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Lanerossi Vicenza: marcia funebre?

"Il Vicenza ha fatto tutto quanto poteva per sciupare nel corso del campionato ogni occasione per uscire dai bassifondi della graduatoria", l'analisi di Alberto Belloni

Anche se qualcuno vorrebbe il Lane già morto, non è ancora arrivato il momento del funerale in pompa magna. Intendiamoci, è tutto pronto per la mesta cerimonia, ma l’onore (valore che tra i suoi tifosi, diversamente che altrove, è fortemente radicato) vuole che non si smetta di combattere finchè il cuore batte.

Premetto che non ci credo granchè, ma ugualmente non mi sottraggo alla battaglia finale. Anzi, sono proprio le guerre perse quelle che da sempre mi affascinano di più. Dobbiamo però ammettere tutti, inguaribili ottimisti e freddi realisti, che c’è un fondo di giustizia in questo epilogo di stagione. Il Vicenza ha fatto tutto quanto poteva per sciupare nel corso del campionato ogni occasione per uscire dai bassifondi della graduatoria.

Merita di salvarsi una squadra che ha lasciato agli avversari 21 partite? Anzi, aggiungendo i 4 incontri precampionato assommati da Di Carlo (Sassuolo, Lecce, Cagliari, Empoli), diventano 25 battute di arresto. Dunque, la risposta sarebbe no… Premesso che nulla ci interessa se la salvezza arriverà a prescindere dai meriti, obiettività vuole che se c’è una logica candidata a far compagnia al Pordenone nella caduta in C, quella è proprio la squadra biancorossa.

Tre allenatori avvicendati in panchina. Sostituito il DS. Due campagne di mercato, entrambe senza effetti concreti sull’andamento del gruppo. Ben due giocatori inseriti in rosa che nel corso del torneo hanno dato l’addio al calcio per fare i pensionati. Pesanti scivoloni sul fronte nella comunicazione attribuibili al patron Rosso. Eppure i biancorossi, nonostante tutto, sono rimasti fino all’ultimo in linea di galleggiamento, grazie alla condivisione delle sciagure con avversari che sembravano fare di tutto per non affossare il Lane. Ma solo un illuso poteva pensare che le altre candidate alla retrocessione continuassero a fare così male all’infinito.

E infatti la vittoria del Cosenza col Benevento è arrivata a segnalare un paio di cose decisive. Primo: i calabresi hanno messo in campo gli occhi di tigre che i nostri portacolori mai hanno mostrato. E il gol della vittoria arrivato a 3’ minuti dalla fine non è frutto del caso. Secondo: il Benevento, dipinto come corazzata inaffondabile, dopo aver castigato gli uomini di Brocchi ha subito ammainato bandiera al Marulla.

Ora la situazione è agli occhi di tutti. Praticamente morto il Pordenone a 17 punti, il Crotone è l’indiziato principale a fargli compagnia con i suoi 21 punti. Il Vicenza, a quota 25, insegue proprio il Cosenza, ora a 28 lunghezze e l’Alessandria a 29. Restano un posto per la retrocessione diretta e due per lo spareggio play out. La discussione tra i tifosi è: quanti punti servirebbero al Vicenza per evitare il peggio nelle prossime 4 gare? Sostiene qualcuno: 10 su 12. Altri, più possibilisti, dicono 9. Ma non siamo più solo noi padroni del nostro destino, questo è il punto. Anche se l’arrivo in panca di Francesco Baldini dovesse sortire effetti taumatugici, molto dipende da ciò che faranno le concorrenti (Cosenza e Crotone, fra l’altro, devono ancora incontrare i condannati ramarri). Prima di dire che ci si deciderà tutto all’ultima giornata ad Alessandria, occorre augurare ai nostri di non arrivare al Moccagatta con i giochi già fatti. Biancorossi condannati a vincere sempre e dovunque, senza se e senza ma. E questo potrebbe anche non bastare.

Bisognerà vivere alla giornata, lasciando che il nuovo allenatore ci metta del suo per mostrare che la sua formazione ha risorse sin qui mai esibite. A me Baldini è piaciuto. Ma io non faccio testo. Mi aveva dato una buona impressione anche Brocchi e poi sappiamo com’è andata. E’ soprattutto una questione di attributi. L’hanno capito i tifosi, esprimendo il concetto in modo inequivocabile.

Già da lunedì, contro i Grifoni, vedremo se si tratta di un morbo incurabile oppure se la cura del nuovo mister dà subito qualche effetto. Ed in particolare se produce il rinforzamento testicolare tra le gambe dei giocatori berici. Si può anche scendere in serie C. dopo il peggior campionato di sempre. Ma sarebbe d’obbligo che ciò avvenisse onorando finalmente la maglia biancorossa. Magari non quella formato PAC-MAN, se posso aggiungere…

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