L’Arlecchino indemoniato di Riccoboni, per un Carnevale di maschere e di risate
Non è Carnevale senza Arlecchino! Con uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi del XVIII secolo, “Arlecchino muto per spavento”, del commediografo modenese naturalizzato francese, Luigi “Lélio” Riccoboni, approda al Teatro Comunale “G.Verdi” di Lonigo, sabato 3 febbraio alle ore 21.
Un Arlecchino omaggio alla più importante tra le rivoluzioni teatrali italiane, la Commedia dell’Arte, commedia di improvvisazione e talento che vede “un amore contrastato e i lazzi e le improvvisazioni lasciate ai personaggi e alle maschere che portano in scena”, secondo le parole del regista Marzo Zoppello, che traduce il canovaccio più antico in un testo originale.
La trama incontra un giovane Lelio che, giunto a Milano da Venezia, si è follemente innamorato di Flamminina, figlia di Pantalone De’Bisognosi. Ardimento ampiamente ricambiato. Ma il padre della giovane l’ha già promessa in sposa a Mario, figlio di Stramonia Lanternani, mercantessa di stoffe, anche se il timido Mario ama Silvia, giovane risoluta e determinata. Ecco il motivo della venuta di Lelio a Milano: ricondurre alla ragione Mario e la madre Stramonia o, alla peggio, sfidare il giovane a duello. La notizia avrebbe dovuto rimanere nascosta, ma Arlecchino, servitore di Lelio, appena giunto in città la diffonde ad ogni anima viva incontrata. Per ridurlo al silenzio il suo padrone gli gioca un tranello: finge che un demonio sia imprigionato nel proprio anello e, se Arlecchino parlerà, il demonio glielo rivelerà ed il servitore sarà decapitato. Arlecchino decide dunque di chiudersi in un religioso silenzio, diventando muto… per spavento!
Gli interpreti Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi in alternanza con Francesca Botti, Michele Mori, Stefano Rota, Pierdomenico Simone, Maria Luisa Zaltron, Marco Zoppello, con le scenografie di Alberto Nonnato, i costumi di Licia Lucchese e le maschere di Stefano Perocco di Meduna con l’assistenza di Tullia Dalle Carbonare, mantengono contemporanea un’antica tradizione di teatro, dove gioco, invenzione, amore, paura e dramma si mescolano, celati dalle smorfie inamovibili delle maschere e dall’abilità degli interpreti.
La vita culturale del Teatro è sostenuta dall’Amministrazione Comunale di Lonigo con Rino Mastrotto Group, Fondazione Farmacia Miotti, Autovega, FIS- Fabbrica Italiana Sintetici.
Lo spettacolo è in abbonamento con possibilità di acquisto anche con Teatri Vi.Vi. Biglietti disponibili presso la Biglietteria del Teatro, lunedì e sabato dalle 10.30 alle 13.00, mercoledì dalle 16.00 - 18.30. La sera dello spettacolo, a partire dalle ore 20, è possibile acquistare presso la Biglietteria. Oppure Online, sul sito teatrodilonigo.it. Per informazioni, telefonare al numero 0444 835010, in orario di biglietteria.
Una co-produzione tra Stivalaccio Teatro e Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Bolzano e Teatro Stabile di Verona e il sostegno della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e della Fondazione Teatro Civico di Schio.