Festa della “cincionela co’ la rava” a Chiampo
A Chiampo torna l’appuntamento con la Festa della Cincionela co’ la rava, sabato 12 e domenica 13 novembre 2022 nel nuovo Palatenda riscaldato di Piazza Zanella troverete gli stand aperti per degustare il menù a tema.
Specialità riso e salsiccia con la rapa gialla, e tante altre delizie nostrane.
Stand gastronomici accompagnati da eventi musicali e non solo, i ristoranti chiampesi propongono per tutto il mese menù tipici con protagonista la cincionela co’ la rava. La cincionella è una prelibata salsiccia di carne di maiale mista a cime di rapa gialla, prodotta da più di cinquanta anni nella zona. Tradizione che è stata santificata dal riconoscimento del De.Co. che riconosce e valorizza l´origine territoriale di un determinato prodotto. I macellai di Chiampo preparano con amore quest´insaccato, seguendo l´uso dei nonni che hanno preceduto e insegnato. La carne della cincionella viene dalla coscia, dalla goletta e lo scanello. La rapa invece viene cotta e privata della pelle o buccia è tritata e amalgamata bene all´impasto.
La CINCIONELA co’ la RAVA - La salsiccia con la rapa gialla
La “Cincionela co' la rava” è un salume tradizionale nato nel territorio di Chiampo ed è identificato dal logo DE.CO. che viene apposto su ciascun pezzo prodotto. La denominazione e il logo che costituiscono il marchio di identificazione del prodotto sono di proprietà del Comune di Chiampo.
La rapa gialla al posto della carne, mescolata nell’impasto, per aumentare la produzione di “cincionela”, ovvero salsiccia, “co’ la rava” appunto.
Cinquantanni fa era stata una scelta dettata dalla fame, perché con questa tecnica, a parità di maiale usato, si producevano un 30-40% di salsicce in più. Poi, con l’arrivo del benessere, si tornarono a confezionare cincionele di puro suino, salvo accorgersi che quelle con la rapa bianca, erano più buone, o almeno a Chiampo e dintorni piacevano di più.
«Il gusto è più delicato - spiega il macellaio Chiarello, con negozio in centro a Chiampo - profumato, è meno calorica e se ne può mangiare di più».
La “cincionela co’ la rava” per un periodo è scomparsa nell’oblio. Il ricordo della povertà era una cicatrice da cui il nuovo paesano doveva staccarsi come gran parte della tradizione contadina locale. «È probabile che questo piatto fosse noto addirittura prima ancora del XV secolo - spiega Riccardo Lagorio»
I bravi macellai di Chiampo preparano con amore quest’insaccato, seguendo l’uso dei nonni che hanno preceduto e insegnato. La carne viene dalla coscia, dalla goletta, pancetta e come dicono anche i macellai (un tempo becari), una parte di “straculo”.
La rapa cotta e privata della pelle o buccia è tritata e amalgamata bene all’impasto. Le parti sono un 25-30% di rapa gialla e circa l’80% di carne. Non mancano sale e pepe. Qualcuno vi spolvera anche un po’ di noce moscata.