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Pedolaria 2012, Fracasso: "In Veneto situazione drammatica"

Gli stanziamenti regionali per il servizio e il materiale rotabile non raggiungono nemmeno lo 0.3% del bilancio, si fermano appena allo 0.28%, per il consigliere Pd: "Correggere le scelte della giunta Zaia"

“Per il trasporto metropolitano su rotaia il Veneto si conferma una realtà arretrata. È il frutto di scelte politiche sbagliate e i pendolari, specie quelli che usano il treno, pagano pesanti  conseguenze”. Stefano Fracasso, consigliere regionale del Pd, commenta così i dati del Rapporto Pendolaria 2012 diffuso da Legambiente, che fotografa una situazione sconfortante per il trasporto ferroviario a livello nazionale e regionale. RAPPORTO PENDOLARIA 2012

Secondo il Rapporto, il Veneto, con i suoi oltre 150 mila pendolari che ogni giorno usano il treno per spostamenti legati al lavoro o allo studio, è ancora una delle regioni che meno investe nella mobilità ferroviaria. Gli stanziamenti regionali per il servizio e il materiale rotabile non raggiungono nemmeno lo 0.3% del bilancio, si fermano appena allo 0.28%.

“Pesa – dichiara Fracasso – un quadro nazionale in cui l’offerta per l’alta velocità aumenta, mentre quella per i pendolari cala. Ma poi incidono alcune scelte prese sul territorio. Nel decennio 2003-2012, il Veneto ha diretto oltre il 92% della spesa per infrastrutture sulla rete stradale e autostradale. Il Piemonte ha investito il 44% sulla rete ferroviaria, la Lombardia il 35%, l’Emilia-Romagna il 26%”.

“Con queste cifre – aggiunge il consigliere del Pd - non sorprende che il progetto della metropolitana regionale sia rimasto sostanzialmente fermo al palo dopo un decennio di annunci. Eppure è proprio da qui che occorre partire per invertire la rotta. Il nodo Veneto è uno di quelli dove più forte è la contraddizione tra domanda crescente e offerta calante. Anziché agire per correggere una situazione che conosce estremi drammatici (come i casi della linea Bassano-Padova, Schio-Vicenza o Treviso-Venezia), la giunta Zaia ha avallato, ancora nel 2011, un aumenta delle tariffe (+ 15%) e una riduzione dell’offerta (- 3.5%). Il ritardo del Veneto sul fronte della mobilità metropolitana non è il frutto di un destino avverso, ma la conseguenza di scelte politiche precise. Scelte politiche di cui l’asse Lega-Pdl ha la piena responsabilità e che meritano di essere corrette in modo profondo”

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