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Politica Grisignano di Zocco

Italexit muove i primi passi a Nordest

Nell'Est vicentino il partito guidato da Paragone presenta a porte chiuse volti e organigrammi, mentre in sala si registra un po' di maretta quando qualche attivista prova a scattare alcune foto: e tra gli uomini chiave del Veneto spunta la figura di Enrico Renosto, già consigliere comunale a Treviso in quota Pdl poi finito «tra i montiani»

Il movimento Italexit, capitanato dal senatore Gianluigi Paragone, prosegue nel suo percorso di organizzazione e radicamento sul territorio nazionale. Ieri 14 giugno all'Hotel Magnolia a Grisignano di Zocco nell'estremo lembo orientale della provincia berica c'è stato un vertice politico a porte chiuse durante il quale si è fatto il punto della situazione contestualmente davanti ad una platea ristretta di attivisti è stato dato conto di come la struttura del movimento stia prendendo corpo.

L'ORGANIGRAMMA
Il segretario del partito, che è caratterizzato da una forte matrice euroscettica, è appunto Paragone: già volto di spicco del M5S dal quale è uscito, Paragone prima di approdare a palazzo Madama ha condotto come giornalista programmi televisivi di successo sia sulla Rai sia su La7. Durante la serata sono stati comunicati i nomi delle figure chiave del partito. Il capo dell'ufficio politico è Massimo Gianangeli. A capo dell'organizzazione c'è Luciano Bosco, mentre il responsabile della comunicazione è Gianluca Luciano. Responsabile per gli enti locali sarà invece Giuseppe Sottile mentre a capo degli affari legali c'è l'avvocato Andrea Perillo. Il tesoriere invece è Andrea Levi.

L'UDITORIO
Durante la serata, l'uditorio era composto da una cinquantina di persone, si sarebbe registrata anche un po' di maretta quando qualcuno tra il pubblico avrebbe provato a riprendere alcune delle slide proposte dai relatori. Da questi ultimi sarebbero arrivate diffide verbali affinché non fossero scattate immagini di alcun tipo. Ma c'è di più. Ad un certo punto sempre tra il pubblico si sarebbe sparsa la voce che uno degli uomini di spicco del partito nel Veneto, un ex consigliere comunale di Treviso in quota Pdl (si tratta di Enrico Renosto coordinatore di Italexit per il Veneto), era stato sfiorato da una inchiesta della procura della Marca per il caso della assegnazione delle case popolari. Ne parla diffusamente Trevisotoday.it del 9 giugno. Renosto peraltro è noto alle cronache politiche della Marca perché alle ultime elezioni municipali del capoluogo nel 2018 avrebbe corso, senza essere eletto, in una lista a sostegno di Mario Conte, oggi sindaco leghista di Treviso. Peraltro dopo l'esperienza nel Pdl, così riporta appunto Trevisotoday.it, Renosto avrebbe militato tra i supporter del movimento capitanato dall'ex premier Mario Monti.

LA VICENDA PARALLELA
Sulla natura del coinvolgimento di quest'ultimo nella stessa inchiesta è intervenuto Maurizio Paniz, legale di Renosto. Il noto avvocato bellunese è stato tranchant dal momento che parla di «totale estraneità» alla indagine da parte del suo assistito. Ancora, Paniz aggiunge: «Per quello che posso sapere non vedo alcun coinvolgimento diretto e personale di Renosto anche perché non abbiamo alcuna contestazione rispetto ad una eventuale violazione di legge mentre abbiamo solo un avviso di proroga delle indagini preliminari» che per il legale potrebbe anche essere il prologo di una archiviazione che «arriva domani mattina». Per il legale quindi proprio in ragione del quadro complessivo ogni valutazione anche in termini di opportunità circa una eventuale carica assunta da Renosto non ha alcun senso. «Anche perché - conclude Paniz, che è stato un parlamentare di spicco di Fi - nessuno mi aveva mai detto della apparenza del mio assistito a Italexit». Ma rispetto a quanto accaduto ieri a Grisignano come la pensa il segretario Paragone? Interpellato da chi scrive quest'ultimo ha fatto sapere di essere impegnato a causa di una discussione «in aula».

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