rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Sale Gioco, la Cancellieri risponde a Variati: “Vanno rispettati anche i vincoli comunali”

Il ministro Cancellieri ha risposto alla richiesta del Sindaco di Vicenza formulata a giugno, per la questione dell'autorizzazioni del questore, ponendo il vincolo del rispetto della normativa comunale

E' arrivata la risposta del Ministro Cancellieri al quesito sollevato dal sindaco di Vicenza Achille Variati, che a fine giugno si era rivolto al Viminale per chiedere che “l’autorizzazione questorile richiami esplicitamente o sotto forma di condizione o sotto forma di prescrizione la normativa urbanistica dell’ente locale che disciplina la localizzazione di sale gioco e scommesse”. 

La risposta è chiara e precisa, se l'autorizzazione per l'apertura delle sale gioco spetta al questore sotto il profilo dell'ordine pubblico, lo stesso non può non rispettare la normativa comunale. Da questo punto di vista la normativa vicentina è alquanto restrittiva fissa infatti l’ubicazione di sale giochi, a distanze da siti individuati come sensibili e limitando la possibilità di insediamento delle sale gioco esclusivamente in zone per le quali è ammessa la destinazione commerciale, stabilendo specifici standard. 
 
Nella sua missiva il Ministro Cancellieri ribadisce “la distinzione esistente fra i profili di ordine e sicurezza pubblica di competenza dell'autorità di pubblica sicurezza e quelli concernenti la gestione del territorio e della attività commerciali, demandati alla disciplina degli enti locali”. Anche se si devono rispettare le norme del Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza, questo non esime "l'interessato dal rispettare gli ulteriori vincoli inerenti l'esercizio dell'attività (ad esempio sanitari, urbanistici, di prevenzione incendi), in ordine ai quali l'ente locale potrà effettuare le necessarie verifiche adottando, ove del caso, i rimedi sanzionatori previsti”.
 
Il sindaco ha ribadito la necessità di rispettare la normativa di cui si è dotata la città di Vicenza: “È evidente pertanto – dichiara il sindaco – che l'autorizzazione della questura non è sufficiente per aprire una sala giochi. Se il Comune di Vicenza si è dotato di una propria normativa urbanistica, la società che intende aprire una tale attività deve rispettare anche le nostre regole, che vietano l'apertura di nuove sale gioco a meno di 500 metri da scuole, ospedali e altri luoghi sensibili. Al Tar, pertanto, dove ci ha portato il titolare di una licenza che abbiamo revocato in virtù della violazione dei nostri regolamenti, avremo dalla nostra la lettera del Ministro, ma anche la Costituzione che pone in capo ai Comuni la programmazione dello sviluppo del territorio. Non solo – aggiunge Variati - lo stesso Governo in questi giorni, come evidenzia infine il Ministro nella sua lettera, sta ragionando su misure utili a prevenire e contrastare le ludopatie, tra le quali la definizione di criteri per l'ubicazione sul territorio della sale gioco. Mi auguro pertanto che l'esecutivo vada avanti su questa strada e non ceda alle pressioni delle lobby del gioco d'azzardo, perchè ormai siamo di fronte ad un'emergenza sociale: serve una chiara assunzione di responsabilità e i Comuni non possono essere lasciati soli a difendere le fasce più deboli della popolazione”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sale Gioco, la Cancellieri risponde a Variati: “Vanno rispettati anche i vincoli comunali”

VicenzaToday è in caricamento