Il Treno dei Ricordi: Mostra dedicata all'antico treno a cremagliera che risaliva da Piovene Rocchette ad Asiago
Mostra dedicata al antico treno a cremagliera che risaliva l'Altopiano da Piovene Rocchette ad Asiago, fermandosi a Treschè Conca, Cesuna e Canove.
Museo della Guerra di Canove: mostra “Il treno dei ricordi”.
La mostra sarà visitabile negli orari e nei giorni di apertura del museo fino a metà febbraio 2024.
dal 16/09/2023
sabato, domenica e festivi
10.00-12.00 / 15.00-18.00
BIGLIETTO € 7,00 – Ridotto € 5,00 – (fino ai 14 anni e over 65 anni) – Comitive: € 3,00
La ferrovia Rocchette – Asiago era una linea ferroviaria a scartamento ridotto dell’Alto vicentino, in parte a cremagliera, che collegava l’Altopiano dei sette comuni con Schio e Thiene.
Fu dismessa nel 1958 e in seguito smantellata.
Storia
Verso la fine del XIX secolo, lo sviluppo dell’industria tessile nell’area alto-vicentina fece emergere sempre più forte l’esigenza di collegamenti viari e ferroviari.
La leadership nel settore era costituita dalle aziende tessili e cartarie Rossi, situate fra i bacini della Val Leogra e della Valle dell’Astico, che pertanto premevano in tal senso.
Il primo progetto dell’ingegnere Alfonso Crippa di Milano, approntato nel 1884, prevedeva un percorso che si inoltrava per la Val d’Astico passando per Pedescala e per San Pietro e, in frazione Lucca di San Pietro, tornava indietro per 2 km inoltrandosi nella Val d’Assa in corrispondenza di Castelletto di Rotzo, sorpassava Mezzaselva di Roana e per la valle del Ghelpach superava Roncalto, arrivando in località Antonini sotto Pennar, ad est di Asiago, dove era prevista la stazione capolinea.
Questa proposta fu scartata per varie motivazioni: perché troppo lunga (41 km); perché le autorità militari si opposero essendo la linea troppo vicina al confine[1]; perché lontana da centri come le frazioni di Roana Treschè Conca, Cesuna, Canove[2].
L’imprenditore e politico vicentino Alessandro Rossi (il padre era originario di Conco) incaricò l’ingegnere austriaco Ferdinand Schäcke, di Graz, di individuare un nuovo percorso e questi ne propose uno, uguale a quello poi adottato, con l’unica differenza che il suo da Cesuna andava direttamente a Roncalto, arrivando questa volta a sud di Asiago. Infine gli ingegneri Saccardo e Dalla Valle proposero quello definitivo.
La scelta dello scartamento ridotto
fu imposta dal governo Austro-Ungarico (per motivi strategici) in quanto la Rocchette-Asiago era prossima al confine italo-austriaco, che allora andava dal comune di Casotto fino a Primolano in Valsugana passando dal passo Vezzena[3].
Nonostante la proposta del collegamento ferroviario risalisse al lontano 1882 soltanto nel 1907 questo ottenne l’approvazione governativa per la costruzione di una linea della lunghezza totale di 21,190 km, a scartamento di 950 mm, dei quali 5,764 km erano superati mediante l’uso della cremagliera tipo Strub, mentre il resto del percorso era ad aderenza naturale, che con terminologia tecnica viene definito anche a semplice aderenza.
Seguirono ancora discussioni e studi; i lavori, iniziati in forma ridotta e discontinua già dal 1907, anno in cui viene aperta anche la linea Thiene-Rocchette a scartamento normale, e avviati a pieno regime nel 1909 dalla Società Veneta sotto la direzione dell’ingegner Giovanni Letter, di Schio.
Tra il 1908 e il 1909 la ditta Bianchi-Steiner & C., di Milano, completò il ponte in muratura e su progetto dell’ingegnere Voghera, di Padova, la Società di Costruzioni Brambilla di Milano costruì il ponte in ferro, ad arcata negativa, sul torrente Astico[4].
Il ponte sull’Astico
All’inizio fu impiegata una locomotiva da cantiere, (detta La gobba), con rodiggio 0-2-0: aveva il numero 10 e venne radiata nel 1915 e sostituita con la Lupa. La prima locotender da treno arrivò a Cesuna il 24 aprile 1909, a Canove il 25 novembre e ad Asiago il 4 dicembre dello stesso anno.
Giovedì 10 febbraio 1910, alle ore 8:30, la linea fu inaugurata nella sua totalità.
