Festival Biblico nei giardini del Palazzo Vescovile di Vicenza: reading, video, incontri, teatro, concerti
Ogni anno il Festival muove dalla Bibbia – dai suoi numerosi significati per l’uomo e per la storia e dalle differenti dimensioni che la caratterizzano – per declinare in una serie di appuntamenti e attraverso una molteplicità di modi e linguaggi, il tema scelto per l’edizione. E lo fa coinvolgendo il territorio in cui agisce e una pluralità di voci differenti provenienti da tutto il mondo, teologi, filosofi, musicisti, biblisti, artisti, scrittori, insegnanti, politici, economisti, artisti, scienziati, attori. ll Festival Biblico riparte dopo la pausa estiva con un settembre special: una settimana di eventi - tra dialoghi, spettacoli teatrali, concerti, meditazioni, passeggiate e incontri
Il programma a Vicenza
Nella città di Vicenza gli appuntamenti di questa edizione special si svolgeranno dal 24 al 27 settembre e saranno ospitati negli affascinanti spazi del Giardino del Palazzo Vescovile.
Giovedì 24
Ad aprire la programmazione sarà un incontro di Salotto San Paolo che, giovedì 24 alle 18:30, vedrà insieme per parlare di Dialogos Roberto Celada Ballanti, professore ordinario di filosofia della religione e filosofia del dialogo interreligioso all’Università di Genova, e Marco Dotti, docente di professioni dell'editoria all’Università di Pavia.
A seguire, alle 21:00, il poeta Franco Arminio sarà protagonista di un dialogo-reading dal titolo Badate prima di tutto alle parole, le parole fanno tempeste nella carne, accompagnato dall'arpa celtica di Eleonora Volpato.
Venerdì 25
Alle 14:30, è in programma il primo dei tre appuntamenti con il nuovo format degli Esercizi di pensiero - un’opportunità pensata per chi desidera sperimentare brevi percorsi immaginati per sollecitare la dinamica interiore tipica del pensiero critico - a cura del filosofo Giovanni Grandi: si parte con la teologa pastorale Assunta Steccanella, titolo dell’incontro La Parola che cambia la vita. Spunti per l’esercizio a partire dalla preghiera dell’Angelus.
Alle 21:00 Interazioni darà spazio a un interessante dialogo incentrato sull'estetica della creatività tra il filosofo e musicista Massimo Donà e Fabio Viola, game designer e scrittore.
Sabato 26
Sono 5 gli appuntamenti in programma per la giornata di sabato 26 settembre. Si parte al mattino, dalle ore 9:00, con il secondo incontro degli Esercizi di pensiero questa volta con Paolo Vidali, docente di filosofia della natura e della scienza, che proporrà una riflessione sul concetto di cura. Sempre al mattino, ma alle ore 11:30, Potere alle parole ospiterà Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice, e Massimiliano Padula, sociologo, per un confronto sull’importanza della forma della comunicazione, con particolare attenzione alle modalità di comunicazione della Chiesa.
Il programma riprenderà, poi, nel pomeriggio alle 15:30, con l’itinerario La pietra, il silenzio, la parola in cui la storica dell’arte Agata Keran accompagnerà il pubblico tra le piazze del centro storico alla scoperta dei segni della memoria antica, soprattutto biblica.
A seguire, alle 17:00, appuntamento con Daniele Mencarelli e Giovanna Rosadini per un incontro dedicato alla poesia e al linguaggio poetico, dal titolo Paesaggi mentali.
A chiudere la giornata di Festival, alle 21:00, sarà invece la proiezione del documentario Drommeland - realizzata in collaborazione con il Working Title Film Festival - che racconta la vita del sessantenne Nils, che si è rifugiato in una piccola baita nelle montagne della Norvegia con il suo cavallo, descrivendo il modo in cui quest’uomo che ha voltato le spalle alla società, cerca un equilibrio tra il contatto con la natura, se stesso e la sua famiglia.
Domenica 27
Ultimo giorno a Vicenza per questa edizione special, il programma al mattino, dalle 9:00, partirà con gli Esercizi di pensiero dal titolo Nutrire la vita. A partire dall’incontro di Emmaus con Marcello Ghilardi, professore associato di estetica all’Università di Padova.
Al pomeriggio, alle 16:30, Comunione. Da Logos a dia-logos vedrà in dialogo la scrittrice Mariapia Veladiano e la biblista Rosanna Virgili, che proporranno una riflessione a due voci che muove dalle parole di Papa Benedetto XVI, “la verità è ‘logos’ che crea ‘dia-logos’ e quindi comunicazione e comunione”.
A chiudere il programma sarà alle 18:00 lo spettacolo teatrale Vivere è un’altra cosa della compagnia Oyes, una performance costruita su una drammaturgia di pensieri, racconti e suggestioni di questo tempo sospeso, nata dalla riscrittura del capolavoro di letterario di I. Gon?arov, Oblomov, allo scoppiare dell’epidemia che frantuma le sicurezze, ridefinire i concetti e le percezioni del tempo e del futuro, trasformandoci, tutti quanti, in reclusi disorientati e spaventati da “quello che c'è fuori” e, soprattutto, dagli altri esseri umani.
Ad arricchire il programma, infine, la mostra Potessi avere un cuore di fanciullo a cura di Agata Keran, padre Roberto Cocco osm e padre Attilio Carrella osm - ospitata negli spazi della Libreria San Paolo di Vicenza e del Santuario di Monte Berico dal 19 settembre all’11 ottobre - dedicata ai ritratti di Fiorenzo M. Gobbo.
Il palazzo vescovile
O Vescovado, è un grande e storico palazzo di Vicenza, sede del vescovo e del Museo diocesano, che si affaccia sulla piazza del Duomo, a pochi metri dalla Cattedrale di Santa Maria Annunciata. Il palazzo vescovile di Vicenza ha subito, nel corso dei secoli, radicali trasformazioni che ne hanno mutato l'aspetto.Dalle fonti documentarie scritte e iconografiche si rileva che, anticamente, si trattava di un complesso articolato in tre settori.Il primo settore, il più antico, risalente probabilmente all'XI-XII secolo durante la signoria vescovile della città, chiudeva il lato meridionale della piazza Duomo, parallelo al fianco sud della cattedrale, dove ora sorgono il palazzo Roma e la canonica della cattedrale. Era dominato da un'alta e poderosa torre, con una cappella dedicata a San Nicolò, i cui resti sono visibili nello scantinato dell'attuale museo diocesano.Negli ultimi decenni del XV secolo, in uno dei momenti di maggior splendore della Serenissima, il vescovo e cardinale veneziano Giambattista Zeno dispose il rifacimento del secondo settore, che occupa il lato sud del primo tratto di contrà Vescovado. Sono dell'epoca le prime sei finestre del primo piano e, sul lato opposto che guarda all'attuale cortile del Vescovado, restano la loggia Zeno del 1494, il portico e il primo piano del 1543. Dei completamenti, sempre nello stesso settore, furono eseguiti nel secolo successivo, dai vescovi Niccolò Ridolfi e da Giambattista da Brescia.