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Il futuro di palazzo Nievo agita il Carroccio

In previsione della elezione del presidente della Provincia, nella Lega vicentina gli attriti fra la componente fedele al governatore Zaia e quella più vicina al leader Salvini si sono acutizzati. Frattanto da contrà Gazzolle arriva una una novità. La dismissione degli impianti della Miteni è ufficialmente terminata: ora l'impresa potrà concentrarsi sulla bonifica ambientale

L'ala che nel Carroccio vicentino fa riferimento al governatore leghista Luca Zaia starebbe cercando di portare avanti un paio di candidati centristi per la presidenza della provincia. Il tentativo però di spendere questi nomi, ossia «Pier Luigi Giacomello e successivamente Nicola Ferronato» è stato digerito malissimo dal raggruppamento che in terra berica fa riferimento al leader nazionale del Carroccio, il ministro dei trasporti Matteo Salvini. Questa almeno è la lettura tra le righe che salta all'occhio in un dispaccio redatto in punta di fioretto e diramato ieri 31 dicembre dal deputato maranese Erik Pretto, uno dei colonnelli dell'ala leghista che nel Vicentino fa riferimento allo stesso Salvini. Durante gli «ultimi giorni - scrive Pretto - nei confronti di molti nostri sindaci vi sono stati numerosi tentativi interni di imposizione non motivata di candidati... che non hanno saputo evidentemente creare una piena sintesi». Pur senza dirlo apertis verbis Pretto sembra puntare il mirino della sua critica nei confronti di quei sindaci del Carroccio che su input di ambienti leghisti vicini a Zaia e in accordo con ambienti politici moderati da Fi al Pd in primis, avrebbero cercato di spingere per la scelta di un presidente della provincia di ispirazione centrista: il tutto però sarebbe avvenuto in maniera non condivisa con l'ala che fa riferimento a Salvini che avrebbe in mente altri progetti.

La scelta del presidente della provincia, in attesa che la riforma introduca la elezione diretta come era un tempo, è un percorso molto articolato. In cui il voto è espresso non dagli elettori bensì dai consiglieri comunali e dai sindaci del territorio. Attualmente la carica di presidente è ricoperta da Francesco Rucco: il primo cittadino di Vicenza che a palazzo Trissino è a capo di una coalizione di centrodestra.

Ad ogni modo da palazzo Nievo e dintorni non ci sono solo novità in ambito politico. Anche in ambito amministrativo le nuove non mancano. Ieri è decaduta l'autorizzazione ambientale integrata, in gergo Aia, che provvisoriamente era stata concessa alla Miteni di Trissino per permettere a quest'ultima una lunga fase di dismissione delle parti interne allo stabilimento: dismissione che nel gergo tecnico anglosassone viene definita «decommissioning». La ditta dell'Ovest vicentino infatti da anni è finita al centro di un maxi scandalo ambientale. Le autorità infatti addebitano all'impresa una maxi contaminazione da derivati del fluoro che avrebbe colpito tutto il Veneto centrale fra Veronese, Vicentino e Padovano. Ai taccuini di Vicenzatoday.it Matteo Macilotti, consigliere delegato all'ecologia in seno all'ente provinciale fa sapere che «la fase di decommissioning è ufficialmente finita» e che ora l'impresa stessa in una con i soggetti deputati al controllo «potrà concentrarsi sulla fase di caratterizzazione dell'inquinamento in previsione della futura bonifica».

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