Secondo le cronache del tempo si dovette prima sgombrare la linea dall’abbondante nevicata iniziata il giorno precedente e continuata per tutta la notte, mediante l’impiego di due spartineve partiti da Asiago e diretti in pianura.
Uno, quello carenato più performante, sarà riagganciato poi davanti alla locomotiva apripista, che partirà con opportuno anticipo da Rocchette e l’altro, normale, davanti alla locomotiva che trainerà il vagone con le autorità, i giornalisti ed i fotografi.
L’ufficializzazione dell’apertura del servizio passeggeri/merci avvenne il 4 agosto successivo.
Il collaudo definitivo, invece, avvenne il 9 luglio 1912.[1]
Nel maggio 1916, dopo la Strafexpedition, il treno fermava a Ponte Campiello e viaggiava solo di notte; alla parte metallica del ponte sull’Astico vennero tolte le lamiere-pedane.
Non vi furono mai incidenti.
L’esercizio venne iniziato dalla sub-concessionaria Società di Schio, F.N.V. (Ferrovie Nord Vicenza); ma nel 1926 passò sotto il diretto controllo della stessa Società Veneta che gestiva finanziariamente la controllata suddetta.
Nel secondo dopoguerra il traffico su rotaia andò scemando per effetto della concorrenza su strada assai più rapida.
Il 31 luglio 1958 giunse il provvedimento di sospensione dell’esercizio.
Il 26 febbraio 1977 la legge n. 60 votata dal Parlamento ne decise la definitiva soppressione, estesa ad ogni altra linea ferroviaria locale, ovvero la Thiene-Rocchette-Arsiero sospesa in data 31 marzo 1964.
Percorso
Il tracciato iniziava dai 283 metri s.l.m. di Rocchette e terminava ai 1001 metri s.l.m. di Asiago e si sviluppava per più di 21 km.
Venne armato con rotaie Vignoles poste su traversine in legno con scartamento di 950 mm e comprendeva un tratto parziale a cremagliera di tipo Strub lungo 5764 m con pendenza media del 116 per mille, che in alcuni tratti raggiungeva il valore massimo del 125 per mille.
Si doveva infatti passare dai 297 metri s.l.m. di Follon di Cogollo (Cogollo del Cengio dopo la Grande Guerra ’15-’18) ai 965 metri s.l.m. della fine della cremagliera (estremità che oltrepassa di 528 m il casello n° 4 di Campiello a 916 metri s.l.m., il quale era a sua volta distante 1461 m dall’omonima Stazione situata in Val Canaglia a 990 metri s.l.m.).
L’esercizio fu sempre con trazione a vapore fino alla sua chiusura (31 luglio 1958).
Fu preventivato di convertirlo a trazione elettrica, ma mai realizzato.
Vennero costruite le seguenti opere:
6 gallerie, vari sottopassi e ponti minori
il grande ponte sul Torrente Astico composto da 2 parti: una costruzione in muratura a tre arcate, per un totale di 60 m, situata sull’argine sinistro (quello meno scosceso) e da un’unica travata in ferro a traliccio con profilo a doppia T composita (parte quest’ultima non più esistente dal 9 dicembre 1966), a via superiore ed arcata capovolta, della lunghezza di 92 m (peso 270 t).
I punti di appoggio ed ancoraggio erano quindi da un lato la suddetta parte in muratura e dall’altro una base in calcestruzzo inglobata nella parete rocciosa a strapiombo dell’opposto argine destro ed appartenente alla rifinitura muraria d’uscita della galleria dell’Obelisco.
10 caselli abitate da guardiano e 8 garitte in legno.
Serbatoi di acqua: Rocchette, Campiello, Cesuna, Asiago.
Piattaforme girevoli: Rocchette, Campiello, Asiago.
La locomotiva lungo il tragitto di sola andata da Rocchette ad Asiago consumava 4 metri cubi di acqua e bruciava 5 quintali di carbone.
Il tratto a cremagliera iniziava proprio all’uscita della Stazione di Cogollo, alla quota di 297 m. s.l.m. in località Follon e terminava, dopo aver raggiunto i 965 m di altezza, poco prima dell’ingresso della Stazione di Campiello. Per raggiungere Asiago il trenino attraversava il folto bosco (detto Bosco nero) dopo la Stazione di Cesuna.
Nell’ultimo periodo di esercizio il tempo di percorrenza complessivo era di circa 1 ora e 20 minuti a salire. 1 ora e 5 minuti a scendere.