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Sindacato freddo sul piano per l'emergenza abitativa

La sigla della Cgil che tutela gli inquilini apprezza lo sforzo del Comune di Vicenza ma chiede tasse più alte sugli appartamenti sfitti per convincere i proprietari meno inclini alla locazione

La giunta comunale di Vicenza punta ad un dialogo serrato con i proprietari degli appartamenti sfitti al fine di rendere questi ultimi più disponibili alla locazione con l'obiettivo ultimo di combattere in modo più efficace l'emergenza abitativa che da anni affligge la città. Il sindacato degli inquilini, il Sunia-Cgil, definisce apprezzabile l'iniziativa, ma la bolla come insufficiente e chiede più tasse sugli immobili che non vengono affittati. È in questo botta e risposta condensato in due distinte note diramate oggi 19 luglio dal sindaco Giacomo Possamai e dal segretario del Sunia Mauro Marchi che si dipana l'ennesima querelle in tema di carenza di alloggi.

«Siamo pronti a pubblicare un avviso - spiegano il sindaco e l'assessore ai servizi sociali Matteo Tosetto - riservato ai proprietari interessati a stipulare con il Comune contratti a canone concordato per l'affitto di appartamenti da destinare alla emergenza abitativa. In questo caso il contratto viene stipulato direttamente con l'amministrazione comunale che, per questa iniziativa, stanzia 70mila euro». Tra le righe l'obiettivo secondario è quello di mettere nelle condizioni palazzo Trissino di fare da diaframma tra potenziali inquilini e proprietari. Un modo per tranquillizzare i primi sul prezzo della pigione e i secondi sulle garanzie che il fitto stesso venga pagato.

La replica del Sunia è secca: «Secondo il sindacato inquilini - si legge - la misura proposta oggi dal sindaco Possamai e dall'assessore Tosetto, pur essendo apprezzabile, è insufficiente e non abbastanza incisiva per dare risposta alla drammatica crisi degli affitti in atto. Una situazione di emergenza come questa, che non si vedeva da decenni, abbisogna di risposte strutturali attraverso scelte politiche coraggiose a livello nazionale, regionale e locale». 

Appresso un'altra considerazione: «È necessario un aumento della tassazione sugli appartamenti sfitti e un incremento sostanzioso nell'offerta di case popolari di tipo Erp ovvero di edilizia residenziale pubblica. E in quest'ultimo caso sono necessarie scelte politiche precise a partire dalla Regione Veneto che gestisce gli edifici tramite la sua agenzia di riferimento cioè l'Ater.

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