazie. Commovente l'intenso abbraccio, mani che stringono cuori, a mamma Giovanna e papà Luca di altri genitori a cui la morte ha tolto un figlio o una figlia prima di loro. «Persone speciali che si sono fatte subito sorelle e fratelli nostri», sottolinea Luca. «Abbiamo cantato le note di Giovanni anche per i loro figli».

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