rotate-mobile
Politica

Ferrarin denuncia il complotto del M5S per le amministrative del 2018

A poche ore dalla messa in onda di una puntata di Report molto imbarazzante per l'ex fondatore dei Cinque stelle, l'ex consigliere comunale berico spara ad alzo zero sulla catena di comando interna al movimento confermando anche le accuse un tempo lanciate dall'ex attivista Francesco Celotto: ombre sul ministro Di Maio e anche sulla parabola del deputato bassanese Sara Cunial

«Elezioni amministrative del 2018 a Vicenza 2018: confermo e sottoscrivo che un gruppo apparentemente invisibile di personaggi... consiglieri regionali, consiglieri comunali, parlamentari, senatori e semplici leccaculo del M5S vicini» all'attuale ministro degli esteri «Luigi Di Maio e lontani» dall'allora deputato «Alessandro Di Battista decidevano chi poteva essere candidato e chi no». È questo uno dei passaggi più esplosivi di un intervento che Daniele Ferrarin, ex consigliere comunale berico in quota Movimento cinque stelle, ha pubblicato ieri 7 giugno sulla sua pagina Facebook. Il commento dell'ex consigliere, da tempo uscito dal M5S e ora vicino alla rete ambientalista vicentina, arriva a poche ore dalla messa in onda di «Stelle cadenti».

Si tratta di una puntata di Report, popolare trasmissione di approfondimento su Rai tre, andata in onda lunedì 6 giugno, durante la  quale sono state messe a nudo alcune liasion dangereuse tra Beppe Grillo, fondatore dei Cinque stelle e l'armatore Vincenzo Onorato rimasto invischiato assieme allo stesso Grillo nel cosiddetto affaire Moby. In realtà la bordata di Ferrarin non è una novità nella storia della gestione dei rapporti interni al M5S, vicentino e non solo. A più riprese Francesco Celotto, uno dei volti più noti del M5S nel Veneto, a più riprese, prima e dopo essere uscito dallo stesso movimento, aveva denunciato manovre di corridoio e collegamenti poco chiari col mondo delle imprese a partire dalla galassia Confapri. Quanto all'uscita di Ferrarin non è la prima volta che sul M5S di Vicenza viene gettato il sospetto di un suo auto-congelamento alle comunali del 2018 per concedere una chance in più ad una formazione di centrodestra in cui forte era il peso della Lega.  Quella Lega con cui lo stesso M5S peraltro andrà a reggere le sorti di palazzo Chigi nel primo governo Conte.

Tuttavia l'ultima parte dell'intervento di Ferrarin getta una luce per certi versi ancora più inquietante anche sulla vita parlamentare degli ultimi mesi. «Le votazioni sulla piattaforma Rousseau avvenivano dopo l'eliminazione di donne e uomini che potevano dare fastidio ed oscurare la popolarità dei capetti locali e nazionali. Il ministro Di Maio e a quell'epoca capo politico, ne fu il maggiore responsabile, con la complicità del senatore Vito Crimi. La lista del M5S a Vicenza fu eliminata da questa cupola invisibile che di fatto fece vincere al primo turno il centro-destra e la destra, questa è la realtà. Che poi il M5S si allei con chiunque pur di governare, questa è storia recente». Poi un'ultima staffilata: «Altra storia fu quella della parlamentare bassanese Sara Cunial, nota no-vax, eliminata» dalla competizione in corso «da questa cupola invisibile per poi essere riammessa all'ultimo secondo da una cupola invisibile 2.0». Cunial peraltro alcuni mesi fa era rimasta invischiata nel caso noto come Italygate. La parlamentare, contattata da chi scrive per un commento sulla iniziativa di Ferrarin, almeno per il momento, non ha rilasciato alcuna dichiarazione. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ferrarin denuncia il complotto del M5S per le amministrative del 2018

VicenzaToday è in caricamento